La "nuda" di media cilindrata della Casa Alata ripropone l’azzeccato stile “neoretrò” inaugurato un paio di anni fa dalla CB 1000 R. La Honda monta un faro anteriore tondo full LED (così come il resto delle luci) circondato da una cornice che diffonde una luce bianca, come quello della “sorella maggiore”. Il cuore di questa naked compatta e muscolosa è un modernissimo motore 4 cilindri in linea di 649 cm3, con distribuzione bialbero in testa e 16 valvole. Niente mappature per la CB650 R, ma un validissimo controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control) che vigila sulla ruota posteriore e assolve bene ai propri compiti. Davanti la CB sfoggia pinze a quattro pistoncini con attacco radiale che agiscono su dischi da 310 mm e una forcella a steli rovesciati Showa SFF, tutta regolabile.
Come va Intuitiva e maneggevole (come tutte le Honda), la CB650 R ha un equilibrio pressoché perfetto fra motore e ciclistica. Agilissima e leggera, la Honda si dimostra efficace sia tra le curve che stabile sul dritto, godibile guidando in maniera “allegra” ma anche a passeggio. L’erogazione è fluida e regolare: la nuda di media cilindrata riprende in sesta da poco più di 2.000 giri (a circa 50 km/h) senza battere ciglio, con una buona spinta fino ai 5/6.000 giri. Solo agli alti regimi la cubatura si fa sentire: attorno ai 9.500 giri la spinta comincia a calare ed è meglio cambiare marcia. La cavalleria è più che sufficiente, ma non bisogna pretendere troppo da una moto che è pur sempre un sei e mezzo. La stabilità è ottima anche viaggiando veloci: la ciclistica di derivazione sportiva e le sospensioni tarate sul rigido (ma senza esagerare) digeriscono senza problemi i curvoni autostradali affrontati a gas spalancato, ma i lunghi trasferimenti non sono il terreno preferito della CB. Se il comfort - soprattutto in due- non è il massimo in autostrada, in compenso i consumi sono eccellenti e si può arrivare tranquillamente a coprire oltre 20 chilometri con un litro. In città la media di casa Honda è perfetta per affrontare il traffico urbano scivolando tra le auto in coda senza alcuna difficoltà. Meglio però tenere d’occhio la strada ed evitare buche e tombini: le sospensioni digeriscono male il fondo stradale rovinato dei nostri centri urbani. Per la sicurezza si può sempre contare su ABS e controllo di trazione che vigilano discretamente sulle perdite di aderenza, rispettivamente, dell’anteriore e del posteriore. Utilissimo per evitare tamponamenti il sistema di avviso di frenata di emergenza della Honda, un dispositivo (noto nel mondo dell’auto ma poco utilizzato nelle moto) che “accende” tutti gli indicatori di direzione in caso di frenata brusca. Comoda anche la frizione assistita e antisaltellamento della CB 650 R, funzionale e poco stancante.
Perché sì
Linea originale e tanta cura dei dettagli rendono la CB 650 R quasi una special di serie. Il motore ha un’erogazione decisa ma sempre prevedibile e facilmente gestibile anche se non si ha tanta esperienza. La ciclistica a punto la rende agile e reattiva nella guida sportiva. Il prezzo è corretto.
Perché no
La posizione di guida è un po’ stretta per chi è sopra il metro e 80 di statura. La frenata aggressiva richiede esperienza e adattamento.
Galleria
Honda CB 650 R
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