È la Harley “di accesso”, ma non è per nulla piccola. La Nightster infatti monta un grosso motore bicilindrico e sfoggia una dotazione elettronica che comprende tre riding mode, nonché ABS, traction control e controllo della coppia in rilascio tutti di tipo cornering. Insolita la ciclistica: il serbatoio è sotto la sella del pilota per “centralizzare” le masse e il telaio a traliccio in tubi di acciaio sfrutta il motore come elemento “portante”. Tradizionali invece le sospensioni: forcella a steli classici da 41 mm e ammortizzatori. La posizione di guida è tipica da cruiser con la sella bassa (70,5 cm), le pedane centrali, il busto leggermente piegato e le braccia distese verso il manubrio largo e rialzato. Il motore ha una erogazione fluida: ai bassi è regolare, la spinta arriva agli alti regimi. Tra le curve è agile e divertente, soprattutto nel misto medio-veloce, mentre nel misto stretto non è agilissima. Sullo sconnesso si soffre per le sospensioni rigide, solo discreta la frenata: il disco singolo anteriore va strizzato con decisione. Il cambio non è tra i più morbidi negli innesti.
Quale scegliere
La Nightster base viene venduta in versione monoposto, la sella e le pedane per il passeggero sono optional. La Special invece ha il secondo "di serie", ma anche una dotazione più ricca che comprende cupolino, cruscotto TFT a colori, cruise control e sensori pressione delle gomme. Tutto sommato vale la spesa.
Pregi e difetti
La dotazione elettronica è ricca e garantisce una elevata sicurezza in ogni situazione. Il motore ha un buon allungo.
È poco agile, il freno anteriore è da “strizzare”. Spinta e grinta solo agli alti regimi.
Foto e immagini
Harley-Davidson Nightster
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