Anche se motore e ciclistica sono quelli della R1, la MT-10 non è una sportiva da pista denudata, ma una moto sviluppata per l’uso stradale, con un’erogazione pronta e vigorosa soprattutto tra i 4.000 e gli 8.000 giri/min, dove c’è tanta sostanza da sfruttare. La dotazione di elettronica è ricca, piattaforma inerziale a sei assi,acceleratore ride-by-wire, quattro modalità di guida, mappature motore, risposta dell’acceleratore, controllo della trazione (cornering) e dello slittamento, nonché l’anti-impennata. Completano il quadro l’ABS cornering, il cruise control, lo speed control e il cambio elettronico. Il motore 4 cilindri “suona” attraverso uno scarico con terminale in titanio, di alta qualità anche l’impianto frenante: pompa Brembo radiale che lavora sul doppio disco anteriore da 320 mm (ovviamente con pinze radiali). La posizione di guida è azzeccata: si sta comodi ma “pronti all’azione”, con il busto caricato quel che basta in avanti e le gambe non troppo piegate. In movimento è divertente e incredibilmente veloce. Il meglio viene fuori sui percorsi ricchi di curve medio-veloci: basta scegliere la marcia giusta e poi godersi la strada.
Quale scegliere
La SP ha in più le sospensioni elettroniche, valgono enza dubbio il maggior prezzo, ma anche quelle della versione base sono di ottima qualità.
Pregi e difetti
Il motore quattro cilindri ha cavalli in quantità per divertirsi su tutti i percorsi. L’elettronica è raffinata e la posizione di guida non è estrema, si può anche passeggiare senza stancarsi troppo.
Non è nata per i viaggi in coppia, il passeggero sta stretto. Se pensate che sia una SBK senza carena vi sbagliate: è una stradale super veloce, non ha la reattività di una maxi da pista.
Foto e immagini
Yamaha MT-10
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