La XSR non si rivolge solo ai ragazzi con patente A1, ma anche ai tanti giovani automobilisti con patente B che sono stufi dei soliti scooter. Monta un raffinato motore monocilindrico 4 valvole raffreddato a liquido dotato di sistema di fasatura variabile che permette di avere un’erogazione più “piena” ai bassi e medi regimi. La ciclistica sfoggia un bel telaio a doppio trave in acciaio, forcella a steli rovesciati da 37 mm e monoammortizzatore. L’impianto frenante può contare su un disco anteriore da 292 mm e uno posteriore da 267 mm. Di serie c’è anche l’ABS (non obbligatorio sulle 125), mentre le ruote sono in lega da 17 pollici con gomme semitassellate. Buona la posizione di guida: il manubrio largo facilita le manovre e lo spazio in sella è sufficiente anche per chi supera il metro e 80. Su strada si apprezza l’agilità e la rapidità nei cambi di direzione, ma nei tratti più sconnessi il monoammortizzatore trasmette qualche scossone di troppo. La frenata è sicura, l'anteriore però va strizzato a dovere per ottenere rallentamenti decisi.
Quale scegliere
La Legacy, rispetto alla base, ha in più ruote a raggi con gomme leggermente tassellate, livrea nera e copri marmitta in alluminio. Decidete voi se vale la spesa.
Pregi e difetti
Il monocilindrico è "facile" e grintoso quando serve. La sella è comoda per pilota e passeggero. La posizione di guida è naturale, grazie al manubrio alto e rialzato e alle pedane sistemate correttamente.
La sospensione posteriore rigida limita il confort. Il freno anteriore è poco incisivo, ci sono un po’ troppi cavi a vista sui fianchi della moto, non è un “bel vedere”.
Foto e immagini
Yamaha XSR 125
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