Ideale per il tragitto casa-ufficio ma in grado anche di affrontare autostrade e gitarelle domenicali, l’Xmax 300 è uno dei “midi” più apprezzati sul mercato. La tecnica è collaudata: monta un motore monocilindrico, mentre le sospensioni vedono al “lavoro” una forcella a doppia piastra e una coppia di ammortizzatori regolabili nel precarico su cinque posizioni. Di serie ci sono il sistema keyless, gruppi ottici full led, il controllo di trazione (disinseribile) e il parabrezza regolabile (con gli attrezzi). La sella è comoda e la posizione di guida rialzata: chi è sul metro e settanta tocca terra in punta di piedi. Buono lo spazio per le gambe, lo scudo è lontano e non infastidisce, mentre il tunnel centrale limita lo spazio per i piedi. Il motore ha un buono spunto, fra le curve scende in piega rapido e preciso. Le sospensioni rigide però fanno soffrire su buche e pavé. Buona la frenata, potente ma mai aggressiva e soddisfacente la protezione: lo scudo largo ripara le gambe, il parabrezza toglie l’aria dal petto del pilota fino a 120 km/h.
Quale scegliere
Il 125 costa caro, lasciate perdere. La versione Tech Max ha in più il cruscotto con schermo TFT a colori che si connette al cellulare.
Pregi e difetti
L’accelerazione è brillante, il sottosella è spazioso e la dotazione ricca: controllo di trazione, smart key, parabrezza e manubrio regolabili (con gli attrezzi) sono di serie.
La pedana è occupata dal tunnel centrale che limita lo spazio per i piedi. Gli ammortizzatori mal digeriscono le strade rovinate.
Foto e immagini
Yamaha Xmax
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