È la versione più "fuoristradistica" delle 400 di Triumph, infatti monta una ruota anteriore da 19” e sospensioni con un’escursione maggiorata. Comoda la posizione di guida con il manubrio largo e la sella ben imbottita posta a 83,5 cm da terra. Il motore è un monocilindrico da 398 cc raffreddato a liquido, il telaio in acciaio è abbinato a un forcellone in alluminio, mentre la forcella è una Showa Big Piston con steli da 43 mm "fissa", il monoammortizzatore invece è regolabile nel precarico. Sul fronte dell’elettronica ci sono l'acceleratore ride by wire e il controllo di trazione e l'ABS disattivabili per godersi la guida di traverso in fuoristrada. In sella c’è tanto spazio, il pilota può avanzare o arretrare ma l’impostazione è sempre corretta. In movimento ci si sente sempre a proprio agio grazie all’assetto ben bilanciato, la ciclistica invoglia a viaggiare a ritmo rilassato, ma quando si decide di divertirsi basta usare un po’ di decisione per passare da una curva all’altra con rapidità. L’erogazione è fluida e l’allungo grintoso, con vibrazioni limitate e per nulla fastidiose. Bisogna invece fare l’abitudine all’impianto frenante che richiede una certa forza sui comandi per rallentare con decisione, ma in fuoristrada va benissimo così.
Pregi e difetti
La posizione di guida è comoda, la taratura delle sospensioni azzeccata. La guida efficace sia tra le curve che sulle strade bianche.
La frenata è poco incisiva: all'anteriore la leva va azionata con decisione.
Foto e immagini
Triumph Scrambler 400
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