È uno dei “classici” del listino della casa taiwanese, sfodera pedana piatta e larga con doppio gancio portaborse, sella pilota bassa e poggiaschiena per il passeggero e tappo del serbatoio nel retroscudo che permette di fare rifornimento rimanendo seduti. Apprezzabili anche il cruscotto “ricco” (anche se la grafica è vecchiotta), il doppio cavalletto, i poggiapiedi passeggero a scomparsa e il parabrezza di discrete dimensioni. Il vano sottosella invece è lungo ma poco profondo: può caricare un casco integrale. La pedana è vicina alla sella e costringe chi è sopra il metro e 75 a guidare con le gambe rannicchiate. Il motore non è un fulmine in partenza e trasmette qualche leggera vibrazione ai medi regimi. Le sospensioni sono rigide: attenzione a non passare troppo “allegri” nei tratti di strada rovinati. Okla frenata ma per ottenere il massimo la leva dell’anteriore va strizzato a dovere.
Pregi e difetti
La pedana piatta è ampia e permette di caricare anche oggetti voluminosi, la sella è comoda e bassa, molto buona la maneggevolezza.
Il vano sottosella è lungo ma poco profondo, il parabrezza di serie è stretto: le spalle restano “scoperte” in velocità. Le buche si sentono.
Foto e immagini
Sym Joyride
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