La crossover per patente A2 della casa austriaca sfoggia un telaio a traliccio in tubi d’acciaio e sospensioni di qualità: forcella a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile e monoammortizzatore regolabile nel precarico e in estensione. L’impianto frenante ha due dischi da 320 mm all’anteriore con pinze ad attacco radiale e uno da 230 mm al posteriore. Ricco anche il “pacchetto elettronico” che comprende controllo di trazione, ABS cornering con funzione offroad (interviene solo all’anteriore) e il sistema che impedisce il bloccaggio della ruota posteriore nelle scalate rapide. La sella è un po’ dura ma la posizione di guida è comoda e lo spazio abbondante anche per il passeggero, migliorabile la protezione dall’aria: il parabrezza è piccolo. Su strada la KTM sfoggia un avantreno rapido e preciso, mentre il motore è regolare nel trasmettere i cavalli, il meglio però ariva dai 6.000 giri in su. La Adventure se la cava anche sugli sterrati leggeri, ma i cerchi in lega non sono il massimo per l’offroad (meglio quelli a raggi, optional).
Pregi e difetti
Il monocilindrico è grintoso quanto basta e facilissimo da gestire, la posizione di guida comoda e "naturale". Ricca la dotazione.
Con il salire dei giri del motore aumentano anche le vibrazioni. Il parabrezza è poco protettivo, il busto del pilota è quasi completamente esposto. La sella è spaziosa ma poco imbottita.
Foto e immagini
KTM 390 Adventure
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