È una supermotard monocilindrica raffinata, pensata per emozionare sulle strade di montagna, e in pista ma anche per muoversi in città. All’anteriore sfodera una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 45 mm, al posteriore un ammortizzatore Sachs, entrambi sono completamente regolabili. I freni possono contare su un disco anteriore da 330 mm con pinza radiale a quattro pistoncini e un disco posteriore da 240 mm. La posizione di guida è eretta e d’attacco, ma tutto sommato comoda: manubrio largo e pedane centrate la rendono piuttosto confortevole, ma la sella (alta e ben imbottita) è stretta per favorire i movimenti nella guida sportiva. Il monocilindrico scalda e spinge forte già ai bassi regimi ed è velocissimo nel salire di giri. Ai medi l’erogazione è corposa e l’allungo è impressionante, per fortuna tutto è tenuto a bada da un'elettronica completissima. Tra le curve è disarmante per leggerezza e precisione dell’avantreno e più in generale per il comportamento della ciclistica, rigorosa sul veloce e reattiva nello stretto.
Quale scegliere
La versione RVE, oltre alla livrea speciale ha in più il cambio elettronico. La base può andare più che bene...
Pregi e difetti
Le prestazioni del motore sono elevate. La dotazione tecnica è di alto livello e la ciclistica rigorosa la rende rapida e reattiva tra le curve.
Il comfort di marcia è limitato, la sella è stretta, il riparo dall'aria nullo e il motore scalda. Il passeggero è poco considerato.
Foto e immagini
Ducati Hypermotard 698 Mono
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