Le linee disegnate da Marco Lambri (il capo del Centro Stile Piaggio) sono studiate in galleria del vento per stabilizzare lo scooter in velocità e proteggere il pilota, i fari sono a led, la sella ha un rivestimento antiscivolo e un’imbottitura che sostiene bene il peso, le pedane sono ampie e profonde e c'è spazio anche per i piloti alti. Di serie ci sono il sistema keyless (si può avviare il motore e aprire sella e sportello carburante lasciando il telecomando in tasca) e il controllo di trazione. Anche la ciclistica è di qualità: il telaio monoculla in tubi d’acciaio offre agilità, mantenendo la stabilità, di qualità la forcella Showa e gli ammortizzatori regolabili nel precarico su 5 posizioni. Il motore 300 hpe è brillante e vigoroso: in accelerazione si arriva in un attimo a 120 km/h di tachimetro. La versione con motore 400 spinge forte fin dai primi metri e ha una ripresa più decisa, ha un avantreno preciso a tutte le andature, la forcella assorbe le imperfezioni della strada, mentre gli ammortizzatori sono un po’ rigidi. Nel traffico se la cava, ma rispetto al 300 è meno maneggevole.
Quale scegliere
La versione 300 è la più equilibrata, ma se andate spesso in autostrade o tangenziali allora la 400 è quella che fa per voi.
Pregi e difetti
La maneggevolezza del 300 convince, le sospensioni sono a punto, mantengono l’assetto preciso e incassano a dovere le buche, solo il posteriore risulta un po’ rigido sulle buche più “difficili”.
Il 400 non è agilissimo, la sella è alta chi è sotto il metro e settantacinque tocca in punta di piedi. Non è un fuscello, il peso si sente in particolare nelle manovre da fermo.
Foto e immagini
Piaggio Beverly
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