La maxi crossover H-D monta un bicilindrico a V con fasatura variabile e una dotazione elettronica all’altezza delle migliori concorrenti: una piattaforma inerziale a sei assi controlla i 5 riding mode, accordando l’erogazione del motore, l’ABS e il controllo di trazione di tipo cornering. L’impianto frenante può contare anche su un raffinato sistema di frenata integrale, mentre la ciclistica propone un telaio a traliccio col motore come parte “stressata”, sospensioni di qualità (a regolazione elettronica nella versione Special) con 190 mm di escursione, forcellone in alluminio e ruote da 19” anteriore e 17” posteriore (in lega nella versione “standard” e a raggi nella Pan America Special). Sin dai primi metri si apprezza l’agilità, nonostante le dimensioni: in città è maneggevole mentre tra le curve è leggera ma allo stesso tempo stabile, doti difficili da immaginare guardandola da fermo. Impressiona anche il motore: sotto i 4.000 giri ha una spinta solo discreta, ma ai medi regimi invece è entusiasmante e agli alti allunga vigoroso. L’impianto frenante è potente, ma richiede uno sforzo notevole su leva e pedale per arrestarsi in poco spazio quando si viaggia forte.
Quale scegliere
La Special ha una dotazione più ricca che comprende sospensioni elettroniche e fari cornering. Tutto sommatro vale la spesa.
Pregi e difetti
È facile da guidare, nonostante le dimensioni, e ha una dotazione completa. Il motore spinge forte ai medi e altri regimi.
La ruota anteriore da 19” e il peso la rendono impegnativa in offroad. I freni sono potenti, ma richiedono uno sforzo notevole.
Foto e immagini
Harley-Davidson Pan America
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