La crossover di Moto Morini è spinta da un bicilindrico frontemarcia inserito in una struttura a traliccio in tubi di acciaio con forcellone in alluminio. La forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm è completamente regolabile, così come il mono della giapponese Kayaba. Il parabrezza è regolabile manualmente e le ruote sono nelle misure classiche delle crossover (19” all’anteriore e 17” al posteriore), mentre l'unico sistema "elettronico" presente è l’ABS (obbligatorio) di tipo disinseribile, integrato con l’impianto frenante Brembo con due dischi da 298 mm anteriori e uno da 255 posteriore. In sella si sta comodi e tra le curve ci si muove agilmente nonostante il peso elevato. Ok la taratura delle sospensioni che favorisce sia il comfort di marcia che la guida in fuoristrada dove la Morini si dimostra efficace e con una ciclistica all'altezza di percorsi anche più impegnativi delle classiche strade bianche. Potente la frenata, fin troppo esuberante al posteriore che, quando si disattiva l'ABS per il fuoristrada, tende al bloccaggio.
Quale scegliere
Le differenze tra le varie versioni sono solo estetiche.
Pregi e difetti
Il prezzo è buono e le sospensioni raffinate, la posizione di guida è confortevole e poco stancante.
Il bicilindrico è "pigro" ai bassi regimi, il peso elevato si fa sentire, il freno posteriore è poco modulabile.
Foto e immagini
Moto Morini X-Cape
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