Yamaha MT-09 Tracer: comfort e agilità a buon prezzo
La crossover di Yamaha costa poco, ha una gran bel tre cilindri che spinge forte a tutti i regimi e di serie offre controllo di trazione, mappature motore e ABS. La posizione è personalizzabile e la tenuta di strada quasi da sportiva
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€ 9.590
Foto e immagini
Le endurone stradali di 800/1.000 cm3 sono sempre più richieste dagli appassionati, perché sono meno impegnative delle pesanti "ammiraglie" da 1.200 cm3, ma ugualmente confortevoli e piacevoli da guidare. Così Yamaha, dopo la grintosa naked MT-09 e la più docile MT-07, ha deciso di ampliare la famiglia MT con la Tracer, una crossover che unisce il comfort di una moto da viaggio al divertimento della MT-09. L'ultima nata di Yamaha se la dovrà vedere con Triumph Tiger 800 XR, Honda Crossrunner 800, BMW F 800 GS e Suzuki V-Strom 1000 , ma secondo noi ha tutte le carte in regola per "scompigliare" questo segmento.
Nuove mappature
La nuova Tracer condivide con la MT-09 buona parte della meccanica, a partire dal tre cilindri di 847 cm3 che ha sempre 115 CV, ma erogati in maniera più dolce grazie a differenti mappature della centralina. Ritroviamo inoltre il sistema di gestione elettronica dell’acceleratore (YCC-T) e lo Yamaha D-MODE che permette di selezionare tre diverse mappature della centralina. La modalità STD (standard), la modalità “A” più sportiva e la “B” più tranquilla. La MT-09 Tracer ha inoltre il controllo di trazione (TCS) disinseribile (assente sulla MT-09) e l'ABS.
Nuove mappature
La nuova Tracer condivide con la MT-09 buona parte della meccanica, a partire dal tre cilindri di 847 cm3 che ha sempre 115 CV, ma erogati in maniera più dolce grazie a differenti mappature della centralina. Ritroviamo inoltre il sistema di gestione elettronica dell’acceleratore (YCC-T) e lo Yamaha D-MODE che permette di selezionare tre diverse mappature della centralina. La modalità STD (standard), la modalità “A” più sportiva e la “B” più tranquilla. La MT-09 Tracer ha inoltre il controllo di trazione (TCS) disinseribile (assente sulla MT-09) e l'ABS.
Davanti troviamo un doppio faro a led dall'aspetto molto aggressivo. La strumentazione di bordo è interamente digitale, facile da gestire e ben leggibile.
Ciclistica da naked
Anche la ciclistica è praticamente identica a quella della MT-09. Il telaio in alluminio pressofuso è immutato: cambia solo il telaietto posteriore, più lungo e dotato di attacchi integrati per le borse laterali. Le sospensioni hanno una taratura messa a punto per garantire il giusto comfort in viaggio: la forcella a steli rovesciati da 41 mm e il mono (entrambi regolabili in estensione e nel precario) montano molle differenti rispetto a quelle della sorella naked.
Anche la ciclistica è praticamente identica a quella della MT-09. Il telaio in alluminio pressofuso è immutato: cambia solo il telaietto posteriore, più lungo e dotato di attacchi integrati per le borse laterali. Le sospensioni hanno una taratura messa a punto per garantire il giusto comfort in viaggio: la forcella a steli rovesciati da 41 mm e il mono (entrambi regolabili in estensione e nel precario) montano molle differenti rispetto a quelle della sorella naked.
Come sulla MT-09, anche sulla Tracer il monoammortizzatore è collocato sotto la sella in posizione orizzontale; l'impianto frenante anteriore monta pinze radiali e dischi da 298 mm. L'ABS è di serie.
Serbatoio maggiorato
Le sovrastrutture sono "da viaggio": il serbatoio da 18 litri offre un’autonomia superiore ai 300 km (i consumi dichiarati sono sui 19 km/l), mentre il frontale sfoggia un doppio faro a Led, sormontato da un parabrezza regolabile in altezza su tre posizioni e senza attrezzi. La posizione di guida si può personalizzare: due le altezze della sella (84,5 oppure 86 cm), mentre il manubrio si può avanzare o arretrare di 10 mm. Disponibile anche un kit che permette di ridurre ulteriormente l'altezza della seduta a 81,5 cm. Di serie ci sono poi paramani, cavalletto centrale e presa da 12V.
Le sovrastrutture sono "da viaggio": il serbatoio da 18 litri offre un’autonomia superiore ai 300 km (i consumi dichiarati sono sui 19 km/l), mentre il frontale sfoggia un doppio faro a Led, sormontato da un parabrezza regolabile in altezza su tre posizioni e senza attrezzi. La posizione di guida si può personalizzare: due le altezze della sella (84,5 oppure 86 cm), mentre il manubrio si può avanzare o arretrare di 10 mm. Disponibile anche un kit che permette di ridurre ulteriormente l'altezza della seduta a 81,5 cm. Di serie ci sono poi paramani, cavalletto centrale e presa da 12V.
Lo scarico basso contribuisce ad abbassare il baricentro e a migliorare l'agilità; le maniglie del passeggero, anche se comode, sono forse l'aspetto meno riuscito dal punto di vista estetico.
Ci sono due kit accessori scontati
Sarà disponibile una gamma completa di accessori originali capaci di esaltare sia l'animo sportivo della Tracer (a partire dal "classico" scarico Akrapovic) sia quello turistico (ci sono piaciute molto le borse laterali semirigide). Inoltre Yamaha ha messo a punto anche due pacchetti di accessori (Sport e Touring, prezzi da definire) che permetteranno un risparmio di circa il 20% sul prezzo dei singoli accessori che li compongono. La nuova MT-09 Tracer sarà disponibile da marzo 2015 in tre differenti colorazioni: un "cattivissimo” grigio opaco (Matt Grey), un elegante bordeaux (Lava Red) e un più sportivo blu corsa (Race Blu) e costerà 9.590 euro, un prezzo decisamente interessante e ben più basso di quelli delle dirette concorrenti.
Come va
In sella alla Tracer per prima cosa colpisce il nuovo manubrio: così largo e rialzato, mette subito a proprio agio il pilota e invoglia a" spingere". È però il motore a convincere di più: ha una progressione impressionante a qualunque regime e tanta coppia disponibile a ogni apertura del gas. La Tracer è capace di riprendere in sesta marcia da 50 km/h a poco più di 2.000 giri, tira fuori una spinta vigorosa ai medi regimi e, attorno ai 6.000 giri, sfoggia un’ulteriore botta di potenza che proietta la lancetta del contagiri (si fa per dire, visto che la strumentazione è interamente digitale) oltre gli 11.000 giri. Il tutto "condito" da un rumore di aspirazione assolutamente entusiasmante.
Quale "mappa" scegliere?
Ben realizzate le nuove mappature della centralina, che hanno eliminato l'effetto on-off presente sulla MT-09. L’erogazione del motore anche nella “modalità A” (quella più cattiva) è lineare, ma quella con cui fare veramente di tutto, insomma la migliore a nostro avviso è la mappatura “Standard". La B invece addolcisce la risposta del tre cilindri: va bene soprattutto quando l'asfalto offre poco grip, oppure se chi guida ha ha poca esperienza con le moto di grossa cilindrata.
Elettronica a punto
Le strade dove si è svolto il test (eravamo ad Antequera nel sud della Spagna) ci hanno permesso di testare a fondo tutti gli "aiutini" elettronici della Tracer, in particolare il controllo di trazione e l'ABS. Le condizioni del manto stradale (in alcuni punti pessime) unite a tratti in parte con tracce di ghiaccio hanno permesso di valutare l’ottimo lavoro svolto dal controllo di trazione: mai invasivo, ma sempre vigile e pronto a recuperare ogni minima perdita di aderenza. Anche l’ABS è stato chiamato spesso in causa, dimostrando di essere ben a punto e capace di affiancare a dovere un impianto frenante potente, ma sempre ben modulabile.
Comfort e tanto divertimento
Anche dotata di questi sistemi elettronici, la Tracer non ha perso la “cattiveria” che contraddistingue le MT-09: tra le curve è sveltissima nello scendere in piega, nel passare da una curva all’altra e rapida anche in uscita grazie anche a un rapporto peso/potenza tra i migliori della categoria. Rispetto alla “nuda” però offre maggiore comfort, una posizione di guida più accogliente (le sedute di pilota e passeggero sono più ampie e meglio imbottite) e a un buon riparo dall’aria: tutte doti che la rendono ancora più apprezzabile.
Ci puoi fare di tutto
La Tracer forse non sarà la crossover più comoda in assoluto, ma per fare comodamente del turismo a lungo raggio, anche in due, va più che bene. E nel misto con tante curve oppure sui tornanti di montagna va forte quasi come una sportiva. Cosa non ci è piaciuto? Piccole cose, per esempio l’assenza del cruise control: un gadget non indispensabile, ma comodo e sempre più spesso di serie su moto di questo tipo. Inoltre le gomme di primo equipaggiamento (le Dunlop Sportmax) non sempre si sono rivelate all’altezza del carattere “pepato” del motore. Ma sono cose minori, addirittura trascurabili di fronte al prezzo imbattibile: in assoluto il più basso della categoria.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | tre cilindri |
Cilindrata (cm3) | 847 |
Raffreddamento | a liquidoa |
Alimentazione | iniezionea |
Cambio | sei marce |
Potenza CV (kW)/giri | 115 (84,6)/10.000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 845/860 |
Interasse (cm) | 144 |
Lunghezza (cm) | 216 |
Peso (kg) - in o.d.m. | 210 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 180/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 18 |
Riserva litri | nd |
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Quando ho provato la MT-09 naked, il motore mi ha entusiasmato e l'ho immaginato, adeguatamente addolcito, su una crossover. Poichè non sarò certo stato originale in questo pensiero, ecco che Yamaha ci ha accontentati e l'ha fatto con un listino che mette in crisi la concorrenza. Sono veramente curioso di provarla, senza on-off e con un pò di protettività in più, non si può desiderare di meglio. Peccato per quel dettaglio del precarico non regolabile tramite manopola, che ci voleva? Certamente molto meno del cavalletto centrale...
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peccato non avere citato la più competitiva tra le endurone, e cioè la Kawa Versys 1000.
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