Ducati Monster 796, non sente gli anni

Come è fatta

Nel 1993 arrivò sul mercato una strana Ducati nuda e muscolosa, disegnata dal giovane italo-argentino Miguel Galluzzi. Era la prima Monster, capostipite di tutte le naked moderne. Per festeggiare i primi 20 anni del suo modello di maggiore successo, la casa di Borgo Panigale propone per l’intera gamma Monster 2013 la versione 20th Anniversary. Motore e ciclistica rimangono invariati, ma riproporre lo stile e il fascino della prima Monster M900 ha richiesto un po’ di lavoro. Il rosso del serbatoio (fascia centrale compresa), del parafango anteriore e dell’unghia monoposto è quello degli anni 90, come i loghi sul serbatoio. Il telaio è tutto di colore bronzo, così come i foderi della forcella e le pinze freno. Anche gli specchietti retrovisori e la sella sono ispirati a quelli originali “anni 90”. Le Monster 20° Anniversary costano 600 euro più delle rispettive versioni normale oppure + con ABS.

Come va

Si rimane colpiti da quanto la Monster sia leggera e maneggevole. Sono qualità che si apprezzano sia in città (dove si manovra molto meglio che con la Monster di 20 anni fa, grazie al raggio di sterzo migliorato), sia tra le curve, dove si rivela estremamente reattiva. Il motore 796 spinge forte già ai bassi e medi regimi, con una erogazione vigorosa ma mai brusca; le vibrazioni ci sono, ma diventano fastidiose solo agli alti regimi. Bene anche il cambio, sempre preciso, e la frizione idraulica dotata di sistema antisaltellamento. Ottima la frenata, da vera sportiva. Le sospensioni sono tarate per l’uso stradale ma non per quello al limite, dove appaiono poco accordate: la forcella nell’uso al limite sembra un po’ morbida, mentre il mono posteriore rigido “sente” parecchio le buche.