Su strada con la nuova Ducati Multistrada V2 2025, ecco come cambia!
La crossover di Borgo Panigale è stata rivoluzionata, motore, telaio e forcellone sono completamente nuovi, l’elettronica è raffinatissima e il peso da… top model
Foto e immagini
Si chiama ancora Multistrada V2, ma di quella precedente è rimasto ben poco, Ducati infatti ha rivoluzionato la sua crossover "d'ingresso" presentando un modello completamente nuovo da tutti i punti di vista. Scopriamo insieme come è fatta e come va la nuova "Multi".
La linea si evolve, il frontale è caratterizzato dai nuovi proiettori e dal becco più corto integrato nel cupolino
Linea rivista
La linea, pur mantenendo l'impronta della famiglia Multistrada, è stata rivista ed è caratterizzata da linee ispirate ai SUV sportivi. Il contrasto tra la parte anteriore e quella posteriore è armonioso, mentre il frontale sfoggia nuovi fari e un becco corto integrato nel cupolino; sono stati ridisegnati e riposizionati anche gli indicatori di direzione, mentre la coda appare snella e leggera grazie al maniglione più corto. Ci sono poi diverse soluzioni aerodinamiche studiate per migliorare il comfort; il parabrezza, regolabile in altezza, è stato rivisto per essere più protettivo e ci sono dei deflettori per proteggere le spalle del pilota. Nuovi anche i convogliatori d'aria integrati nella carena che mandano aria fresca sulle gambe di chi guida.
Tutto nuovo il cruscotto TFT da 5" a colori. La gestione è affidata a un piccolo joystick posizionato sul blocchetto sinistro
Arriva la fasatura variabile
Anche il motore è tutto nuovo, si tratta di un bicilindrico a V di 90° da 890 cm³ con il richiamo delle valvole a molle (niente comando desmodromico), sulla bilancia fa segnare 54,9 kg cioè 5,8 kg in meno rispetto al Testastretta 11° del precedente modello. Grazie anche alla fasatura variabile ha un'erogazione fluida alle piccole aperture dell'acceleratore e una spinta sostenuta ai bassi e medi regimi: il 70% della coppia è disponibile già a 3.500 giri e tra i 3.500 e gli 11.000 giri non si scende mai sotto il 75%. Il cambio ha la prima marcia più corta per gli spostamenti a bassa velocità, mentre il rapporto finale è stato allungato di due denti rispetto a Panigale V2 e Streetfighter V2 (dotate dello stesso motore), per tenere un regime di rotazione più basso nei trasferimenti autostradali.
Elettronica completissima
Il cambio a sei marce è dotato del nuovo Quick Shift 2.0, basato su un sensore di marcia riposizionato che permette di avere una cambiata più veloce e un azionamento del comando più preciso. Il pacchetto elettronico è completissimo, i cinque Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Enduro e Wet) intervengono su quattro Power Mode del motore e su ABS cornering, Ducati Traction Control (DTC), Ducati Wheelie Control (DWC) ed Engine Brake Control (EBC), impostati su livelli predefiniti ma comunque modificabili dal conducente. Sono di serie anche il Cruise control, la presa USB integrata nella plancia e il sistema che accende il lampeggio di emergenza nelle frenate improvvise. Sulla V2 S ci sono poi le sospensioni semi-attive ed è disponibile come accessorio anche il Ducati Multimedia System per la navigazione turn-by-turn.
La V2 S è disponibile in due colorazioni: classica rossa e verde militare
Più comoda da guidare
La nuova Multistrada è anche più confortevole: la posizione di guida è stata ridefinita riducendo il dislivello fra sella e manubrio e il passeggero dispone di più spazio per gambe e busto. La sella poi è regolabile su due livelli (85 oppure 83 cm), ma tra gli accessori sono disponibili una versione rialzata a 87 cm e una ribassata a 81 cm che, nella versione S con sospensioni elettroniche scende a 79 cm, basta infatti premere un tasto e il precarico viene settato a zero, abbassando così l'assetto e di conseguenza anche la seduta.
Debuttano gli Infomode
Con il vecchio modello la gestione dei setting dell’elettronica era complessa. Per questo Ducati ha ridisegnato i comandi al manubrio e ha messo a punto un nuovo il cruscotto a colori dotato di tre diverse modalità di visualizzazione (Road, Road Pro e Rally) che cambiano il modo di mostrare le informazioni. Altra novità è la possibilità di variare le tarature dei sistemi elettronici anche in movimento.
Ciclistica rivista e peso piuma
La ciclistica è completamente nuova, il telaio è costituito da una monoscocca in alluminio con funzione di air-box che ospita al suo interno filtro dell'aria, corpi farfallati e circuito carburante completo di iniettori; il motore invece viene impiegato come elemento portante e su di esso sono infulcrati il telaietto reggisella e il forcellone in alluminio. Tutto ciò ha permesso di contenere il peso in 199 kg in ordine di marcia (senza carburante) sulla V2 e in 202 kg sulla V2 S dotata di sospensioni elettroniche. Si tratta di un risparmio di ben 18 kg rispetto al passato. Non ci sono novità dal punto di vista delle misure dei cerchi: 19" anteriore e 17" posteriore, con pneumatici Pirelli Scorpion Trail II rispettivamente 120/70 ZR 19 e 170/60 ZR 17. L'impianto frenante invece è griffato Brembo ed è controllato dall'ABS cornering. Davanti ci sono pinze radiali monoblocco M50 a quattro pistoncini e due dischi da 320 mm di diametro, dietro un disco da 265 mm con pinza flottante. Il serbatoio è da 19 litri, più che adeguato per una crossover da viaggio.
Più leggero, più compatto, potente il giusto. Il nuovo 890 bicilindrico è un motore... coi fiocchi
Sospensioni elettroniche riviste
Abbiamo provato la V2 S dotata di sospensioni elettroniche DSS (Ducati Skyhook Suspension) che gestiscono l'idraulica in tempo reale partendo da tre differenti settaggi, selezionabili indipendentemente dal riding mode: Dynamic, Comfort e Low Grip. In questa versione 2025 le tarature sono migliorate, in particolare è stato aumentato l'effetto antiaffondamento in frenata, mentre è stato ridotto il trasferimento di carico in accelerazione. La Multistrada "base" invece ha forcella con steli da 45 mm e mono con leveraggio progressivo entrambi completamente regolabili.
Quanto costa
La Multistrada V2 offre lunghi intervalli di manutenzione (30.000 km per il controllo del gioco valvole) e la garanzia 4EVER Ducati (4 anni a chilometraggio illimitato). Il programma Roadside Assistance aggiunge l'assistenza stradale, il trasporto per pilota e passeggero, un veicolo sostitutivo e il pernottamento in hotel in caso di guasti. Tanti anche gli accessori, tra cui valigie laterali, protezioni in acciaio, cavalletto centrale, ruote a raggi e terminale Termignoni. I prezzi sono da Ducati: si parte da 16.690 euro per la versione standard disponibile solo in rosso, che salgono a 19.390 per la versione S con sospensioni semi attive e disponibile in rosso e verde.
Come va
La Multistrada V2 ha una posizione di guida comoda per pilota e passeggero che invoglia anche a pennellare le curve. Il nuovo V2 è fenomenale, la risposta all'acceleratore è sempre pronta e vigorosa e ai bassi regimi è meno scorbutico rispetto alla vecchia Multistrada. La riduzione di peso si fa sentire in modo evidente, rendendo la moto più maneggevole e facile da gestire in ogni situazione. L'avantreno, con la ruota da 19 pollici, garantisce stabilità e precisione anche nelle curve più veloci, ma è nello stretto che questa crossover mette in mostra tutte le sue qualità. Gli inserimenti in curva sono fulminei e la gestione con braccia e gambe è facile e immediata. Le sospensioni elettroniche Skyhook sono perfettamente a punto, in più la possibilità di gestire la taratura indipendentemente dal riding mode consente di "cucirsi" la Multistrada addosso.
Elettronica da gara
Per que che riguarda l'elettronica, possiamo tranquillamente dire che Ducati ha raggiunto lo stato dell’arte. Le possibilità di regolazione sono infinite e le tre differenti visualizzazini del cruscotto rendono la navigazione tra le varie possibilità quasi… facile. Noi abbiamo utilizzato il riding mode Touring con sospensioni in assetto più sportivo, in modo da accentuare la dolcezza nei curvoni raccordati senza però perdere in stabilità. Durante il test abbiamo incontrato anche la pioggia e la mappa Wet ha dimostrato di essere in grado di tenere al guinzaglio il motore molto bene, rendendo la guida sul bagnato sempre sicura.
Ok anche il nuovo cambio elettronico, preciso e rapido negli innesti, soprattutto in scalata dove non è mai andato in crisi, neanche se messo sotto stress. La frizione è morbida e facile da azionare. L'impianto frenante è potente e modulabile, e offre un elevato livello di sicurezza in ogni condizione. Dal punto di vista del comfort la Multistrada V2 si dimostra una compagna di viaggio confortevole e affidabile. Grazie al nuovo parabrezza la protezione aerodinamica è buona, mentre il motore continua a scaldare, ma i piccoli deflettori, quando si è in marcia fanno il loro dovere. Poche anche le vibrazioni, presenti solo a regimi intermedi nella parte anteriore della sella.
Carta d'identità
Motore | bicilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 890 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 115,6(85)/10750 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Altezza sella (cm) | 83-85 |
Interasse (cm) | 157,2 |
Lunghezza (cm) | nd |
Peso (kg) | 202 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 19" |
Pneumatico posteriore | 170760 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 19 |
Riserva litri | nd |