Salta al contenuto principale

Cambia, ma rimane sempre un bel “Diavel”

La Diavel sfoggia alcuni ritocchi estetici,  come il faro anteriore completamente a led, ha una posizione di guida più comoda e, soprattutto, un nuovo motore dotato di doppia accensione. Non cambiano le doti di guida, su strada è divertente ed efficace e la cavalleria è tenuta sotto controllo dall'abbondante elettronica di bordo
Nuovo faro e nuovo motore
La Diavel cambia faccia, grazie al nuovo faro anteriore “full Led” più piccolo ma le novità non sono solo estetiche: dalla Multistrada la cruiser sportiva di Borgo Panigale prende il bicilindrico Testastretta 11° DS (Dual Spark) con doppia accensione. Stessa potenza massima (162 CV dichiarati) ma aumenta il valore di coppia che passa da 13 a 13,3 Kgm. Nuovi anche i terminali di scarico in alluminio, ora a “fetta di salame”, neri per la Dark Stealth (il modello base), alluminio “a vista” per la Carbon. Tornando all’estetica anche il frontale ha ora un aspetto più da “muscle bike” grazie ai convogliatori che alimentano l’air box, più larghi. La cover del faro anteriore è in alluminio satinato ed anche frecce e faro posteriore sfruttano la tecnologia Led. La sella più spaziosa e meno scavata (ma l’altezza da terra di 77 cm resta invariata) rende la “cruiser” bolognese ancora più comoda, dando al pilota maggior libertà di movimento. Invariato il telaio, un “classico” traliccio in tubi d’acciaio con piastre di rinforzo laterali in alluminio, lega utilizzata anche per il forcellone monobraccio che lascia in bella vista il grosso cerchio posteriore Marchesini in alluminio forgiato a nove razze (solo per la Carbon) che ospita il “gommone” da 240/45, il Diablo Rosso II realizzato da Pirelli in esclusiva per la Diavel.

Tutta regolabile
Le sospensioni (forcella Marzocchi con steli da 50 mm con riporto DLC sugli steli e mono Sachs) sono completamente regolabili. Sempre Brembo l’impianto frenante, con dischi semiflottanti di 320 mm di diametro con pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini all’anteriore, mentre al posteriore c’è un disco di 265 mm di diametro con pinza flottante a due pistoncini. L’ABS della tedesca Bosch di serie su entrambi i modelli della Diavel, come tutto il “pacchetto elettronico” comprensivo di controllo di trazione DTC, comando del gas Ride by Wire e dai tre Riding Mode (Urban, Touring e Sport). Piccole migliorie anche al cruscotto digitale “sdoppiato”, ora in grado di fornire anche il livello del carburante e l’utile spia che segnala se il cavalletto laterale è in uso. Solo tre le colorazioni disponibili per la Diavel: nero opaco per la base (17.990 euro), nero e rosso con telaio rosso o nero e bianco con telaio bianco per la Carbon (21.490 euro) che differisce dalla base per la carrozzeria in carbonio e i cerchi, sempre in alluminio ma forgiati e lavorati a macchina ma anche per il peso, inferiore di 5 kg (239 kg per la base, 235 kg per la Carbon).

Stupisce tra le curve
La posizione di guida è meno costretta, la sella più spaziosa permette ora di arretrare con facilità, una caratteristica che si apprezza nella guida sportiva, dove la Diavel stupisce per la rapidità e la precisione con cui affronta le curve. Sempre stabile, grazie a sospensioni a punto e all’elettronica che la rende gestibile in ogni situazione, nel misto la Diavel sfoggia doti da naked sportiva. Il bicilindrico spinge a tutti i regimi, l’erogazione è più pronta grazie al Testastretta 11° DS e più sfruttabile su tutto l’arco di utilizzo. La gomma posteriore molto larga non compromette l’agilità, dà invece tanta trazione in uscita di curva dove grazie anche alla presenza del controllo di trazione si può dare gas senza troppi riguardi. Per una guida “tranquilla” o per la città il riding mode Urban è perfetto: i “soli” 100 CV a disposizione, erogati in modo lineare, sono più che sufficienti per affrontare il traffico cittadino o per “passeggiare” su strade aperte mentre se si desidera aumentare il passo si passa in Touring, dove la potenza è piena ma l’erogazione controllata e i controlli elettronici poco più invasivi. La musica cambia quando si passa al riding mode Sport: potenza piena, erogazione “cattiva” per scatenare tutta la “cavalleria” della Diavel. Le accelerazioni diventano brucianti e fuori dalle curve le derapate “controllate” si sprecano. La guida sportiva esalta anche le doti della ciclistica, piuttosto rigida su tombini e pavè, rigorosa sui curvoni veloci e nelle staccate al limite mentre peso e interasse si fanno sentire solo nei tornati e in manovra. Potente, modulabile e sicura la frenata, con un ABS a punto e ben tarato.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore bicilindrico 4T
Cilindrata (cm3) 1198,4
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a sei marce
Potenza CV (kW)/giri 162 (119)/9.250
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 77
Interasse (cm) 159
Lunghezza (cm) 223,5
Peso (kg) 205
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 240/45-17"
Capacità serbatoio (litri) 17
Riserva litri nd
Leggi altro su:

Ducati Diavel Carbon 2014

Ti piace questa moto?

Condividi il tuo giudizio! Clicca sulle moto qui sopra per valutare questa moto.

I voti degli utenti
0
0
0
0
0
Voto medio
0
0
0 voti
Aggiungi un commento