Yamaha MT-125, grintosa e molto sicura

Non ha solo la stessa sigla: la MT-125 ha anche la qualità e le doti  dinamiche delle “sorelle maggiori” MT-07 e soprattutto MT-09.  Nata nel 2014 e divenuta sempre più raffinata col tempo, la naked Yamaha rappresenta una proposta divertente e gratificante sia per ragazzi e ragazze 16enni (che potranno guidarla con la patente A1), sia per quelli più “grandi” (ai quali, per condurla, basterà la patente B da auto).  Con l’ultimo restyling estetico e tecnico sono arrivati aggiornamenti elettronici e tecnologici che rendono la MT-125 ancora più efficace, divertente e soprattutto sicura. Il look è decisamente “minimale” e lascia tutta la meccanica a vista. Il faro anteriore è completamente a LED, mentre i fianchetti del serbatoio si allungano fino alla forcella a steli rovesciati. 

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 Il cruscotto TFT a colori da 5” è molto curato nella grafica e ben leggibile anche in marcia. Si può connettere allo smartphone attraverso l’app Yamaha My Ride

Divertirsi in sicurezza 

La piccola MT sfoggia nuove grafiche e tinte per valorizzare ancora di più le linee di questa “piccola” nuda, che in realtà come dimensioni non ha nulla da invidiare alle sorelle di media cilindrata. Nuovo anche il cruscotto TFT a colori da 5”, con grafiche chiare  e dotato di connettività per lo smartphone. Dal punto di vista tecnico, la piccola “funbike” giapponese conferma il motore monocilindrico raffreddato a liquido da 15 CV “veri” (il limite di legge è proprio 11 kW, cioè 15 CV) dotato di fasatura variabile, che garantisce una spinta vigorosa ai bassi e allo stesso tempo ottime doti di allungo agli alti. Di serie ci sono la frizione antisaltellamento ABS (non obbligatorio sulle 125) e anche il controllo di trazione (disinseribile), utile in condizioni di scarsa aderenza e raro da trovare nelle 125.

C'è anche la sorellina carenata

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La MT-125 sfoggia ottime doti dinamiche anche perché la base tecnica è la stessa della YZF-R 125. La  piccola sportiva Yamaha conferma l’impostazione della versione precedente con telaio Deltabox in acciaio, forcella a steli rovesciati e motore monocilindrico raffreddato a liquido da 15 CV con fasatura variabile VVA. L’estetica, invece, è stata completamente rivista per essere ancora più simile alla “regina” YZF-R1 (e rendere orgogliosi i suoi giovani proprietari). Il cruscotto è un TFT a colori, che, oltre a poter comunicare con il telefono, è dotato di due modalità di visualizzazione: Street e Track. La ciclistica è da vera sportiva: le sospensioni hanno una taratura “sostenuta”  perfetta per divertirsi tra le curve e in pista. Anche la YZF-R 125 monta ABS e controllo di trazione di serie (e disinseribile). Tra gli optional c’è persino il cambio elettronico quickshift.

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Come va

L’impostazione di guida è quella tipica delle MT, molto avanzata e con la ruota anteriore praticamente sotto il naso del pilota. La triangolazione sella-pedane-manubrio comunque è corretta e comodissima in città, dove la MT-125 si conferma ideale da sfruttare tutti i giorni, agile e leggera ma anche efficace. Il motore ha un’ottima grinta ai bassi regimi, grazie al variatore di fase, ma l’acceleratore è dotato di una risposta dolce e progressiva per mettere a proprio agio chi si sta avvicinando alle due ruote. Tra le curve invece la MT-125 è divertentissima, sempre facile ma allo stesso tempo agile e reattiva nei rapidi cambi di direzione. Sull’asciutto il controllo di trazione non interviene mai, ma su pioggia, pavé o binari sa fare la differenza. Ok anche i freni e l’ABS.