Triumph Bonneville Bobber, la custom bella da vedere e da guidare
Dopo Bonneville e Thruxton, Triumph monta l'ottimo bicilindrico High Torque 1200 su una custom monoposto dal look “duro e puro". Ma la Bonneville Bobber non è solo apparenza: questa moto è bella da vedere, ma soprattutto da guidare
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€ 13.000
Foto e immagini
Per la sua nuova custom, Triumph ha cercato spunto nella propria storia, recuperando le linee e il nome stesso delle "bobber" americane degli anni 50-60. Queste bobber erano le sportive dei giovani americani del secondo dopoguerra, con tanta passione e pochi soldi: moto dismesse dall'esercito o dalla polizia e poi alleggerite, smontando o addirittura tagliando tutto il superfluo (da qui il nome: to bob in inglese significa tagliare). La "ricetta" era stata messa a punto per le Harley-Davidson, ma venne sfruttata spesso anche per le inglesi in voga allora, soprattutto le Triuimph. Dopo tanti anni è ora la stessa casa di Hinkley a proporre una moto fatta come quelle prime bobber, con l’aspetto di una special d'epoca e le caratteristiche di una moto moderna: elettronica abbondante, buon comfort, motore brillante e affidabile (i tagliandi sono ogni 16.000 km) e una ciclistica a punto.
Originale e vintage
Sotto le linee vintage in realtà la Bonneville Bobber sfoggia parecchie soluzioni originali e attuali, come la sella monoposto regolabile in altezza e distanza dal serbatoio, oppure il cruscotto anch’esso regolabile in altezza. Curatissime le finiture (un esempio per tutti, i cavi elettrici sono completamente nascosti per non “sporcare” la linea) e i dettagli vintage si sprecano: parafanghi corti in metallo, batteria a vista, mozzo della ruota posteriore a forma di freno a tamburo, soffietti sugli steli della forcella, corpi farfallati a forma di carburatori e eleganti verniciature per il piccolo serbatoio (contiene solo 9,1 litri, circa 200 km l’autonomia con un pieno). Altrettanto bello l’impianto di scarico in acciaio satinato: i terminali hanno il fondello a “fetta di salame” e i collettori nascondono completamente i catalizzatori necessari per rispettare la Euro 4.
Scordatevi invece il passeggero: la Bobber è rigorosamente monoposto, il secondo sellino non è previsto nemmeno come optional.
Originale e vintage
Sotto le linee vintage in realtà la Bonneville Bobber sfoggia parecchie soluzioni originali e attuali, come la sella monoposto regolabile in altezza e distanza dal serbatoio, oppure il cruscotto anch’esso regolabile in altezza. Curatissime le finiture (un esempio per tutti, i cavi elettrici sono completamente nascosti per non “sporcare” la linea) e i dettagli vintage si sprecano: parafanghi corti in metallo, batteria a vista, mozzo della ruota posteriore a forma di freno a tamburo, soffietti sugli steli della forcella, corpi farfallati a forma di carburatori e eleganti verniciature per il piccolo serbatoio (contiene solo 9,1 litri, circa 200 km l’autonomia con un pieno). Altrettanto bello l’impianto di scarico in acciaio satinato: i terminali hanno il fondello a “fetta di salame” e i collettori nascondono completamente i catalizzatori necessari per rispettare la Euro 4.
Scordatevi invece il passeggero: la Bobber è rigorosamente monoposto, il secondo sellino non è previsto nemmeno come optional.
Il cruscotto si può regolare in altezza, come il sellone che si può anche avvicinare o allontanare dal serbatoio
Tecnica classica
I progettisti hanno scelto soluzioni collaudate per la ciclistica. Il telaio è un classico "doppia culla" in tubi di acciaio, progettato specificamente per la Bobber, ed è accoppiato a una forcella tradizionale con steli da 41 mm e a un monoammortizzatore, nascosto sotto la sella, regolabile nel precarico. Le ruote hanno misure clasiche da custom: l'anteriore è da 19” con pneumatico 100/90, la posteriore da 16” con “gommone” da 150/80. L’impianto frenante vede all’anteriore un disco singolo flottante da 310 mm e al posteriore un disco fisso da 255 mm, entrambi “morsi” da pinze a doppio pistoncino.
Il “cuore” della Bobber è il moderno bicilindrico raffreddato a liquido da 1200 cm3 con alimentazione a iniezione, lo stesso della Bonneville T120: in questa versione ha qualche cavallo in meno (77 CV dichiarati, contro gli 80 CV della T120) ma più spinta ai bassi e medi regimi (106 Nm a 4.000 giri, contro 105 Nm a 3.100 giri di coppia massima). La frizione inoltre è dotata di un sistema che riduce lo sforzo necessario per tirare la leva.
Elettronica abbondante
Moderna e completa invece la dotazione elettronica di serie che comprende comando del gas ride-by-wire, doppia mappatura motore (Rain e Road), controllo di trazione disinseribile e ABS, ovviamente. Il cruscotto è tutto contenuto in un unico elemento rotondo con tachimetro analogico e schermo LCD multifunzione gestibile con un tasto al manubrio che permette di visualizzare tutti i parametri dei sistemi di controllo e le classiche informazioni “di marcia” come il livello del carburante, i consumi e il rapporto inserito.
Saranno disponibili anche due versioni "kittate", a sinista la Old School Bobber dall'aria "ribelle", a destra la sportiva Quarter Mile
Tanti accessori
Disponibile da febbraio 2017, la Bonneville Bobber verrà proposta in quattro colorazioni: nera a 12.700 euro, grigio scuro opaco e bordeaux entrambe a 12.825 euro, oppure con livrea serbatoio bianco e verde a 13.000 euro. Sono prezzi un po' alti ma corretti, considerando qualità e dotazione di serie, e comunque allineati alle dirette concorrenti (a partire dalla H-D Forty-Eight).
Ampia la possibilità di personalizzazione: il ricco catalogo ufficiale Triumph offre più di 150 accessori omologati (compresi i terminali di scarico della Vance & Hines). Saranno inoltre disponibili due kit completi per creare altrettante "versioni speciali": la Old School (indicativamente 1.900 euro da sommare al prezzo d’acquisto) è l'interpretazione "chopper" con manubrio alto, sella e borse laterali in cuoio, terminali di scarico spazzolati e altri particolari speciali; la Quarter Mile (circa 1.780 euro in più) è invece più sportiva, ispirata alle Bobber utilizzate negli anni 50 nelle gare di accelerazione, e sfoggia manubri bassi, impianto di scarico e numerosi particolari verniciati in nero opaco e sella in pelle nera.
Come va
La Bobber offre una posizione di guida comoda: la seduta è bassa, manubrio e pedane sono alla giusta distanza. Grazie al sellone completamente regolabile, tutti riescono a trovare la giusta sistemazione. Anzi, se non fosse per la totale assenza di riparo (la pressione dell’aria dà fastidio oltre i 100 km/h), la Bobber sarebbe anche una buona viaggiatrice. Una volta in movimento infatti si apprezza il grosso bicilindrico che spinge sempre deciso, soprattutto ai bassi e medi regimi, con una tonalità di scarico cupa e grintosa. Inutile però tirargli il collo: complici anche i rapporti del cambio un po’ lunghi, l’allungo non è granché.
Divertente tra le curve
Sulle strade con curve e tornanti la Bobber è sempre facile e divertente: nonostante peso, lunghezza e ruota anteriore da 19”, sfoggia una precisione inaspettata, dimostrandosi divertente anche nel misto. L'unico vero limite sono per le pedane che “grattano” troppo presto sull’asfalto, specie guidando in maniera aggressiva. In realtà, per sfruttare al meglio la Bobber bisogna adottare una guida "rotonda", evitando manovre brusche e sfruttando la spinta vigorosa ai bassi del motore ci si tolgono parecchie soddisfazioni. Convincono anche il cambio ben spaziato, il controllo di trazione, presente ma poco invasivo e le due mappe del motore (Rain e Road, entrambe a potenza piena ma differenti nell’erogazione). La frenata invece è progressiva ma non troppo incisiva, per ottenere il meglio bisogna “strizzare” la leva con decisione: ci vorrebbero due dischi davanti, come su T120 e Thruxton.
Divertente tra le curve
Sulle strade con curve e tornanti la Bobber è sempre facile e divertente: nonostante peso, lunghezza e ruota anteriore da 19”, sfoggia una precisione inaspettata, dimostrandosi divertente anche nel misto. L'unico vero limite sono per le pedane che “grattano” troppo presto sull’asfalto, specie guidando in maniera aggressiva. In realtà, per sfruttare al meglio la Bobber bisogna adottare una guida "rotonda", evitando manovre brusche e sfruttando la spinta vigorosa ai bassi del motore ci si tolgono parecchie soddisfazioni. Convincono anche il cambio ben spaziato, il controllo di trazione, presente ma poco invasivo e le due mappe del motore (Rain e Road, entrambe a potenza piena ma differenti nell’erogazione). La frenata invece è progressiva ma non troppo incisiva, per ottenere il meglio bisogna “strizzare” la leva con decisione: ci vorrebbero due dischi davanti, come su T120 e Thruxton.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico 4T |
Cilindrata (cm3) | 1.200 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 77 (56,6)/6.100 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 69 |
Interasse (cm) | 151 |
Lunghezza (cm) | nd |
Peso (kg) | 228 |
Pneumatico anteriore | 100/90-16" |
Pneumatico posteriore | 150/80-16" |
Capacità serbatoio (litri) | 9,1 |
Riserva litri | nd |
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