Snella e grintosa
La MV Agusta Rivale è una moto bella da vedere e da guidare, ma richiede esperienza. Ha un motore potente che si scatena ai regimi medio-alti e si controlla bene, grazie alla rinnovata elettronica. La posizione di guida caricata in avanti è abbastanza comoda, la ciclistica a punto permette di pennellare le curve. La sella è alta e dura, la frenata è potente ma non c'è l'ABS (arriverà nel 2014). Prezzo alto ma corretto
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€ 12.990
Foto e immagini
Come è fatta
A un anno di distanza dalla presentazione del prototipo, abbiamo finalmente potuto provare la nuova motardona di Schiranna, ultima nata (per ora, in attesa della misteriosa Turismo Veloce in arrivo all'EICMA) della piattaforma tre cilindri MV Agusta. La Rivale monta il motore tre cilindri in linea da 800 cm3 che in questa versione ha una potenza massima di 125 CV a 12000 giri e una coppia massima di 84 Nm a 8600 giri. Come la Brutale e l'F3, il propulsore della Rivale offre quattro mappature selezionabili (di cui una personalizzabile) e controllo di trazione regolabile su 8 livelli. A differenza delle due sorelline però la Rivale è offerta solo in versione EAS, cioè con il cambio elettronico Quick Shift di serie. A proposito di elettronica, quella della Rivale rappresenta la versione più evoluta del sistema MV Agusta, ma chi possiede una F3 o una Brutale 800 non deve avere invidia: basterà portare la moto dal concessionario per fare "aggiornare" il software alla versione più recente. Il telaio è la stessa struttura mista in tubi d'acciaio e piastre d'alluminio di Brutale e F3 ma ha una diversa inclinazione del cannotto di sterzo, maggiore rispetto alle sorelle di 0,5°. Anche le sospensioni (forcella Marzocchi e mono Sachs pluriregolabili) sono le stesse già viste sulle Brutale e F3, ma sulla Rivale hanno un'escursione superiore: 150 mm davanti e 130 dietro. La frenata è garantita da una coppia di pinze radiali Brembo a quattro pistoncini su cui agiscono dischi da 320 mm: non è disponibile per il momento l'ABS, se ne parla per il 2014. La posizione in sella è da "motard sportiva": la seduta è molto vicina al manubrio, tanto che il cruscotto si vede solo piegando in giù la testa, ma tutto sommato questa MV si rivela comoda anche per i piloti di statura alta e medio-alta. Altro dettaglio a cui è necessario "fare l'abitudine" sono gli specchietti retrovisori, bassi e posizionati oltre i contrappesi manubrio: una soluzione simile a quella introdotta dalla Ducati Hypermotard che ha di sicuro un buon impatto estetico ma che non permette una corretta visuale posteriore, optional sono previsti gli specchietti "normali". Tutto nuovo il cruscotto: il display perde la caratteristica forma irregolare vista sulle altre moto della gamma MV, per una più compatta forma rettangolare. Inedite anche le pedane, tipicamente da motard "pistaiola". La Rivale è offerta in tre colori: grigio titanio opaco (davvero bello) con telaio nero, nera con telaio rosso e nel classico rosso/argento con telaio nero. La Rivale sarà disponibile da questo weekend al prezzo di 12.690 euro.
Come va
La prima cosa che si nota una volta in sella alla Rivale è senza dubbio la strana posizione di guida: il pilota è molto avanzato sulla sella e il manubrio alto si trova parecchio vicino al petto. In realtà la moto si rivela molto più comoda di una motard, ma costringe chi sale in sella per la prima volta a "ritarare" il proprio stile di guida. In manovra il raggio di sterzo limitato rende un po' complicati i movimenti, ostacolati anche dall'altezza della sella; per fortuna peso ridotto e misure compatte sono di grande aiuto nelle situazioni "difficili". Il motore spinge forte già dai medi regimi, a partire dai 4.000 giri l'erogazione si fa piena e godibile per poi scatenarsi con un allungo progressivo ed esaltante fino ai 12000. In realtà non c'è bisogno di tirargli il collo tanto: dai 6.000 ai 9.000 giri la Rivale offre il meglio e nel misto questo aspetto può dare grandi soddisfazioni nelle mani di un pilota esperto. Il cambio elettronico è bene a punto e permette cambiate velocissime e precise. Delle tre mappature la Sport è senza dubbio la più "cattiva", ma rende l'acceleratore reattivo e l'erogazione "ruvida". Molto meglio la mappatura "normale" che offre un'erogazione vigorosa e lineare a tutti i regimi, senza buchi ed effetti on-off ai bassi: è siciramente la più sfruttabile e permette anche di andare forte senza troppa fatica. La rain, invece, è una mappatura "da relax", pensata per l'utilizzo su terreni con poca aderenza, smorza ancora di più il tiro ai bassi regimi. Su strada la Rivale è una moto che non dà subito confidenza: ci vuole un po' di tempo per capirla e fidarsi fino in fondo e comunque non è una moto per piloti alle prime armi. Una volta presa la mano invece riserva grosse soddisfazioni ai piloti esperti, che sanno trarre il meglio dalla ciclistica. Buono il lavoro delle sospensioni, la forcella tarata piuttosto rigida nonostante l'escursione da motard è efficace e grazie anche al peso caricato sull'anteriore consente inserimenti fulminei e precisi: una volta presa la mano, con la Rivale si divorano le curve pennellandole con estrema facilità. Il confort di marcia è più che buono, considerato il genere di moto: ci sono un po' di vibrazioni, ma si sentono sulle pedane solo oltre i 9000 giri, e la protezione dall'aria è analoga a quella di una naked (migliore comunque della Hypermotard, per restare sul genere). Peccato che la sella sia molto inclinata in avant e con una specie di "gradino" a metà che alla lunga stanca: optional c'è una sella più piatta in gel, che va molto meglio. Buona infine la frenata: la coppia di pinze radiali Brembo fa il suo dovere e non fa sentire troppo la mancanza dell'ABS, salvo che sul bagnato.
A un anno di distanza dalla presentazione del prototipo, abbiamo finalmente potuto provare la nuova motardona di Schiranna, ultima nata (per ora, in attesa della misteriosa Turismo Veloce in arrivo all'EICMA) della piattaforma tre cilindri MV Agusta. La Rivale monta il motore tre cilindri in linea da 800 cm3 che in questa versione ha una potenza massima di 125 CV a 12000 giri e una coppia massima di 84 Nm a 8600 giri. Come la Brutale e l'F3, il propulsore della Rivale offre quattro mappature selezionabili (di cui una personalizzabile) e controllo di trazione regolabile su 8 livelli. A differenza delle due sorelline però la Rivale è offerta solo in versione EAS, cioè con il cambio elettronico Quick Shift di serie. A proposito di elettronica, quella della Rivale rappresenta la versione più evoluta del sistema MV Agusta, ma chi possiede una F3 o una Brutale 800 non deve avere invidia: basterà portare la moto dal concessionario per fare "aggiornare" il software alla versione più recente. Il telaio è la stessa struttura mista in tubi d'acciaio e piastre d'alluminio di Brutale e F3 ma ha una diversa inclinazione del cannotto di sterzo, maggiore rispetto alle sorelle di 0,5°. Anche le sospensioni (forcella Marzocchi e mono Sachs pluriregolabili) sono le stesse già viste sulle Brutale e F3, ma sulla Rivale hanno un'escursione superiore: 150 mm davanti e 130 dietro. La frenata è garantita da una coppia di pinze radiali Brembo a quattro pistoncini su cui agiscono dischi da 320 mm: non è disponibile per il momento l'ABS, se ne parla per il 2014. La posizione in sella è da "motard sportiva": la seduta è molto vicina al manubrio, tanto che il cruscotto si vede solo piegando in giù la testa, ma tutto sommato questa MV si rivela comoda anche per i piloti di statura alta e medio-alta. Altro dettaglio a cui è necessario "fare l'abitudine" sono gli specchietti retrovisori, bassi e posizionati oltre i contrappesi manubrio: una soluzione simile a quella introdotta dalla Ducati Hypermotard che ha di sicuro un buon impatto estetico ma che non permette una corretta visuale posteriore, optional sono previsti gli specchietti "normali". Tutto nuovo il cruscotto: il display perde la caratteristica forma irregolare vista sulle altre moto della gamma MV, per una più compatta forma rettangolare. Inedite anche le pedane, tipicamente da motard "pistaiola". La Rivale è offerta in tre colori: grigio titanio opaco (davvero bello) con telaio nero, nera con telaio rosso e nel classico rosso/argento con telaio nero. La Rivale sarà disponibile da questo weekend al prezzo di 12.690 euro.
Come va
La prima cosa che si nota una volta in sella alla Rivale è senza dubbio la strana posizione di guida: il pilota è molto avanzato sulla sella e il manubrio alto si trova parecchio vicino al petto. In realtà la moto si rivela molto più comoda di una motard, ma costringe chi sale in sella per la prima volta a "ritarare" il proprio stile di guida. In manovra il raggio di sterzo limitato rende un po' complicati i movimenti, ostacolati anche dall'altezza della sella; per fortuna peso ridotto e misure compatte sono di grande aiuto nelle situazioni "difficili". Il motore spinge forte già dai medi regimi, a partire dai 4.000 giri l'erogazione si fa piena e godibile per poi scatenarsi con un allungo progressivo ed esaltante fino ai 12000. In realtà non c'è bisogno di tirargli il collo tanto: dai 6.000 ai 9.000 giri la Rivale offre il meglio e nel misto questo aspetto può dare grandi soddisfazioni nelle mani di un pilota esperto. Il cambio elettronico è bene a punto e permette cambiate velocissime e precise. Delle tre mappature la Sport è senza dubbio la più "cattiva", ma rende l'acceleratore reattivo e l'erogazione "ruvida". Molto meglio la mappatura "normale" che offre un'erogazione vigorosa e lineare a tutti i regimi, senza buchi ed effetti on-off ai bassi: è siciramente la più sfruttabile e permette anche di andare forte senza troppa fatica. La rain, invece, è una mappatura "da relax", pensata per l'utilizzo su terreni con poca aderenza, smorza ancora di più il tiro ai bassi regimi. Su strada la Rivale è una moto che non dà subito confidenza: ci vuole un po' di tempo per capirla e fidarsi fino in fondo e comunque non è una moto per piloti alle prime armi. Una volta presa la mano invece riserva grosse soddisfazioni ai piloti esperti, che sanno trarre il meglio dalla ciclistica. Buono il lavoro delle sospensioni, la forcella tarata piuttosto rigida nonostante l'escursione da motard è efficace e grazie anche al peso caricato sull'anteriore consente inserimenti fulminei e precisi: una volta presa la mano, con la Rivale si divorano le curve pennellandole con estrema facilità. Il confort di marcia è più che buono, considerato il genere di moto: ci sono un po' di vibrazioni, ma si sentono sulle pedane solo oltre i 9000 giri, e la protezione dall'aria è analoga a quella di una naked (migliore comunque della Hypermotard, per restare sul genere). Peccato che la sella sia molto inclinata in avant e con una specie di "gradino" a metà che alla lunga stanca: optional c'è una sella più piatta in gel, che va molto meglio. Buona infine la frenata: la coppia di pinze radiali Brembo fa il suo dovere e non fa sentire troppo la mancanza dell'ABS, salvo che sul bagnato.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 3 cilindri 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 798 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 125(92)/12000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | 245 |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 88,1 |
Interasse (cm) | 141 |
Lunghezza (cm) | 207 |
Peso (kg) | 178 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 12,9 |
Riserva litri | nd |
MV Agusta Rivale 800 2014
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Ecco a voi la moto dei 7 nani!!
al diavolo......una moto stupenda adatta solo a chi non supera il metro e 70.....tutta a dire che bella, ma provate a salirci sopra e a specchiarvi a una vetrina......
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In che senso scusa. Prezzo alto e basta , non ha nemmeno l'abs. Secondo me quasi tredicimila euro per una fun bike sono veramente troppi.
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Ieri ho avuto l'occasione di provarla durante il test ride offerto dalla casa: la moto esteticamente è molto bella! D'impatto come un pò tutte le MV degli ultimi anni. Travolge soprattutto il design curato nei minimi dettagli e la cura costruttiva, come pure l'urlo del suo motore superata la soglia dei dei 6000-8000 giri.
Unica grave appunto, a parte il fatto che ti ritrovi in sella con la ruota anteriore sotto il naso, è che a velocità elevate l'anteriore comincia a galleggiare e noti un'evidente assenza di feeling con l'anteriore che tende a sbacchettare. Rilasciato il gas, tutto torna in sicurezza, grazie anche alla frenata esuberante dell'anteriore (anche se la pinzata a me è parsa poco modulabile). Altro difettuccio è proprio quel leggero ritardo della risposta dell'acceleratore al comando inferto sulla manopola: nulla di trascendentale ma nella guida sportiva infastidisce.
Conclusioni: moto bella da vedere, ma non mi ha emozionato come speravo. Forse un bel ammortizzatore di sterzo ed un motore più potente le avrebbe regalato e quindi mi avrebbe regalato emozioni diverse.
Grazie comunque alla MV (...di esistere! :) )
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