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Kawasaki Z 800: potente e aggressiva

Crescono potenza, cilindrata ed efficacia su strada, buone frenata e sospensioni mentre si sentono vibrazioni sul manubrio e pedane intorno ai 6.000 giri. Ben realizzate le finiture

Più motore per restare davanti a tutti

Kawasaki alza la cilindrata della sua moto di maggior successo per rimanere in testa alla classifica di vendita delle naked di media cilindrata. Rispetto alla "vecchia" Z 750, la Kawasaki Z 800 è una moto tutta nuova a partire dal motore 4 cilindri, ora di 806 cm3, in grado di erogare 113 CV a 10.200 giri e una coppia di 8,5 Kgm a 8.000 giri.  L'aumento di cilindrata e di potenza (7 CV in più rispetto alla precedente versione) non sono però l'unica novità riguardante il propulsore: i pistoni infatti, nonostante siano aumentati di diametro, sono più leggeri, mentre i cilindri sono in alluminio e hanno permesso un risparmio di circa 1 kg rispetto alla vecchia unità. Ritoccata anche la curva di erogazione della potenza, per rendere il motore ancora più sfruttabile ai bassi e medi regimi. Nuovo anche l’impianto di scarico mentre le marce sono più corte per migliorare l'accelerazione.
A sinistra, l'impianto di scarico, completamente nuovo, lascia in bella vista ruota e forcellone; a destra, il frontale compatto e aggressivo.

Ciclistica migliorata

Il telaio sostanzialmente è quello della Z 750R, rivisto in numerosi punti e reso più rigido per migliorare la stabilità e la reattività; i tecnici sono intervenuti anche sui punti di attacco del motore al telaio, per ridurre le vibrazioni trasmesse sul manubrio. Rivisto il forcellone in acciaio, più lungo e con un nuovo tendicatena. Modificata anche la taratura delle sospensioni, per adeguarle all’incremento di cilindrata e alla maggiore rigidità del telaio: la forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm e il mono dotato di serbatoio esterno sono entrambi regolabili nel precario e in estensione. "Cresce" infine il diametro dei dischi anteriori con profilo a margherita, che passano da 300 a 310 mm; nuove anche le pinze anteriori ora a quattro pistoncini (sulla Z 750 a due pistoncini), che mantengono l'attacco classico e non radiale. “Solo” optional l’ABS.
A sinistra, modificati i punti di attacco del motore al telaio per migliorare la qualità di guida e ridurre le vibrazioni; a destra, cresce la potenza frenante, grazie al maggior diametro dei dischi anteriori (310 mm) e alle pinze a quattro pistoncini anzichè a due.

Così è più “cattiva”

L’estetica spigolosa è stata sempre uno dei punti di forza delle naked Kawasaki della serie Z ed è stata enfatizzata in questa versione: il cupolino è più compatto, il codino più affilato termina con un nuovo faro a led e i convogliatori del motore sono più avvolgenti. Rivista anche la posizione di guida, migliorando la triangolazione sella-manubrio-pedane: il serbatoio è più snello e il nuovo manubrio è largo e ha una "curvatura" meno accentuata. A sottolineare la "cattiveria" della Kawasaki Z 800 i nuovi carter del motore, più spigolosi e la nuova strumentazione digitale.
A sinistra, il serbatoio è in due pezzi: quello "vero e proprio" in alluminio è al centro, mentre esternamente ci sono due gusci in materiale plastico; in caso di scivolata si cambiano solo questi. A destra, la nuova strumentazione completamente digitale.

 

Come va

Il test si è svolto a Monte Carlo, sulle strade  della Costa Azzura e il massiccio dell’Esterel: purtroppo le condizioni climatiche non sono state delle migliori... Questo primo contatto è servito a mettere in evidenza le ottime doti di questa naked. La differenza più evidente con la precedente versione è la posizione di guida: è molto raccolta, si sta con le braccia caricate sul largo manubrio; inoltre i nuovi incavi del serbatoio hanno migliorato l'inserimento del pilota aumentando la sensazione di controllo della moto nella guida sportiva. La sella è piuttosto duretta, nonostante uno strato di imbottitura aggiuntiva rispetto alla precedente Z 750. Migliorabile anche il raggio di sterzo, un po’ troppo "da sportiva" (cioè ampio) per una moto di questo tipo.


Gran motore

Posizione di guida a parte, è il motore la novità più importante: è prontissimo da 2000 giri, con un'erogazione vigorosa e lineare, quasi elettrica. Non serve tirare le marce: va guidato cambiando in fretta per sfruttare grinta e coppia che tra i 2000 e i 6000 giri (quelli più utilizzati sulle strade di tutti i giorni) sono presenti in abbondanza. L'incremento di coppia, rispetto alla precedente versione, si sente su tutto l’arco di erogazione: “sensazione” dovuta non solo alla maggiore cilindrata del motore, ma anche alla trasmissione finale più corta (corona più grande con due denti in più rispetto alla Z 750) che migliora lo spunto da fermo. Le vibrazioni, nonostante gli interventi per ridurle, rimangono avvertibili su manubrio e pedane attorno ai 6000 giri. Nella media i consumi: nonostante la cavalleria e l'aumento di cilindrata, si sono attestati sui 15 km/l; abbiamo percorso circa 200 km equamente suddivisi tra autostrada e strade di montagna. Attendiamo i dati del centro prove per essere più precisi.


Niente elettronica

La Kawasaki Z 800 non ha alcuna "diavoleria" elettronica, ABS a parte: niente mappature del motore e niente controllo di trazione, oggi tanto di moda. Con le strade bagnate e in certi tratti ricoperte di foglie con il controllo di trazione avremmo guidato più “spensierati”, ma non abbiamo mai avvertito il bisogno di avere una o più mappature con cui "giocherellare".


Agile e divertente

Il motore della Kawasaki Z 800 è supportato da una ciclistica “di qualità”, sempre all'altezza della situazione, grazie a sospensioni dalla taratura sportiva che non scompongono l'assetto nemmeno nelle frenate più violente e a un impianto frenante potente, ma sempre ben dosabile. Nei tratti misto/veloci è divertente da guidare, precisa nel seguire le traiettorie e con una buona maneggevolezza; nel misto stretto, invece, va guidata un po' di corpo: rispetto a concorrenti più snelle, paga pegno nei veloci cambi di direzione, per via di un peso non tra i più contenuti (229 kg in ordine di marcia non sono pochi). In movimento i chili comunque non si avvertono più di tanto, grazie a un corretto bilanciamento e al largo manubrio da “cross” che aiuta parecchio nelle manovre. Decisamente da migliorare gli specchietti retrovisori che "inquadrano" le spalle del pilota.

C'è la versione depotenziata e il kit Rizoma

Disponibile anche la versione Z 800e "depotenziata"  a 70 kW (95 CV) e semplificata (qui la scheda) che rispetta le nuove norme per i neopatentati in vigore dal prossino gennaio (qui la news). Il kit per portarla a 35 kW, quindi ok per chi farà la A2 l'anno prossimo, costa circa 100 euro. Già pronto anche un ricco catalogo di accessori realizzati in collaborazione con Rizoma, cliccate qui per vederli a saperne di più.

Quanto costa

Entrambe le versioni, la Kawasaki Z 800 e la Kawasaki Z 800e saranno disponibili dai primi di gennaio rispettivamente a 8.890 euro e 8.090 euro. Le versioni con ABS, disponibili per le due versioni, costeranno 600 euro in più. Il prezzo non è tra i più bassi, anche se è giustificato dall'alta qualità costruttiva: le moto sono assemblate in Giappone.



Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore 4 tempi, 4 cilindri
Cilindrata (cm3) 806
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 113 (83)/10.200
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 83
Interasse (cm) 144,5
Lunghezza (cm) 210
Peso (kg) 229
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 189/55-17"
Capacità serbatoio (litri) 17
Riserva litri nd
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Kawasaki Z800 2013

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Ninja
Mer, 11/28/2012 - 10:03
... approfittando della maggiore cilindrata, li hanno accorciati: con queste premesse e tutti quei kg che pesa, non c'è da stupirsi che faccia a malapena 15 km con un litro. Visto anche il prezzo, secondo me vale la pena di fare un piccolo sforzo in più e prendersi la 1000
Assolutamente d'accordo: la 1000 pesa almeno 15 Kg meno in ordine di marcia, e considerato che non si può dire abbia registrato grandi numeri, probabilmente la sconteranno...; da possessore di un a SuperDuke posso asserire l'inutilità di avere tutta quella cavalleria, più importante la curva di coppia e la precisione ciclistica, e in tal senso il peso e' fondamentale......chi considera importante la velocità massima dovrebbe rivolgersi a motociclette carenate e con i semimanubri, basta guardare le prestazioni effettive di una Street Triple, anche solo la vecchia.
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topomoto
Mer, 11/28/2012 - 10:27
al 100%
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Alessandro Fal…
Gio, 11/29/2012 - 19:21
Io ho una Z 750 con 106 cv e con l'attuale rapporto peso/potenza e rapportatura originale e tremendamente fiacca nel salire di giri e in più i consumi sono più alti della 800 anche se di poco, inoltre lo Z non riesce a raggiungere la max velocità a meno che non si tirino tutte le marce al max dei giri...la nuova 800 adotta, finalmente, rapporti più corti per aumentare la rapidità del motore a salire di giri e per eliminare quell'effetto "mattone sotto le palle" che dava il 750 a causa del suo peso alle basse velocità...anche perchè dal 750 all'800 cambiano 7 cv ( poco e niente ) e becca ancora 1 kg, passando da 228 a 229 kg in O.d.M ...