BMW R 1200 GS Adventure: maneggevole e confortevole
Nonostante le dimensioni abbondanti, la nuova R 1200 GS Adventure sfodera una maneggevolezza e una facilità di guida inaspettate, unite a un comfort da granturismo. La dotazione elettronica è di alto livello, ma il prezzo purtroppo ne risente
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€ 17.450
Foto e immagini
Dopo l'arrivo della R 1200 GS raffreddata a liquido, puntualmente arriva la versione dedicata agli amanti dell'avventura e dei viaggi in fuoristrada, la R 1200 GS Adventure. Analogamente alla R 1200 GS, anche l'Adventure sfrutta il nuovissimo Boxer di 1.170 cm3 con raffreddamento misto aria/liquido (prima aria/olio), capace di ben 125 CV a 7.750 giri. Anche in questo caso è massiccio il ricorso all'elettronica: già nella versione di serie, la R 1200 GS Adventure è equipaggiata con ABS, controllo di trazione ASC (Automatic Stability Control) e doppia mappatura del motore, “Rain” e “Road”, per guidare in sicurezza in ogni situazione. Solo optional, invece, le “Mappature motore Pro” (335 euro) che offrono tre modalità di guida supplementari (“Dynamic”, “Enduro” ed “Enduro Pro” ) e che mettono a disposizione del pilota le opzioni “Enduro ABS” ed “Enduro ASC” per la guida in fuoristrada; optional anche le sospensioni semiattive Dynamic ESA (Electronic Suspension Adjustment - costano 800 euro), capaci di adattare automaticamente la loro taratura alla modalità di guida selezionata.
Per ottimizzare l’illuminazione della strada e aumentare la sicurezza, sia di giorno che di notte,
BMW Motorrad mette a disposizione come optional un proiettore con luce anabbagliante a LED e luce diurna integrata (costa 780 euro); a dx, la completissima strumentazione di bordo.
BMW Motorrad mette a disposizione come optional un proiettore con luce anabbagliante a LED e luce diurna integrata (costa 780 euro); a dx, la completissima strumentazione di bordo.
Serbatoio maggiorato
Pensata per i lunghi viaggi, la R 1200 GS Adventure sfoggia un enorme serbatoio da 30 litri (10 in più della versione "base"), due grossi deflettori laterali e un parabrezza più ampio per aumentare il comfort di marcia sulle lunghe distanze; quest'ultimo è regolabile manualmente tramite un apposito pomemello posto a fianco della strumentazione. Rispetto alla precedente Adventure è stata modificata anche la seduta: è stata ridotta nella sezione anteriore per consentire al pilota di poggiare facilmente i piedi per terra ed è più confortevole; resta inoltre la possibilità di regolarla in altezza: il pilota può scegliere tra un'altezza da terra di 89 cm oppure di 91 cm.
Pensata per i lunghi viaggi, la R 1200 GS Adventure sfoggia un enorme serbatoio da 30 litri (10 in più della versione "base"), due grossi deflettori laterali e un parabrezza più ampio per aumentare il comfort di marcia sulle lunghe distanze; quest'ultimo è regolabile manualmente tramite un apposito pomemello posto a fianco della strumentazione. Rispetto alla precedente Adventure è stata modificata anche la seduta: è stata ridotta nella sezione anteriore per consentire al pilota di poggiare facilmente i piedi per terra ed è più confortevole; resta inoltre la possibilità di regolarla in altezza: il pilota può scegliere tra un'altezza da terra di 89 cm oppure di 91 cm.
Sul blocchetto di sinistra si comanda l'elettronica di bordo; a destra, tra gli accessori non poteva mancare il terminale di scarico Akrapovic in titanio con fondello in carbonio.
Specifica per il fuoristada
Per tenere conto delle esigenze della guida in fuoristrada, rispetto alla R 1200 GS, ci sono delle pedane più allargate e senza gommini, per offrire più grip agli stivaloni da enduro, paramani, sospensioni dall'escursione maggiorata di 20 mm e robuste protezioni tubolari di acciaio a protezione di motore e serbatoio. La nuova R 1200 GS Adventure sarà disponibili dal mese di febbraio in tre colorazioni: Olive Pastello, Racing Blu metallizzato opaco e il classico Alpinweiss.
Come va
Con il suo serbatoio dakariano, le sospensioni a lunga escursione e la seduta posta a 90 cm da terra, la R 1200 GS Adventure da fermo incute un certo timore, anche perché il peso non è certo dei più contenuti: la casa dichiara 260 kg in ordine di marcia col serbatoio riempito al 90%, ben 4 kg in più della precedente Adventure; eppure il baricentro basso, i fianchi stretti e il manubrio bello largo aiutano a gestirla senza troppi pensieri. Una volta in sella bastano infatti pochi metri per prendere “le misure” e ritrovarsi a guidare la GS di sempre, con una maneggevolezza e un’agilità che mai e poi mai ti aspetteresti da un “bestione” di questo tipo.
La moto che non ti aspetti
Una moto del genere ti aspetteresti di provarla in autostrada o su un percorso misto-veloce, quelli a lei più congeniali; e invece l’abbiamo maltrattata su stradine di montagna, zeppo di curve strettissime e cambi di pendenza , senz’altro più adatte a una motard che non a una maxiendurona come questa. Il baricentro basso del motore boxer e il nuovo telaio ci hanno stupito: la Adventure, nonostante la mole, è veloce nel passare da una curva all’altra, sfoderando una maneggevolezza da far impallidire sportive ben più blasonate. Con la mappatura del motore impostata su Dynamic e le sospensioni Esa settate su hard è davvero difficile starle dietro: basta lasciarla scorrere e sfruttare i medi del motore Boxer che tra i 2000 e i 5000 giri sono davvero esagerati.
Frena forte
L’impianto frenante ci è piaciuto molto per modulabilità e progressione nell’intervento, con l’ABS che non è mai entrato in funzione durante la giornata del test, segno di un dispositivo davvero ben a punto. Bene anche le gomme di primo equipaggiamento, le Michelin Anakee III, che hanno assicurato sempre il grip ottimale persino in presenza di fondi umidi e scivolosi.
Fuori… ma adagio
Visto che l’Adventure è una vera moto totale, abbiamo voluto vedere come se la cavava anche nel fuoristrada leggero. Basta inserire la mappatura Enduro (optional) e automaticamente la ciclistica si “adatta” alla guida in fuoristrada: la sospensioni ESA (optional) hanno una taratura più morbida, la risposta del motore è più dolce, le caratteristiche dell’ABS sono ottimizzate per la guida con pneumatici stradali su fondi sterrati spostando più in alto il limite di intervento inoltre il controllo di trazione ASC è meno invasivo. Finché si viaggia su fondi compatti, la Adventure è poco impegnativa, ma appena il fondo diventa “smosso” o con tratti fangosi, ci vogliono braccia ed esperienza per gestirla, anche perché una scivolata potrebbe costare parecchio cara nonostante la presenza delle barre paramotore e paraserbatoio.
Comfort da GT
Tornando sulle strade a lei più congeniali, la Adventure offre un comfort di marcia da autentica GT, complici l’ampio parabrezza regolabile manualmente e i nuovi deflettori frontali. Il motore, rispetto alla R 1200 GS Adventure, ha un’erogazione più fluida, meno “cattiva”, più in linea con la sua vocazione da globetrotter, con una ciclistica precisa e rigorosa anche con bagaglio e passeggero. Insomma è una moto totale, adatta a chi ama i viaggi “avventurosi” e non si tira indietro quando termina l’asfalto e c’è da "sporcarsi” con la terra.
Per tenere conto delle esigenze della guida in fuoristrada, rispetto alla R 1200 GS, ci sono delle pedane più allargate e senza gommini, per offrire più grip agli stivaloni da enduro, paramani, sospensioni dall'escursione maggiorata di 20 mm e robuste protezioni tubolari di acciaio a protezione di motore e serbatoio. La nuova R 1200 GS Adventure sarà disponibili dal mese di febbraio in tre colorazioni: Olive Pastello, Racing Blu metallizzato opaco e il classico Alpinweiss.
Come va
Con il suo serbatoio dakariano, le sospensioni a lunga escursione e la seduta posta a 90 cm da terra, la R 1200 GS Adventure da fermo incute un certo timore, anche perché il peso non è certo dei più contenuti: la casa dichiara 260 kg in ordine di marcia col serbatoio riempito al 90%, ben 4 kg in più della precedente Adventure; eppure il baricentro basso, i fianchi stretti e il manubrio bello largo aiutano a gestirla senza troppi pensieri. Una volta in sella bastano infatti pochi metri per prendere “le misure” e ritrovarsi a guidare la GS di sempre, con una maneggevolezza e un’agilità che mai e poi mai ti aspetteresti da un “bestione” di questo tipo.
La moto che non ti aspetti
Una moto del genere ti aspetteresti di provarla in autostrada o su un percorso misto-veloce, quelli a lei più congeniali; e invece l’abbiamo maltrattata su stradine di montagna, zeppo di curve strettissime e cambi di pendenza , senz’altro più adatte a una motard che non a una maxiendurona come questa. Il baricentro basso del motore boxer e il nuovo telaio ci hanno stupito: la Adventure, nonostante la mole, è veloce nel passare da una curva all’altra, sfoderando una maneggevolezza da far impallidire sportive ben più blasonate. Con la mappatura del motore impostata su Dynamic e le sospensioni Esa settate su hard è davvero difficile starle dietro: basta lasciarla scorrere e sfruttare i medi del motore Boxer che tra i 2000 e i 5000 giri sono davvero esagerati.
Frena forte
L’impianto frenante ci è piaciuto molto per modulabilità e progressione nell’intervento, con l’ABS che non è mai entrato in funzione durante la giornata del test, segno di un dispositivo davvero ben a punto. Bene anche le gomme di primo equipaggiamento, le Michelin Anakee III, che hanno assicurato sempre il grip ottimale persino in presenza di fondi umidi e scivolosi.
Fuori… ma adagio
Visto che l’Adventure è una vera moto totale, abbiamo voluto vedere come se la cavava anche nel fuoristrada leggero. Basta inserire la mappatura Enduro (optional) e automaticamente la ciclistica si “adatta” alla guida in fuoristrada: la sospensioni ESA (optional) hanno una taratura più morbida, la risposta del motore è più dolce, le caratteristiche dell’ABS sono ottimizzate per la guida con pneumatici stradali su fondi sterrati spostando più in alto il limite di intervento inoltre il controllo di trazione ASC è meno invasivo. Finché si viaggia su fondi compatti, la Adventure è poco impegnativa, ma appena il fondo diventa “smosso” o con tratti fangosi, ci vogliono braccia ed esperienza per gestirla, anche perché una scivolata potrebbe costare parecchio cara nonostante la presenza delle barre paramotore e paraserbatoio.
Comfort da GT
Tornando sulle strade a lei più congeniali, la Adventure offre un comfort di marcia da autentica GT, complici l’ampio parabrezza regolabile manualmente e i nuovi deflettori frontali. Il motore, rispetto alla R 1200 GS Adventure, ha un’erogazione più fluida, meno “cattiva”, più in linea con la sua vocazione da globetrotter, con una ciclistica precisa e rigorosa anche con bagaglio e passeggero. Insomma è una moto totale, adatta a chi ama i viaggi “avventurosi” e non si tira indietro quando termina l’asfalto e c’è da "sporcarsi” con la terra.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico Boxer |
Cilindrata (cm3) | 1170 |
Raffreddamento | aria-acqua |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a sei rapporti |
Potenza CV (kW)/giri | 125 (92)/7750 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | > 200 |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 89/91 |
Interasse (cm) | 151 |
Lunghezza (cm) | 226 |
Peso (kg) - in o.d.m. | 260 |
Pneumatico anteriore | 120/70-19" |
Pneumatico posteriore | 170/60-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 30 |
Riserva litri | nd |
BMW Serie R GS R 1200 GS Adventure 2014
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Le GS 1200, nelle due declinazioni, sono le moto più vendute in Italia (e non solo...)!
Per l'elettronica, certo che il rischio esiste, ma nessuno si sogna più di sperare che ci sia una nuova moto con puntine platinate e carburatori. Il progresso esiste e bisogna goderne, accettandone i rischi legati alla novità...
L'ABS è elettronica, ma onestamente andare in giro senza è ormai fuori luogo...
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Tutto bello, ma per me rimane colossale
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