Vervemoto Tracker 250i, multiuso con stile
Motore brillante, ciclistica di qualità e dettagli curati: la Tracker 250 è perfetta per la città ma anche per le gite fuoriporta. Prezzo corretto
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€ 4.190
Foto e immagini
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Come è fatta
Dopo la riuscita Tracker 125, Vervemoto propone ora la versione 250. Rispetto alla “sorellina” cambia la posizione di guida grazie a un nuovo manubrio più alto e largo che migliora nettamente la posizione di guida, specie per i più alti di statura. L’aspetto è sempre da “special” arricchito da particolari di qualità, tra i quali spiccano le leve al manubrio regolabili, il terminale di scarico corto dalla voce grintosa, le tabelle portanumero, la griglia di protezione per il radiatore e il cupolino portanumero in metallo.
Robusta e ben fatta
A spingere la Tracker 250 troviamo un nuovo motore monocilindrico raffreddato a liquido di 249 cm3 capace di erogare una potenza massima di 27 CV, accoppiato a un cambio a 6 marce. Il telaio è sempre a doppia culla in tubi d’acciaio, abbinato a una forcella a steli rovesciati e a un monoammortizzatore regolabili entrambi nel precarico. L’impianto frenante (dotato di ABS ben tarato) vede al lavoro due dischi con profilo a margherita: sull’anteriore “lavora” una pinza a due pistoncini, mentre quella posteriore è a singolo pistoncino. Completano la dotazione le ruote a raggi con cerchi da 18” davanti e 17” dietro, gomme semi tassellate e un cruscotto analogico piccolo e ridotto all’osso dove vengono fornite solo le informazioni indispensabili. Interessante il prezzo: con 4.190 euro ci si porta a casa una “special” bella e divertente, perfetta per l’uso quotidiano.
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Come va
In sella alla Tracker si sta comodi: il manubrio più alto e largo rispetto alla sorella 125 permette un migliore controllo dell’avantreno, mentre la sella a 82 cm da terra può creare qualche difficoltà a chi è sul metro e settanta. Il motore 250 con raffreddamento a liquido da 27 CV cambia faccia alla Tracker: spinge con grinta e allunga corposo fino ai regimi medio-alti, accompagnato però da qualche vibrazione su pedane e serbatoio. Nel traffico cittadino si muove agile e leggera, le sospensioni digeriscono anche le buche più profonde. Fra le curve invece le gomme tassellate impongono una guida “rotonda”: se si forzano le traiettorie, l’avantreno diventa impreciso. Migliorabile la frenata: all’anteriore avremmo preferito un po’ più di grinta. In fuoristrada, meglio limitarsi a sterrati leggeri e poco impegnativi.
Dopo la riuscita Tracker 125, Vervemoto propone ora la versione 250. Rispetto alla “sorellina” cambia la posizione di guida grazie a un nuovo manubrio più alto e largo che migliora nettamente la posizione di guida, specie per i più alti di statura. L’aspetto è sempre da “special” arricchito da particolari di qualità, tra i quali spiccano le leve al manubrio regolabili, il terminale di scarico corto dalla voce grintosa, le tabelle portanumero, la griglia di protezione per il radiatore e il cupolino portanumero in metallo.
Robusta e ben fatta
A spingere la Tracker 250 troviamo un nuovo motore monocilindrico raffreddato a liquido di 249 cm3 capace di erogare una potenza massima di 27 CV, accoppiato a un cambio a 6 marce. Il telaio è sempre a doppia culla in tubi d’acciaio, abbinato a una forcella a steli rovesciati e a un monoammortizzatore regolabili entrambi nel precarico. L’impianto frenante (dotato di ABS ben tarato) vede al lavoro due dischi con profilo a margherita: sull’anteriore “lavora” una pinza a due pistoncini, mentre quella posteriore è a singolo pistoncino. Completano la dotazione le ruote a raggi con cerchi da 18” davanti e 17” dietro, gomme semi tassellate e un cruscotto analogico piccolo e ridotto all’osso dove vengono fornite solo le informazioni indispensabili. Interessante il prezzo: con 4.190 euro ci si porta a casa una “special” bella e divertente, perfetta per l’uso quotidiano.
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I blocchetti al manubrio della Tracker sono semplici e facili da azionare anche indossando guanti pesanti. L’aspetto però nel complesso è un po’ economico. Il terminale di scarico corto e posizionato in alto fa “cantare” vigoroso il monocilindrico della Tracker. Le saldature contribuiscono all’aspetto da special
Come va
In sella alla Tracker si sta comodi: il manubrio più alto e largo rispetto alla sorella 125 permette un migliore controllo dell’avantreno, mentre la sella a 82 cm da terra può creare qualche difficoltà a chi è sul metro e settanta. Il motore 250 con raffreddamento a liquido da 27 CV cambia faccia alla Tracker: spinge con grinta e allunga corposo fino ai regimi medio-alti, accompagnato però da qualche vibrazione su pedane e serbatoio. Nel traffico cittadino si muove agile e leggera, le sospensioni digeriscono anche le buche più profonde. Fra le curve invece le gomme tassellate impongono una guida “rotonda”: se si forzano le traiettorie, l’avantreno diventa impreciso. Migliorabile la frenata: all’anteriore avremmo preferito un po’ più di grinta. In fuoristrada, meglio limitarsi a sterrati leggeri e poco impegnativi.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | monocilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 249 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 27(22)/nd |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 82 |
Interasse (cm) | nd |
Lunghezza (cm) | 212 |
Peso (kg) | 140 |
Pneumatico anteriore | 4.10-18" |
Pneumatico posteriore | 4.60-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Riserva litri | 2 |
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