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Rinnovata, ma non si vede

Difficile riconoscere la “seconda serie”della Stelvio riveduta e corretta: è praticamente uguale alla prima. Migliorata nell’erogazione, nelle finiture e nella dotazione, ha un prezzo corretto.

Com'è fatta

Strane le aziende: investono un sacco di soldi per migliorare un modello, correggendo i difetti che i clienti segnalano, e poi lo rimettono in vendita uguale o quasi alla versione precedente. Guardate la nuova Stelvio in queste pagine: chi direbbe che la grossa scrambler di Mandello sia cambiata? Eppure le novità sono tante e importanti, a cominciare dal nuovo “maxiserbatoio” da ben 32 litri (prima la capienza era di soli 18 litri) ben integrato col nuovo cupolino e col parabrezza maggiorato (anch’essi molto simili ai precedenti). Ci sono novità anche a livello motore: il bicilindrico di 1.151 cm3 (ora accreditato di 105 CV) ha ricevuto una nuova mappatura della centralina e interventi alle valvole e allo scarico. Migliorano anche la dotazione di serie (che include l’ABS e il controllo di trazione, disinseribile con comando al manubrio) e le finiture, mentre si può regolare un po’ tutta la moto per “cucirsela” addosso: parabrezza, altezza della sella (da 82 a 84 cm), inclinazione manubrio, leve e pedali. Immutata invece la ciclistica con telaio a doppio trave di acciaio, forcella a steli rovesciati completamente regolabile, forcellone monobraccio posteriore che racchiude il cardano della trasmissione ed è collegato al mono regolabile nel precarico e in estensione. Il prezzo alla luce di tutto appare corretto: con 1.000 euro in più si compra però la sorella NTX (qui a destra), identica nella tecnica ma ben più “dotata”.
A sinistra, ampia la sella per pilota e passeggero. L’altezza della porzione riservata al pilota è regolabile di 2 cm. A destra, il doppio faro davanti è rimasto lo stesso di prima, ma il nuovo cupolino con parabrezza maggiorato offre al pilota una migliore protezione aerodinamica.
 

Come va

In manovra e a bassa velocità il peso della Stelvio (quasi 260 kg) si sente parecchio, ma una volta in movimento sparisce grazie alla azzeccata distribuzione dei pesi (anche con il “serbatoione” pieno) e alla corretta posizione di guida. La “cura ricostituente” a cui è stato sottoposto il motore si sente subito: l’erogazione è piena e vigorosa sin dai regimi più bassi, per poi scatenarsi dai 5500 giri fino all’intervento del limitatore. Ma è sui percorsi misto-veloci che la Stelvio dà il meglio di sé grazie all’avantreno granitico, alle sospensioni ben tarate e al controllo di trazione che evita rischi inutili. Potente l’impianto frenante, che si avvale di un ABS ben tarato e per nulla invasivo.

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore bicilindrico 4 tempi
Cilindrata (cm3) 1151
Raffreddamento aria e olio
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 105 (77)/7.250
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 82-84
Interasse (cm) 153,5
Lunghezza (cm) 225
Peso (kg) 257
Pneumatico anteriore 110/80-19”
Pneumatico posteriore 150/70-17”
Capacità serbatoio (litri) 32
Riserva litri 7
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Moto Guzzi Stelvio 1200 8V ABS 2011

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