Moto Guzzi V7 III "kit Scrambler", più precisa e brillante
Rispetto alla (più che valida) versione precedente, la V7 III è decisamente migliore, grazie a motore, ciclistica ed elettronica completamente rivisitati. Il motore Euro 4 in particolare ha un'erogazione fluida a tutti i regimi, un discreto allungo e poche vibrazioni. Sfruttando gli accessori originali Garage si può creare anche una piacevole "scrambler" come quella del nostro test... che è la versione mancante nella gamma Moto Guzzi
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€ 7.990
Foto e immagini
A 10 anni dall'introduzione della V7 "moderna" e a 50 anni dalla presentazione del modello originale (il cosiddetto"bufalo di Mandello" per le sue abbondanti proporzioni e dimensioni), Moto Guzzi propone la V7 III, cioè la terza generazione di quella che è da anni la Moto Guzzi più venduta nel nostro Paese. Rispetto alla V7 II, il salto di qualità è notevole e tangibile, visto che il 90% dei componenti è diverso dalla versione precedente.
Motore più brillante e affidabile
Il motore è la parte che ha subito gli interventi maggiori, con l’obiettivo di migliorare in generale il suo comportamento, garantendo maggiori prestazioni (ha 4 CV in più) e migliorando l'affidabilità. Derivato dal bicilindrico da 853 cm3 utilizzato nelle V9, il nuovo bicilindrico è assai diverso dall'unità montata sulla V7 II: teste, pistoni e cilindri in alluminio sono completamente nuovi, anche se i valori di alesaggio e corsa sono i medesimi della precedente unità: la cilindrata non cambia, mentre la potenza massima passa da 48 a 52 CV a 6.200 giri. L’alimentazione è affidata a un sistema d’iniezione elettronica monocorpo Marelli, gestito da una nuova centralina elettronica. Nuovo è anche l’impianto di scarico, dotato di collettori a doppio tubo che migliorano l’isolamento termico. Modifiche anche al cambio a sei rapporti (introdotto con la V7 II), con una differente rapportatura della prima e della sesta marcia, per sfruttare al meglio le caratteristiche di coppia e potenza del motore.
Motore più brillante e affidabile
Il motore è la parte che ha subito gli interventi maggiori, con l’obiettivo di migliorare in generale il suo comportamento, garantendo maggiori prestazioni (ha 4 CV in più) e migliorando l'affidabilità. Derivato dal bicilindrico da 853 cm3 utilizzato nelle V9, il nuovo bicilindrico è assai diverso dall'unità montata sulla V7 II: teste, pistoni e cilindri in alluminio sono completamente nuovi, anche se i valori di alesaggio e corsa sono i medesimi della precedente unità: la cilindrata non cambia, mentre la potenza massima passa da 48 a 52 CV a 6.200 giri. L’alimentazione è affidata a un sistema d’iniezione elettronica monocorpo Marelli, gestito da una nuova centralina elettronica. Nuovo è anche l’impianto di scarico, dotato di collettori a doppio tubo che migliorano l’isolamento termico. Modifiche anche al cambio a sei rapporti (introdotto con la V7 II), con una differente rapportatura della prima e della sesta marcia, per sfruttare al meglio le caratteristiche di coppia e potenza del motore.
La moto del nostro test è una V7 III Stone accessoriata con parti del catalogo Garage di Moto Guzzi: tra essi ci sono i copri-iniettori satinati (70 euro) e il coperchio della vaschetta del freno anteriore (101 euro).
Elettronica migliorata
La V7 III dispone di un impianto ABS e di un nuovo controllo di trazione (denominato MGCT, cioè Moto Guzzi Controllo Trazione) regolabile su due livelli e disinseribile: uno più "conservativo", ideale quando l’aderenza è precaria per via dell’asfalto bagnato o scivoloso, l’altro studiato per assecondare la guida sull'asfalto asciutto, ma sempre in sicurezza.
Ciclistica prevedibile
Grazie al telaio ridisegnato, la moto è più divertente ed efficace da guidare, ma anche più bella grazie a saldature e vernici più curate. Il telaio in acciaio mantiene lo schema a doppia culla scomponibile del precedente e la medesima azzeccata distribuzione dei pesi (46% anteriore; 54% posteriore), ma la parte frontale è stata completamente rivista e rinforzata, introducendo anche una nuova geometria di sterzo per garantire più maneggevolezza e stabilità. Nuovi anche gli ammortizzatori Kayaba regolabili nel precarico molla, con una risposta più progressiva e controllata in ogni situazione. Cambia di poco anche la posizione di guida, per via della sella più bassa (ora a 77 cm da terra) e per le nuove pedane in alluminio: la triangolazione sella-manubrio-pedane adesso è davvero adatta a piloti di qualsiasi statura.
Lo scarico rialzato Arrow (1.681 euro) è omologato per l'uso su strada; la strumentazione è tutta raccolta all'interno del classico strumento con tachimetro analogico e display multifunzione digitale.
Quattro versioni...
La V7 III è disponibile nelle consuete tre versioni Stone (7.990 euro) Special (8.490 euro) e Racer (10.990 euro), che rispetto al passato sono maggiormente differenziate tra loro per finiture e allestimento. A esse si aggiunge quest'anno una quarta versione in tiratura limitata, creata per rendere onore ai 50 anni della V7: denominata V7 Anniversario (11.090 euro), sarà realizzata in soli 1.000 esemplari, tutti numerati.
...e infinite interpretazioni
La “piccola” di Mandello ha dimostrato negli anni di essere un’ottima base di partenza per progetti di customizzazione, grazie all'ampia gamma di accessori originali Moto Guzzi. L'offerta già molto ricca è stata ulteriormente aumentata per questa versione, nell'ambito del progetto Moto Guzzi Garage. Esso prevede la presenza di numerosissimi accessori che consentono al guzzista di personalizzare la propria motocicletta, creandosi una vera special "su misura". Essendo stati concepiti e messi a punto da Moto Guzzi stessa, sono perfettamente intercambiabili con i componenti di serie, permettendo un facile ripristino della motocicletta nella sua configurazione originale. Inoltre sono anche rigorosamente omologati: la moto rimane quindi assolutamente “street legal”.
Tra gli accessori utilizzati per allestire il kit "Scrambler" della moto del test, ci sono anche le molle degli ammortizzatori colorate in rosso (86 euro) e il pratico portapacchi (163 euro). Il disco posteriore è quello originale da 260 mm di diametro con ABS di serie.
La Scrambler secondo Guzzi...
Come avrete sicuramente notato, nella gamma V7 II non c'è la Scrambler del nostro test. In effetti questa versione non esiste: si tratta di una V7 III Stone accessoriata senza badare a spese attingendo dal ricco catalogo di accessori. La V7 III Stone Scrambler in queste pagine monta ben 19 componenti speciali tra i quali lo scarico Arrow omologato 2-in-1 rialzato, i soffietti forcella in gomma (17 euro), il kit molle rosse per gli ammortizzatori (86 euro) oltre a una serie di particolari in alluminio satinato: parafanghi (546 euro la coppia), fianchetti, leve freno /frizione (317 euro) e pedane off-road (42 euro). Il valore di tutti gli accessori montati è pari a 4.441 euro (escluso montaggio), da sommare al prezzo della V7 III Stone (7.990). Ogni singolo accessorio si può comunque acquistare separatamente da tutti gli altri.
Ecco in tutta la sua bellezza a V7 III Stone Scrambler con lo scarico Arrow rialzato e gli altri
accessori tratti dal ricco catalogo Moto Guzzi Garage.
accessori tratti dal ricco catalogo Moto Guzzi Garage.
Come va
Non appena in sella, ci si sente "a casa". In un confronto a distanza tra la posizione di guida della V7 e di altre moto della stessa categoria, la piccol aguzzi esce a testa alta: il pilota è immediatamente a proprio agio, sia per il peso tra i più contenuti della categoria (213 kg in ordine di marcia), sia per le dimensioni compatte del serbatoio e per la sella, posta a soli 77 cm da terra. Il nuovo motore è una delle sue doti migliori, non tanto per la potenza assoluta (superiore alle versioni precedenti, ma inferiore a quella delle dirette concorrenti), quanto per la risposta fluida e regolare, specialmente nella parte medio-bassa del contagiri, ma capace di frullare allegro anche in alto. La V7 III è piacevole da guidare sulle strade di montagna con piglio deciso, grazie alla buona maneggevolezza e alla precisione di guida, sensibilmente migliorata rispetto alla V7 II: il merito va attribuito anche alle sospensioni più efficaci. Ci è piaciuta la frenata, potente senza mai mettere in difficoltà il pilota e ottimamente modulabile. Difetti? Solo uno, per questa "special": il prezzo. La V7 III Stone "base" costa poco, ma in questo allestimento Scrambler costa 12.431 euro (7.990 euro della Stone di serie + 4.441 euro di accessori), una cifra francamente elevata. Dobbiamo sperare che in futuro l'azienda metta a listino (finalmente) una V7 Scrambler "ufficiale", cioè realizzata direttamente a Mandello... e con un prezzo abbordabile.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico a V trasv.le |
Cilindrata (cm3) | 744 |
Raffreddamento | aria |
Alimentazione | iniezionee |
Cambio | a 6 rapporti |
Potenza CV (kW)/giri | 52 (38)/6200 |
Freno anteriore | a disco da 320 mm |
Freno posteriore | a disco da 260 mm |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 77 |
Interasse (cm) | 146,3 |
Lunghezza (cm) | 219 |
Peso (kg) - in odm | 213 |
Pneumatico anteriore | 100/90-18" |
Pneumatico posteriore | 130/80-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 21 |
Riserva litri | nd |
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