Kawasaki Z 1000 SX my 2014: più CV e tanta elettronica
La Kawasaki Z 1000 SX 2014 sfoggia controllo di trazione e ABS di serie oltre a una buona dose di cavalli in più. L’estetica resta invariata, ma cambiano le borse laterali. Ottima la frenata, sempre sicura la tenuta di strada. Migliorabile la protezione del parabrezza. Arriva a metà novembre, il prezzo al momento è indicativo
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€ 13.000
Foto e immagini
Più cavalli ed elettronica
Kawasaki con la nuova Z 1000 SX è riuscita ad incrementarne le prestazioni pur lasciando la moto utilizabilissima per il turismo e l'uso quotidiano. La Z 1000 SX 2014 ha ricevuto importanti aggiornamenti: ora è più potente e ha una ricca dotazione elettronica di serie. Il motore quattro cilindri in linea di 1.043 cm3 passa da 138 a 142 CV e ha due mappature: Low che limita la potenza al 75%, e la Full che garantisce tutti i 142 CV. C'è anche il controllo di trazione KTRC regolabile su tre livelli: 1 e 2 garantiscono migliori prestazioni nella guida sportiva, mentre la 3 è raccomandata in presenza di superfici scivolose o fondo bagnato. Migliorata anche l’erogazione ai regimi medio-bassi e in generale la spinta su tutto l’arco di utilizzo. Modifiche anche al cambio: i primi cinque rapporti sono ravvicinati per sfruttare al meglio le doti di accelerazione del motore, mentre la sesta è più lunga per migliorare le qualità di macinatrice di chilometri. Rivista anche la forma dei quattro terminali di scarico, adesso decisamente MotoGP "style".
Kawasaki con la nuova Z 1000 SX è riuscita ad incrementarne le prestazioni pur lasciando la moto utilizabilissima per il turismo e l'uso quotidiano. La Z 1000 SX 2014 ha ricevuto importanti aggiornamenti: ora è più potente e ha una ricca dotazione elettronica di serie. Il motore quattro cilindri in linea di 1.043 cm3 passa da 138 a 142 CV e ha due mappature: Low che limita la potenza al 75%, e la Full che garantisce tutti i 142 CV. C'è anche il controllo di trazione KTRC regolabile su tre livelli: 1 e 2 garantiscono migliori prestazioni nella guida sportiva, mentre la 3 è raccomandata in presenza di superfici scivolose o fondo bagnato. Migliorata anche l’erogazione ai regimi medio-bassi e in generale la spinta su tutto l’arco di utilizzo. Modifiche anche al cambio: i primi cinque rapporti sono ravvicinati per sfruttare al meglio le doti di accelerazione del motore, mentre la sesta è più lunga per migliorare le qualità di macinatrice di chilometri. Rivista anche la forma dei quattro terminali di scarico, adesso decisamente MotoGP "style".
A sx, l'elettronica di bordo si comanda facilmente da un pulsante a manubrio dotato di selettore; a dx, il display LCD multifunzione che visualizza il KTRC e le mappature del motore selezionate.
Ciclistica migliorata
I freni hanno l’ABS di serie (sviluppato con Bosch) e nuove pinze monoblocco ad attacco radiale della Tokico, anche la pompa è ad attacco radiale. Rivisto il monoammortizzatore, è più rigido per adattarsi meglio alla guida sportiva e si può regolare nel precarico con un pomello sul fianco destro della moto. Rivista anche la taratura della forcella, sempre a steli rovesciati (da 41mm) e regolabile in compressione ed estensione. Immutato invece il telaio: è una struttura a doppio trave di alluminio, che utilizza il motore come elemento portante.
I freni hanno l’ABS di serie (sviluppato con Bosch) e nuove pinze monoblocco ad attacco radiale della Tokico, anche la pompa è ad attacco radiale. Rivisto il monoammortizzatore, è più rigido per adattarsi meglio alla guida sportiva e si può regolare nel precarico con un pomello sul fianco destro della moto. Rivista anche la taratura della forcella, sempre a steli rovesciati (da 41mm) e regolabile in compressione ed estensione. Immutato invece il telaio: è una struttura a doppio trave di alluminio, che utilizza il motore come elemento portante.
A sx, il nuovo impianto frenante: i due grossi dischi a margherita da 300 mm sono stretti da potenti pinze monoblocco di tipo radiale; a dx, il comando remoto del mono, che permette di regolare il precarico velocemente e senza attrezzi.
Estetica immutata
L’estetica, uno dei punti di forza della Z 1000 SX, resta invece pressoché invariata, cambiano solo le valigie laterali (optional a circa 700 euro) ora meglio integrate nella carrozzeria e dotate di un nuovo sistema di fissaggio. Il parabrezza è regolabile manualmente su tre posizioni e i semimanubri rialzati e separati contribuiscono a una posizione di guida particolarmente confortevole. I poggiapiedi di pilota e passeggero sono rivestiti in gomma per smorzare le vibrazioni e ci sono nuovi specchietti che migliorano la visuale. La sella del passeggero inoltre ha un'imbottitura più spessa di 10 mm per aumentare il comfort di viaggio. La Kawasaki Z 1000 SX arriverà entro metà novembre in tre colorazioni: il classico verde Kawasaki, un grigio grafite molto elegante e l'immancabile nero. Prezzo ancora da definire, ma non dovrebbe discostarsi di molto da quello attuale, 12.600 euro.
Le nuove borse da 28 litri ciascuna sono meglio integrate nella carrozzeria e permettono di alloggiare un casco integrale; il parabrezza è regolabile manualmente su tre posizioni: l'inclinazione varia di circa 20°, da una posizione più sportiva a una più protettiva.
Come va
A dispetto delle dimensioni, la posizione di guida è raccolta, con le braccia moderatamente caricate sui semimanubri: va bene per la guida sportiva, ma anche per macinare chilometri in tutto relax. La Z 1000 SX dà subito confidenza, tutto è dove ci si aspetta di trovarlo e si viaggia ben inseriti nella moto grazie ai profondi incavi sul serbatoio. Soltanto il cupolino non ci ha convinto più di tanto: la protezione del busto è buona, ma alle alte velocità la testa del pilota è esposta all'aria.
Motore potente
Il motore potentissimo è il vero punto di forza di questa moto: è molto elastico, in grado di riprendere in sesta marcia da 30 km/h da poco più di 1.200 giri senza alcuna esitazione. L'erogazione vigorosa, ma regolare a tutti i regimi, è quasi elettrica e difficilmente mette in difficoltà il pilota: una volta messa la sesta marcia ci si dimentica del cambio, persino nei tornanti di montagna, ad essere pignoli farebbe comodo un indicatore di marcia, per capire in quale marcia ci si ritrova a viaggiare. La coppia ai bassi e medi regimi è notevole, poi dopo i 6.000 giri si scatena la cavalleria del quattro cilindri giapponese con un allungo notevole fino all'intervento del limitatore a 11.000 giri. Sotto controllo le vibrazioni, praticamente nulle fino a 7.500 giri, oltre questo limite diventano avvertibili su sella e manubrio: ma a quel punto siamo ben oltre i limiti consentiti dal Codice della Strada...
Elettronica a punto
L'erogazione lineare e regolare del motore non ci ha fatto sentire la necessità di passare alla modalità "low", persino in presenza di un fondo "difficile" come quello incontrato durante il test svoltosi sulle strade delle montagne austriache. Tanto "sporco" e parecchi tratti umidi ci hanno permesso di mettere alla prova il controllo di trazione (impostato in modalità due, quella intermedia), entrato in funzione pochissime volte ci è parso davvero ben a punto.
Ciclistica da vera sportiva
Se il motore ci ha convinto per potenza e coppia, la ciclistica non è stata da meno: precisa e rigorosa, la Z 1000 SX segue le traiettorie impostate dal pilota senza esitazioni, merito anche dei pneumatici Bridgestone Battlax S20 di primo equipaggiamento e della taratura azzeccata delle sospensioni. Ci è piaciuta in particolare la forcella, morbida nel primissimo tratto dell'escursione per assorbire le piccole imperfezioni del manto stradale e sostenuta nella seconda parte per assecondare la guida sportiva. Maneggevolezza e agilità sono buone e solo quando il ritmo si fa davvero "cattivo", conviene adottare una guida di corpo per passare da una curva all'altra, soprattutto nei percorsi più guidati. Ottimo l'impianto frenante: le pinze monoblocco radiali offrono una frenata prontissima, da vera sportiva, coadiuvate dal disco posteriore potente, ma modulabile; tutto assistito da un ABS praticamente perfetto, entrato in funzione solo una volta durante due giorni di guida in cui non ci siamo risparmiati. La Z 1000 SX è quindi una moto dalla doppia personalità: in viaggio o nell'uso di tutti i giorni si guida con un filo di gas, godendosi il comfort di marcia esemplare, ma può trasformarsi in un'arma "micidiale" per chi ama divorare curve e passi di montagna senza risparmiare motore e ciclistica.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 tempi, 4 cilindri |
Cilindrata (cm3) | 1.043 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a sei marce |
Potenza CV (kW)/giri | 142 (104,5)/10.000 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 82 |
Interasse (cm) | 144,5 |
Lunghezza (cm) | 211 |
Peso (kg) - in ordine di marcia - | 230 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 190/50-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 19 |
Riserva litri | nd |
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Che bella!
Le borse sono un po' piccole per il turismo (stesso difetto della Honda CBF1000) ma che belle!!
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Io avevo la prima versione e venduta subito dopo una gita con zavorrina che stava molto scomoda (km 800 in giornata) e sentiva le vibrazioni e il vento per la scarsa protezione del cupolino originale. Aumentare la sella di 10 mm di spessore è inutile, dovrebbe esser ancor più imbottita per evitare che col corpo ti tocchi la carrozzeria.
Ho dovuto venderla a malincuore, per colpa di queste stupidaggini... e ... mi sembra stra che in casa Kawasaki non abbiano pensato ad un maggior confort per pilota e passeggero, mettendo anche manopole riscaldate e borse più capienti... anche se a vista sono stupende.
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