Kawasaki Vulcan S, agile e facile da guidare

Non chiamatela Custom
La Vulcan è una moto adatta a tutti, va bene per chi ha è alle prime armi, alle ragazze e anche a chi cerca una moto facile e poco impegnativa, magari da usare per andare al lavoro. Anche per questo Kawasaki ha riservato un’attenzione quasi maniacale al comfort di marcia, nel catalogo optional c’è il sistema Ergo-Fit: il cliente al momento dell’acquisto può scegliere tra varie altezze di sella, posizione delle pedane e manubrio e parabrezza di diverse dimensioni, per potersi creare la posizione di guida ideale. Nel dettaglio le pedane sono regolabili su tre posizioni, la sella, bassa (71 cm da terra) e spaziosa si può avanzare di 50 mm, mentre il manubrio si può avvicinare al busto del pilota di ben 44 mm.

Motore conosciuto
Il cuore della Vulcan è il bicilindrico parallelo già utilizzato da Kawasaki su ER-6n e Versys, in questo caso è stato verniciato in nero, rivisto nei condotti di aspirazione (più lunghi) e dotato di un diverso albero a camme, per avere un’erogazione più “dolce” ai bassi e medi regimi. La potenza del bicilindrico scende a 61 CV (contro i 72 CV della ER 6-n e i 69 CV della Versys), ma ne guadagna la fluidità di erogazione e la spinta ai bassi regimi. Tutto nuovo anche l’impianto di scarico, un due in uno con il terminale nero opaco sistemato sotto al motore. Il telaio in tubi di acciaio è caratterizzato da un interasse abbondante (1.575 mm) ed è stato progettato per avere una moto stretta sui fianchi e favorire l’abitabilità e la facilità di guida. Per le sospensioni troviamo una forcella con steli da 41 mm di diametro, mentre il mono posteriore, montato in posizione laterale e dotato di leveraggio progressivo, si può regolare nel precarico. La frenata invece è assicurata da due dischi singoli, da 300 mm all’anteriore e da 250 mm al posteriore. La Vulcan S è già disponibile e costa 6.890 euro, mentre la versione con ABS costa 7.290 euro. Tre le colorazioni disponibili: nero opaco, bianco o viola. 


               
A suo agio tra le curve
Nonostante il peso di 225 kg, baricentro basso e sella “rasoterra” rendono “facile” la Vulcan, anche in manovra. In movimento i chili scompaiono, la seduta comoda, le pedane avanzate e il manubrio largo la rendono ideale per “macinare” chilometri senza stancarsi, nonostante lo scarso riparo dall’aria. Perfetta in città o per viaggiare rilassati, la cruiser di Akashi si è mostrata a suo agio anche sulle strade di montagna, poco impegnativa nella guida, ha un motore sempre all’altezza della situazione, lineare nell’erogare i cavalli e pronto ai bassi e medi regimi. La taratura delle sospensioni è morbida, la Vulcan riesce ad affrontare curve e tornanti in sicurezza, mantenendo una guida “rotonda”,  mostrando buone doti di stabilità nelle curve larghe e maneggevolezza nello stretto. Sicura e potente il giusto la frenata, con un ABS sempre presente ma poco invasivo anche se il posteriore va azionato con decisione. Morbido negli innesti il cambio, preciso anche se trattato senza riguardi.