Kawasaki Versys 1000: buona la seconda!
Tanti gli aggiornamenti, non solo estetici, per la seconda serie della crossover "grande" di Akashi, destinati a migliorare l'aspetto e la funzionalità, ma anche le prestazioni di motore e ciclistica. Buona la dotazione, interessante il prezzo
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€ 12.290
Foto e immagini
Poco apprezzata sinora sul nostro mercato per le linee squadrate e poco armoniose, a fronte delle buone prestazioni di motore e ciclistica, la Versys 1000 si è rifatta il trucco per ovviare a questo inconveniente. E così, a distanza di tre anni dal lancio della prima serie, arriva questa versione che, oltre a sostanziali modifiche alle sovrastrutture (adesso decisamente più piacevoli e aggressive), apporta tante piccole migliorie di tipo tecnico a motore e ciclistica.
È l’unica col "quattro"
In attesa di vedere la nuova BMW S 1000 XR, la Versys 1000 attualmente è l’unica Crossover sul mercato a vantare un quattro cilindri in linea; si tratta di un’unita di 1.043 cm3, in grado di erogare 120 CV a 9.000 giri, 2 CV in più rispetto alla precedente versione e in regola con la normativa Euro 3; a fronte di questo incremento delle prestazioni, la casa dichiara anche un miglioramento del 5% nei consumi. Per raggiungere questo risultato gli ingegneri giapponesi hanno modificato i cilindri, le testate, gli iniettori e i condotti di aspirazione. Gli attacchi frontali del motore al telaio adesso sono in gomma, un accorgimento che, assieme al controalbero di equilibratura secondario, promette un deciso smorzamento delle vibrazioni. Tutta nuova anche la frizione antisaltellamento.
È l’unica col "quattro"
In attesa di vedere la nuova BMW S 1000 XR, la Versys 1000 attualmente è l’unica Crossover sul mercato a vantare un quattro cilindri in linea; si tratta di un’unita di 1.043 cm3, in grado di erogare 120 CV a 9.000 giri, 2 CV in più rispetto alla precedente versione e in regola con la normativa Euro 3; a fronte di questo incremento delle prestazioni, la casa dichiara anche un miglioramento del 5% nei consumi. Per raggiungere questo risultato gli ingegneri giapponesi hanno modificato i cilindri, le testate, gli iniettori e i condotti di aspirazione. Gli attacchi frontali del motore al telaio adesso sono in gomma, un accorgimento che, assieme al controalbero di equilibratura secondario, promette un deciso smorzamento delle vibrazioni. Tutta nuova anche la frizione antisaltellamento.
Il motore è montato su supporti elastici per smorzare le vibrazioni; la strumentazione, completa e ben leggibile, è di tipo misto.
Ha tanta elettronica
La Versys 1000 ha di serie sia il controllo di trazione, lo KTRC (Kawasaki Traction Control) impostabile su tre livelli (uno e due meno invasivi, il tre più invasivo per le situazioni “difficili”), sia le due mappature del motore: “Full” a potenza piena e “Low” che limita la potenza a circa 90 CV, da usare sul bagnato o in presenza di superfici scivolose.
Ciclistica aggiornata
Leggero ed estremamente rigido, il telaio utilizza il motore come elemento portante: si tratta di una struttura a doppia trave in alluminio pressofuso derivata da quella montata sulla naked Z1000, con i travi principali che passano sopra al motore per offrire una sezione più stretta e agevolare l’inserimento delle ginocchia nel serbatoio. Il telaietto posteriore è stato modificato per potere integrare gli attacchi per le borse laterali e ospitare un bauletto centrale. Le sospensioni a lunga escursione (150 mm avanti e dietro) adesso hanno una taratura più turistica e si possono modificare sia nel precario che nel ritorno.
La Versys 1000 ha di serie sia il controllo di trazione, lo KTRC (Kawasaki Traction Control) impostabile su tre livelli (uno e due meno invasivi, il tre più invasivo per le situazioni “difficili”), sia le due mappature del motore: “Full” a potenza piena e “Low” che limita la potenza a circa 90 CV, da usare sul bagnato o in presenza di superfici scivolose.
Ciclistica aggiornata
Leggero ed estremamente rigido, il telaio utilizza il motore come elemento portante: si tratta di una struttura a doppia trave in alluminio pressofuso derivata da quella montata sulla naked Z1000, con i travi principali che passano sopra al motore per offrire una sezione più stretta e agevolare l’inserimento delle ginocchia nel serbatoio. Il telaietto posteriore è stato modificato per potere integrare gli attacchi per le borse laterali e ospitare un bauletto centrale. Le sospensioni a lunga escursione (150 mm avanti e dietro) adesso hanno una taratura più turistica e si possono modificare sia nel precario che nel ritorno.
Cresce il diametro dei dischi a margerita che passa da 300 a 310 mm; a destra, il registro del ritorno della forcella.
L’ABS è di serie
Notevole l’impianto frenante, che davanti si avvale di una nuova coppia di dischi a margherita il cui diametro passa da 300 a 310 mm; invariato il disco singolo da 250 mm al posteriore. Non ci sono pinze di tipo radiale, ma in compenso l’ABS Bosh è di serie: la nuova centralina di gestione del sistema antibloccaggio, la 9.1, è notevolmente più compatta e leggera della 9.0 montata sulla precedente versione.
Ha un nuovo cupolino…
La vera novità della Versys 1000 comunque sta tutta nelle sovrastrutture: davanti troviamo un nuovo cupolino col doppio faro (simile a quello della stradale Z 1000 SX), sormontato da un parabrezza più protettivo e regolabile in altezza di circa 75 mm senza l’ausilio di attrezzi; nuovi anche i convogliatori laterali che migliorano l’aerodinamica della moto. Incrementata la capacità di carico: le due borse laterali da 28 litri ciascuna (sono optional) adesso hanno una capacità di 5 kg ciascuna contro i 3 kg possibili sulla precedente versione, mentre il baulone centrale offre una capacità di carico di 47 litri e permette di alloggiare ben due caschi integrali.
Notevole l’impianto frenante, che davanti si avvale di una nuova coppia di dischi a margherita il cui diametro passa da 300 a 310 mm; invariato il disco singolo da 250 mm al posteriore. Non ci sono pinze di tipo radiale, ma in compenso l’ABS Bosh è di serie: la nuova centralina di gestione del sistema antibloccaggio, la 9.1, è notevolmente più compatta e leggera della 9.0 montata sulla precedente versione.
Ha un nuovo cupolino…
La vera novità della Versys 1000 comunque sta tutta nelle sovrastrutture: davanti troviamo un nuovo cupolino col doppio faro (simile a quello della stradale Z 1000 SX), sormontato da un parabrezza più protettivo e regolabile in altezza di circa 75 mm senza l’ausilio di attrezzi; nuovi anche i convogliatori laterali che migliorano l’aerodinamica della moto. Incrementata la capacità di carico: le due borse laterali da 28 litri ciascuna (sono optional) adesso hanno una capacità di 5 kg ciascuna contro i 3 kg possibili sulla precedente versione, mentre il baulone centrale offre una capacità di carico di 47 litri e permette di alloggiare ben due caschi integrali.
Tre le colorazioni già disponibili dai concessionari: arancio, bianco e nero; a destra, il pomello per la regolazione del precarico del mono posteriore.
… e un’ergonomia migliorata
Modifiche anche alla posizione di guida, grazie al nuovo manubrio collocato in posizione più rialzata. Arrivano anche leve di freno e frizione dotate di registri per regolarne la distanza dal manubrio (prima si poteva regolare solo la leva del freno), mentre adesso il cavalletto centrale è di serie.
Modifiche anche alla posizione di guida, grazie al nuovo manubrio collocato in posizione più rialzata. Arrivano anche leve di freno e frizione dotate di registri per regolarne la distanza dal manubrio (prima si poteva regolare solo la leva del freno), mentre adesso il cavalletto centrale è di serie.
Doppio allestimento
Oltre alla versione “base” saranno disponibili due allestimenti, che permettono di risparmiare sul prezzo dei singoli accessori. L’allestimento “Versys 1000 Tourer+” che comprende valige laterali con borse interne, paramani, faretti supplementari e indicatori di direzione a Led costa 1.390 euro anziché 1.650 euro, con un risparmio di 260 euro sul prezzo dei singoli componenti. L’allestimento “Versys 1000 Gran Tourer” comprende gli accessori di cui prima più il baulone centrale, la presa da 12V, le protezioni paramotore e l’indicatore di marcia: prezzo 1.990 euro anziché 2.360 euro. La Versys 1000 è già disponibile dai concessionari al prezzo di 12.290 euro f.c. nelle colorazioni nero, arancio e bianco.
Oltre alla versione “base” saranno disponibili due allestimenti, che permettono di risparmiare sul prezzo dei singoli accessori. L’allestimento “Versys 1000 Tourer+” che comprende valige laterali con borse interne, paramani, faretti supplementari e indicatori di direzione a Led costa 1.390 euro anziché 1.650 euro, con un risparmio di 260 euro sul prezzo dei singoli componenti. L’allestimento “Versys 1000 Gran Tourer” comprende gli accessori di cui prima più il baulone centrale, la presa da 12V, le protezioni paramotore e l’indicatore di marcia: prezzo 1.990 euro anziché 2.360 euro. La Versys 1000 è già disponibile dai concessionari al prezzo di 12.290 euro f.c. nelle colorazioni nero, arancio e bianco.
Grande attenzione è stata riposta sulla capacità di carico: la Versys può montare due borse laterali da 28 litri ben integrate con la carrozzeria e un baule da 47 litri; il cavalletto centrale è di serie.
Come va
Le due cose che colpiscono subito, montando in sella alla Versys 1000, sono il comfort e l'abitabilità per pilota e passeggero, caratteristiche per le quali è più simile alle grosse crossover come la BMW R 1200 GS che non alle sue dirette concorrenti (per prestazioni e prezzo) come la Triumph Tiger 800 XR. La nuova posizione di guida più rialzata permette di macinare chilometri in tutta comodità, mentre il riparo aerodinamico offerto dalle nuove sovrastrutture (cupolino e parabrezza) è notevole. In più, i profondi incavi sul serbatoio offrono un buon riparo anche per le gambe.
Motore entusiasmante
Il quattro cilindri Kawasaki ci è sempre piaciuto per l’erogazione corposa e lineare, ma in quest’ultima versione è superlativo: riprende in sesta marcia da poco più di 1500 giri senza il minimo rifiuto e tra i 2.000 e i 6.000 giri si dispone di una coppia notevole. Non serve tirare le marce perché l’erogazione è sempre piena, quasi “elettrica”. Le vibrazioni sono inferiori rispetto alla precedente versione (dove diventavano fastidiose già attorno 4.000 giri) e restano avvertibili solo sopra i 6.000 giri, che corrispondono a velocità ben superiori a quelle consentite dal Codice. Notevole il controllo di trazione, uno dei migliori della categoria per modalità di intervento. Efficace anche la nuova frizione antisaltellamento che, oltre a rendere morbida le leva sul manubrio, permette di staccare “forte” senza il minimo problema, aumentando la sicurezza di guida.
Ciclistica equilibrata
Che la ciclistica della Versys fosse equilibrata lo si sapeva già, ma gli ulteriori affinamenti l’hanno resa ancora più efficace su strada. Nella vista da fermo, la Versys 1000 non è molto snella e non è neanche leggerissima, visto che l’ago della bilancia si ferma su 250 kg in ordine di marcia. Ma basta salire in sella e mettere la prima per scoprire una moto maneggevole e divertente, in grado di dire la sua anche nei percorsi più tortuosi. Solo se si hanno velleità "sportive" viene fuori una certa inerzia nel passare rapidamente da una curva all’altra. Nulla da dire invece sul veloce, dove la Versys sfodera una tenuta di strada granitica.
Risponde bene alle regolazioni dell'assetto
Le sospensioni hanno una taratura tendenzialmente “morbida”, più adatta alla guida turistica e a quella di tutti i giorni, ma sono abbastanza sensibili ai “click” delle regolazioni, per cui ognuno può trovare la regolazione più adatta alle proprie esigenze, persino gli amanti della guida sportiva. Bene l’impianto frenante, che ci è piaciuto per la sua modulabilità. L’ABS, durante il test, non è mai entrato in funzione, a dimostrazione che si tratta di un’unità davvero ben riuscita. Dieci e lode anche agli pneumatici di primo equipaggiamento: i Bridgestone Battlax T30 sono a loro agio sia sull’asciutto sia sul bagnato. Una moto “tutta sostanza” questa Versys 1000: magari tra le curve non avrà la reattività di certe concorrenti come la Triumph Tiger 800 XR o la Yamaha MT-09 Tracer, ma per chi cerca una moto versatile e comoda, con la quale fare del turismo a lungo raggio, può persino essere una valida alternativa alle più costose ammiraglie di 1200 cm3 .
Le due cose che colpiscono subito, montando in sella alla Versys 1000, sono il comfort e l'abitabilità per pilota e passeggero, caratteristiche per le quali è più simile alle grosse crossover come la BMW R 1200 GS che non alle sue dirette concorrenti (per prestazioni e prezzo) come la Triumph Tiger 800 XR. La nuova posizione di guida più rialzata permette di macinare chilometri in tutta comodità, mentre il riparo aerodinamico offerto dalle nuove sovrastrutture (cupolino e parabrezza) è notevole. In più, i profondi incavi sul serbatoio offrono un buon riparo anche per le gambe.
Motore entusiasmante
Il quattro cilindri Kawasaki ci è sempre piaciuto per l’erogazione corposa e lineare, ma in quest’ultima versione è superlativo: riprende in sesta marcia da poco più di 1500 giri senza il minimo rifiuto e tra i 2.000 e i 6.000 giri si dispone di una coppia notevole. Non serve tirare le marce perché l’erogazione è sempre piena, quasi “elettrica”. Le vibrazioni sono inferiori rispetto alla precedente versione (dove diventavano fastidiose già attorno 4.000 giri) e restano avvertibili solo sopra i 6.000 giri, che corrispondono a velocità ben superiori a quelle consentite dal Codice. Notevole il controllo di trazione, uno dei migliori della categoria per modalità di intervento. Efficace anche la nuova frizione antisaltellamento che, oltre a rendere morbida le leva sul manubrio, permette di staccare “forte” senza il minimo problema, aumentando la sicurezza di guida.
Ciclistica equilibrata
Che la ciclistica della Versys fosse equilibrata lo si sapeva già, ma gli ulteriori affinamenti l’hanno resa ancora più efficace su strada. Nella vista da fermo, la Versys 1000 non è molto snella e non è neanche leggerissima, visto che l’ago della bilancia si ferma su 250 kg in ordine di marcia. Ma basta salire in sella e mettere la prima per scoprire una moto maneggevole e divertente, in grado di dire la sua anche nei percorsi più tortuosi. Solo se si hanno velleità "sportive" viene fuori una certa inerzia nel passare rapidamente da una curva all’altra. Nulla da dire invece sul veloce, dove la Versys sfodera una tenuta di strada granitica.
Risponde bene alle regolazioni dell'assetto
Le sospensioni hanno una taratura tendenzialmente “morbida”, più adatta alla guida turistica e a quella di tutti i giorni, ma sono abbastanza sensibili ai “click” delle regolazioni, per cui ognuno può trovare la regolazione più adatta alle proprie esigenze, persino gli amanti della guida sportiva. Bene l’impianto frenante, che ci è piaciuto per la sua modulabilità. L’ABS, durante il test, non è mai entrato in funzione, a dimostrazione che si tratta di un’unità davvero ben riuscita. Dieci e lode anche agli pneumatici di primo equipaggiamento: i Bridgestone Battlax T30 sono a loro agio sia sull’asciutto sia sul bagnato. Una moto “tutta sostanza” questa Versys 1000: magari tra le curve non avrà la reattività di certe concorrenti come la Triumph Tiger 800 XR o la Yamaha MT-09 Tracer, ma per chi cerca una moto versatile e comoda, con la quale fare del turismo a lungo raggio, può persino essere una valida alternativa alle più costose ammiraglie di 1200 cm3 .
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 cilindri |
Cilindrata (cm3) | 1.043 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a sei marce |
Potenza CV (kW)/giri | 120 (88,2)/9.000a |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 840 |
Interasse (cm) | 152 |
Lunghezza (cm) | 224 |
Peso (kg) | 250 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 180/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 21 |
Riserva litri | nd |
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