Honda CB 1000 R my 2018: bella, curata e spinge forte
La nuova maxinaked di Honda è bella e costruita con cura, il motore 4 cilindri spinge con decisione sin dai medi regimi e la ciclistica è a punto: le sospensioni sono di qualità e digeriscono senza problemi anche la guida sportiva
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€ 15.090
Foto e immagini
Nella gamma Honda mancava una maxinaked che sapesse tenere il passo della concorrenza: la vecchia CB1000R ormai aveva il fiato corto. Così a EICMA 2017 è stata presentata la nuova versione: un progetto completamente nuovo che mescola linee moderne, dettagli retrò, tecnica raffinata e meccanica inedita. Al primo sguardo colpiscono le finiture da vera “giapponese" e la cura dei particolari: Honda sottolinea che sono in plastica solo il bordo del faro anteriore, il blocchetto di accensione, il parafango anteriore, il coperchio filtro aria e il copricatena. Molto belle anche la lavorazioni meccaniche che mettono in risalto con finiture in colore alluminio i dettagli del motore, mentre lo scarico “a sogliola” sul lato destro ha una gran bella voce.
Più accelerazione
La nuova 1000 della casa giapponese sfoggia un motore 4 cilindri da 145 CV derivato da quello della CBR 1000 RR del 2006: rispetto alla vecchia CB la casa giapponese promette il 16% in più di potenza massima e un aumento di coppia del 5% ai medi regimi. Inoltre i rapporti del cambio sono più corti del 4%: grazie a queste scelte, secondo Honda nelle prime 3 marce e fino a 130 km/h la CB1000R è più rapida della Fireblade. Tutto questo con consumi molto buoni: Honda dichiara 17,2 km/l nel ciclo WMTC. Non mancano gli utili “aiutini” elettronici tra cui il controllo di trazione, la gestione del freno motore e quattro riding mode che gestiscono il livello di intervento di tutti i controlli: tre sono preimpostati (Sport, Standard e Rain) e uno (User) è personalizzabile a piacimento. In ogni caso i riding mode cambiano solo l’erogazione, mantenendo comunque invariata la potenza massima.
Più accelerazione
La nuova 1000 della casa giapponese sfoggia un motore 4 cilindri da 145 CV derivato da quello della CBR 1000 RR del 2006: rispetto alla vecchia CB la casa giapponese promette il 16% in più di potenza massima e un aumento di coppia del 5% ai medi regimi. Inoltre i rapporti del cambio sono più corti del 4%: grazie a queste scelte, secondo Honda nelle prime 3 marce e fino a 130 km/h la CB1000R è più rapida della Fireblade. Tutto questo con consumi molto buoni: Honda dichiara 17,2 km/l nel ciclo WMTC. Non mancano gli utili “aiutini” elettronici tra cui il controllo di trazione, la gestione del freno motore e quattro riding mode che gestiscono il livello di intervento di tutti i controlli: tre sono preimpostati (Sport, Standard e Rain) e uno (User) è personalizzabile a piacimento. In ogni caso i riding mode cambiano solo l’erogazione, mantenendo comunque invariata la potenza massima.
Alluminio e finiture curate per la CB, il cruscotto digitale ha la spia che segnala il cambio marcia e visualizza i livelli di intervento di controllo trazione, freno motore ed erogazione potenza
Sospensioni regolabili
La ciclistica vede all’opera un telaio in acciaio con monotrave superiore e sospensioni di qualità: forcella Showa “Big Piston” completamente regolabile e monoammortizzatore regolabile nel precarico e in estensione. Splendido il forcellone monobraccio in lega leggera, su cui lavora una gomma extra large (190/55). L'impianto frenante offre all'anteriore pinze radiali a quattro pistonicini e dischi da 310 mm, mentre al posteriore c'è una pinza a doppio pistoncino e un disco da 256 mm. Bene anche le dimensioni: la CB è compatta e pesa solo 212 kg in ordine di marcia, 12 kg in meno rispetto al modello precedente.
Già in vendita
La CB1000R è già disponibile dai concessionari: la versione base costa 13.790 euro mentre la CB1000R+ della nostra prova costa 15.090 euro. Rispetto alla CB "normale", la + (plus) offre una dotazione più ricca: di serie monta cambio elettronico, manopole riscaldabili, unghia parabrezza, coprisella passeggero, griglia in alluminio pararadiatore, parafango anteriore con inserti in alluminio e parafango posteriore in alluminio. Tutto considerato, la CB 10000R non è "regalata", ma il prezzo è comunque allineato a quello delle concorrenti.
Ecco la versione base della CB 1000 R, oltre al rosso e al nero c'è anche la livrea grigio opaca
Come va
La posizione di guida mette subito a proprio agio il pilota che sta col busto leggermente inclinato in avanti e le braccia comodamente distese verso il manubrio (largo il giusto). Anche le pedane, moderatamente arretrate, permettono di caricare quanto basta il peso, senza costringere a piegare troppo le gambe. Con la CB si possono macinare chilometri senza stancarsi troppo, anche perché la sella è imbottita a sufficienza e permette di muoversi quel tanto che basta per trovare la giusta posizione di guida.
Bene anche ai medi regimi
Il quattro cilindri piace parecchio: trasmette regolare i cavalli e sfodera una spinta forte e da 5.000 giri in su, ma è comunque in grado di riprendere senza incertezze anche in sesta marcia a partire da poco meno di 2.000 giri. In sostanza sui percorsi guidati si può inserire una marcia “lunga” (dalla quarta in avanti) e concentrarsi sulla guida, dimenticandosi del cambio. Quest’ultimo, dotato di sistema elettronico quickshift (di serie sulla versione Plus), permette di passare tranquillamente da un rapporto all’altro senza tirare la frizione (peraltro morbida, anche se stranamente la leva non è regolabile) e senza incertezze. Delle tre mappature preimpostate, la Standard è sicuramente quella che si adatta meglio alla guida di tutti i giorni. Con la mappatura Sport, la risposta ad ogni minima apertura dell’acceleratore diventa decisamente più cattiva e richiede maggiore concentrazione per gestire la potenza, mentre con la Rain si viaggia sul velluto e senza pericoli (anche se comunque ci sono sempre 145 CV da gestire).
Sospensioni a punto
Il meglio della CB viene fuori sui percorsi guidati. Sempre equilibrata e precisa, ha un avantreno che dà sicurezza e si impostano le curve con naturalezza, grazie anche alle sospensioni tarate correttamente, sono abbastanza morbide per far sentire poco le buche ma in grado di digerire anche la guida “sportiva”. La forcella è efficace e limita gli affondamenti nelle pinzate più decise, convince anche la frenata: potente ma sempre dosabile. In autostrada invece vengono fuori gli unici limiti della CB: ovviamente la protezione dall’aria è inesistente, il piccolo schermo in alluminio davanti al cruscotto fa nulla, ma soprattutto oltre i 5.000 giri si sentono vibrazioni su pedane, manubrio e serbatoio che alla lunga danno fastidio.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 cilindri 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 998 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 145 (107)/10.500 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 83 |
Interasse (cm) | 145,5 |
Lunghezza (cm) | 212 |
Peso (kg) | 212 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 190/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 16,2 |
Riserva litri | nd |
Honda CB 1000 R Plus Neo Sports Café 2018
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