Scrambler Ducati 1100 Special: facile, divertente e "superdotata"
Cresce la famiglia delle Scrambler con l'arrivo della nuova 1100. Il motore è il classico bicilindrico a L raffreddato ad aria di 1.079 cm3, il telaio è a traliccio in tubi ma di nuova concezione, la dotazione elettronica è completissima. Prezzo "da rossa"
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€ 14.290
Foto e immagini
Si allarga la famiglia delle Scrambler: la versione 1100 (vista in anteprima a EICMA) va ad affiancare la 400 e la 800 nei listini e dai concessionari. La storia si ripete: anche negli anni 60-70 infatti Ducati proponeva la Scrambler in tre cilindrate (molto più piccole e cioè 250, 350 e 450). E come allora, la Scrambler "grossa" è destinata ai motociclisti più esigenti ed esperti che vogliono una moto con prestazioni elevate, mantenendo immutata la facilità di guida che caratterizza gli altri due modelli di cilindrata più piccola.
Bentornato "pompone"!
Il motore è la riedizione aggiornata e corretta dello "storico" bicilindrico a L raffreddato ad aria e olio da 1.079 cm3 con distribuzione desmodromica, due valvole per cilindro e iniezione eletttronica, derivato da quello della Monster 1100 precedente alla serie attuale. Anche in questa versione Euro 4 il mitico "pompone" è in grado di erogare una potenza massima di ben 86 CV a 7.500 giri, con una coppia massima di 88,4 Nm a 4.750 giri. Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione multidisco in bagno d'olio con comando idraulico è dotata di un sistema antisaltellamento (con controllo della coppia) della ruota posteriore nelle scalate più violente.
Bentornato "pompone"!
Il motore è la riedizione aggiornata e corretta dello "storico" bicilindrico a L raffreddato ad aria e olio da 1.079 cm3 con distribuzione desmodromica, due valvole per cilindro e iniezione eletttronica, derivato da quello della Monster 1100 precedente alla serie attuale. Anche in questa versione Euro 4 il mitico "pompone" è in grado di erogare una potenza massima di ben 86 CV a 7.500 giri, con una coppia massima di 88,4 Nm a 4.750 giri. Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione multidisco in bagno d'olio con comando idraulico è dotata di un sistema antisaltellamento (con controllo della coppia) della ruota posteriore nelle scalate più violente.
La Special ha i collettori cromati e i parafanghi in alluminio.
Elettronica evoluta
La dotazione elettronica sembra quella di una superbike, non di una stradale in stile "neovintage" come la Scrambler. Oltre all'ormai abituale acceleratore elettronico "ride by wire" troviamo la piattaforma inerziale (è l'unica della categoria ad averla), un impianto frenante Brembo dotato di sistema ABS Bosch 9.1 MP Cornering, il Ducati Traction Control (DTC) regolabile su 4 livelli (1 meno invasivo, 4 più invasivo) e disinseribile. Nuovi e azzeccati i tre Riding Mode Active, Journey e City: l'Active garantisce piena potenza del motore, una risposta pronta del comando del gas e un controllo di trazionelimitato (studiato per la guida più sportiva); il Journey è perfetto per l’utilizzo quotidiano e offre potenza piena del bicilindrico, una connessione col gas più fluida e un controllo di trazione "prudente" per una guida in totale relax; il City, infine, ha una potenza del motore limitata a 75 CV e il controllo di trazione DTC impostato sul massimo livello di sicurezza (4).
Tutti nuovi i blocchetti elettrci; "futuristica" la strumentazione, costituita da due elementi digitali. Il secondo elemento di forma ovale, visualizza la velocità e la marcia inserita.
Telaio tutto nuovo
Anche il telaio a traliccio in tubi di acciaio è stato rivisto a fondo: ora abbraccia il motore ed è completato da un telaietto posteriore in alluminio. Nuovo anche il forcellone bibraccio realizzato per fusione in gravità, in alluminio. Le diverse dimensioni della Scrambler 1100 (l'interasse, per esempio, è più lungo di 69 mm rispetto a quello della Scrambler 800) hanno permesso di proporre una posizione di guida migliore rispetto alla Scrambler 800, per la maggiore distanza tra sella-pedane e il manubrio posizionato più in avanti e in basso. Da segnalare la ruota anteriore da 18" di chiara ispirazione "flat track", con pneumatico realizzato da Pirelli appositamente per questo modelllo.
La Special monta sospensioni completamente regolabili; a destra, l'inedito forcellone bibraccio in alluminio.
Particolari curati
La maggiore cura con cui è costruita la 1100 rispetto alle versioni di minore cilindrata (e prezzo) si nota anche nella netta riduzione di cover e componenti di plastica. Il serbatoio del carburante in acciaio ha l’inconfondibile forma a goccia "da Scrambler", ma ha una capacità di 15 litri (1,5 litri in più rispetto alla Scrambler 800), con le ormai classiche guance laterali intercambiabili in alluminio, come i parafanghi anteriori e posteriori. Altro elemento caratteristico della Scrambler 1100 è il faro tondo anteriore a Led, che mantiene la parabola di vetro comune a tutte le Scrambler, ma si arricchisce di una nuova cornice esterna in alluminio; al suo interno è posizionata un’inedita croce, sempre in alluminio, sulla quale spicca il logo Ducati. La croce divide il DRL (Daytime Running Light) della Scrambler, creando i tipici quattro segmenti luminosi delle moto. Sono a Led anche il faro posteriore e gli indicatori di direzione: da notare che questi ultimi, grazie all'IMU, si disattivano automaticamente, proprio come sulle auto.
A sinistra, il faro circolare con cornice in alluminio e tecnologia a Led; a destra, l'impianto frenante anteriore, con dischi da 320 mm, pinze Brembo monoblocco di tipo radiale a 4 pistoncini e pompa assiale.
Tre versioni
Sono tre gli allestimenti della nuova Scrambler 1100, tutti già disponibili: "Standard" (12.990 euro); Special (quella della prova, 14.290 euro), con cerchi a raggi, scarichi cromati e parafanghi in alluminio e infine Sport (14.990 euro), con sospensioni Öhlins regolabili, cerchi a razze e la grintosa colorazione "Viper black", cioè nera con doppia banda gialla sul serbatoio.
A sinistra, la Special con ruote a raggi neri; a destra la Sport, con sospensioni Ohlins e doppia banda centrale sul serbatoio.
Come va
Seduta bassa, posizione di guida confortevole, manubrio bello largo: dopo pochi metri in sella alla Scrambler 1100, sembra di averla guidata da sempre. Cresce di cilindrata, insomma, ma non perde la facilità di guida che avevamo apprezzato nelle sorelle di minore cilindrata. Anzi, per certi versi, su questa versione è ancora maggiore la sensazione di sicurezza e controllo che viene trasmessa al pilota.
Motore gustoso
Il motore è il vero pezzo forte di questa moto: la potenza sulla carta non è da batticuore, ma questo bicilindrico emoziona da subito per l’erogazione piena e corposa che trasmette ai regimi medio bassi, con una spinta coinvolgente. E ha un tiro ai bassi incredibile: in sesta marcia riprende da poco più di 2.000 giri senza esitazioni, per poi spingere in maniera vigorosa fino a circa 6.000; oltre questo regime è meglio cambiare marcia e godersi i medi, perché la spinta del motore si affievolisce progressivamente fin quando a 8.000 giri interviene il limitatore. Le vibrazioni sono avvertibili agli alti su manubrio e pedane, ma non risultano mai fastidiose.
Ciclistica riuscita
Promossa a pieni voti la ciclistica. Non lasciatevi ingannare dall’immagine tranquilla e dai ruotoni Pirelli MT60 RS: la Scrambler 1100 è un’autentica divoratrice di curve. Stabile, svelta e precisa, sulle strade piene di curve non ci ha fatto minimamente rimpiangere moto più sportive e potenti. Ci sono piaciute le sospensioni, ottimo compromesso tra la guida sportiva e il comfort di marcia: sono anche estremamente sensibili alle regolazioni, per cui si possono adattare perfettamente al proprio stile di guida. Potente l’impianto frenante (è lo stesso della Monster 821), anche se l’anteriore è piuttosto brusco nella prima fase di azionamento. Anche gli pneumatici, nonostante siano una via di mezzo tra gli stradali e quelli da off road, hanno digerito senza battere ciglio una guida molto sportiva, offrendo sempre un elevato grip.
Elettronica raffinata
Sofisticatissima l’elettronica: la Scrambler 1100 è l’unica della categoria a vantare di serie la piattaforma inerziale e il cornering ABS. Peccato solo che sia un po’ macchinosa la gestione di menù e sottomenù: basterebbe avere dei pulsanti dedicati per i vari settaggi, come già accade su varie concorrenti… Comunque la nuova Scramber esce a testa alta dal test: è una moto matura, facile, divertente, adatta a tutti ed estremamente coinvolgente. La naturale evoluzione per chi cerca qualcosa in più della Scrambler 800, sia come piacere di guida che come prestazioni complessive. Difetti? L'unico reale è il prezzo, nettamente superiore a quello delle versioni di minore cilindrata, ma tutto sommato giusificato dalla cura dei particolari davvero maniacale e da una dotazione elettronica davvero completa.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico a L |
Cilindrata (cm3) | 1.079 |
Raffreddamento | aria/olio |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a sei marce |
Potenza CV (kW)/giri | 86 (63)/7.500 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 81 |
Interasse (cm) | 151,4 |
Lunghezza (cm) | 219 |
Peso (kg) - in o.d.m. | 206 |
Pneumatico anteriore | 120/80-18" |
Pneumatico posteriore | 180/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Riserva litri | nd |
Ducati Scrambler 1100 2018
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