CFmoto 700MT: la crossover stradale facile e comoda

La gamma intermedia di CFmoto si aggiorna: dopo la 650 arriva la sorella maggiore 700MT. Il bicilindrico parallelo cresce di cilindrata, raggiungendo i 693 cm³ e salgono anche le prestazioni: la potenza è ora di 66,7 CV a 9.000 giri. Aggiornata anche la ciclistica: la forcella ha sempre steli da 43 mm di diametro, ma ora è regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in compressione ed estensione, con funzioni separate tra i due steli. Regolabile nel precarico e nell’idraulica pure il monoammortizzatore che come sulla 650 è collegato direttamente al braccio destro del forcellone in alluminio. È in tubi di acciaio invece il telaio.  L’impianto frenante J.Juan offre un doppio disco da 300 mm e pinze assiali a due pistoncini all’anteriore, mentre c’è un disco singolo da 240 mm al posteriore. Nuovo il frontale, con la semicarena larga e protettiva e il plexiglas regolabile manualmente. Rivista anche la coda, ora più slanciata ma senza penalizzare la comodità anche in coppia: la sella è ampia e il portapacchi di serie offre un valido appiglio al passeggero. Di serie anche i supporti per le valigie laterali (offerte come optional), i paramani e la presa USB-C.
Il cruscotto della 700MT è dotato di uno schermo TFT da 5” a colori con due grafiche tra cui scegliere. La dotazione elettronica invece è limitata all’ABS a due canali. Due le colorazioni, Nebula White e Nebula Black, entrambe a 6.390 euro.

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Sono due le grafiche dello schermo TFT da 5”, denominate Classic e Concision. Con l’app CF Moto Ride si collega invece lo smartphone per visualizzare i parametri

Come va

In sella alla 700MT si viaggia comodi: la seduta non è troppo alta e la posizione di guida è naturale, con pedane centrate e manubrio largo. Il parabrezza regolabile e la semicarena riparano busto e gambe del pilota. Il bicilindrico spinge deciso senza mai mettere in difficoltà il pilota. C’è un leggero effetto on/off quando si riprende il gas in mano, ma la spinta è progressiva a tutti i regimi, con qualche lieve vibrazione agli alti su manubrio e pedane. Tra le curve, l’avantreno è preciso in ingresso e stabile in percorrenza, favorito da una taratura piuttosto rigida della forcella. Se però si desidera un assetto più morbido e confortevole, basta intervenire sui registri degli steli. Corretta invece la taratura del posteriore che sostiene fra le curve riuscendo a “digerire” lo sconnesso. La frenata è facile da gestire, ma la leva va azionata con decisione per ottenere spazi di arresto contenuti. Il cambio è preciso anche se un tantino “ruvido” negli innesti.

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