BMW R 1200 R 2015: grintosa ma comoda
Ha il boxer “a liquido” da 125 CV e prestazioni da naked sportiva. Precisa e ben bilanciata tra le curve, va bene anche per viaggiare.
Qualità elevata, il prezzo... dipende dai (tantissimi) optional
Qualità elevata, il prezzo... dipende dai (tantissimi) optional
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€ 14.370
Foto e immagini
È più sportiva
Solo il nome è lo stesso: la R 1200 R my 2015 è una moto tutta nuova, nell’aspetto più aggressivo e soprattutto nella sostanza. Nuovo il telaio in tubi di acciaio che sfrutta sempre il motore con parte stressata, altra grande novità (per BMW) è davanti: dove troviamo una “tradizionale” forcella a steli rovesciati da 45 mm al posto del sistema Telelever con ammortizzatore “centrale” utilizzato finora per la sospensione anteriore delle BMW boxer. Degno di una sportiva l’impianto frenante con pinze radiali firmate Brembo, due dischi anteriori da 320 mm e il posteriore da 276 mm. Anche l’aspetto cambia, la nuova R 1200 R è ora molto più grintosa: il faro è incassato nella forcella, la coda è snella (ma con massicci maniglioni per il passeggero) e il serbatoio ben sagomato. Il motore è il boxer di ultima generazione raffreddato a liquido, con 125 CV molto “vivaci” e una buona dose di elettronica di supporto. Di serie ci sono “solo” ABS, controllo di trazione ASC (la versione base del sistema messo a punto da BMW) e due mappature (Normal e Rain ) del riding mode che “accorda” le risposte dei sistemi di controllo. Poi ci sono gli optional “quasi obbligati”, in particolare le sospensioni elettroniche intelligenti (Dynamic ESA) che evitano l’affondamento della forcella in frenata e modificano la taratura in base allo stile di guida e al tipo di percorso affrontato (senza le quali la R 1200 R ha solo la regolazione del precarico molla ammortizzatore), due riding mode aggiuntivi (Dynamic e User personalizzabile), il controllo di trazione “dinamico” DTC (con rilevatori di inclinazione della moto), il cambio elettronico per salire e scalare di marcia senza toccare gas e frizione, la sella pilota a differenti altezze (76, 82, 84 cm) e una sella passeggero più imbottita. Tutto nuovo anche il cruscotto: ha il tachimetro a lancetta e un pannello digitale TFT per le altre info: si può scegliere quali evidenziare e la grafica, ma le cifre sono piccole e difficili da leggere, un’altra novità è l’avviamento Keyless che consente di mettere in moto tenendo comodamente la chiave in tasca. La versione base della R 1200 R costa 13.950 euro, l’allestimento Sport della moto in questo test costa 420 euro in più e si riconosce per il telaio rosso, il logo R sul serbatoio, puntale, “unghia” protettiva per il cruscotto e le pinze freno dorate.
Come va
Malgrado l’impostazione “sportiva”, in sella alla R 1200 R si sta molto bene: il manubrio alto e largo ha una sagoma corretta e le pedane alla giusta altezza consentono di viaggiare comodi e piegare forte. Il peso non è basso, ma in movimento si sente poco: la R è comunque svelta nell’impostare le curve, stabile anche in velocità e sempre precisa. Quanto alle sospensioni è d’obbligo il sistema Dynamic ESA (optional), perché limita l’affondamento in frenata della forcella (quello che faceva il Telelever) e “azzecca” sempre la corretta taratura in base al tipo di percorso e allo stile di guida del pilota. Il motore spinge bene dai 2.000 giri, con un lieve calo nella spinta tra i 4 e 5.000 giri, poi fino ai 9.000 si scatena. Le mappature non variano la potenza, cambiano solo l’erogazione: anche l’opzione più sportiva Dynamic non rende comunque il motore troppo aggressivo. Apprezzabile invece nella guida sportiva il cambio elettronico.
Solo il nome è lo stesso: la R 1200 R my 2015 è una moto tutta nuova, nell’aspetto più aggressivo e soprattutto nella sostanza. Nuovo il telaio in tubi di acciaio che sfrutta sempre il motore con parte stressata, altra grande novità (per BMW) è davanti: dove troviamo una “tradizionale” forcella a steli rovesciati da 45 mm al posto del sistema Telelever con ammortizzatore “centrale” utilizzato finora per la sospensione anteriore delle BMW boxer. Degno di una sportiva l’impianto frenante con pinze radiali firmate Brembo, due dischi anteriori da 320 mm e il posteriore da 276 mm. Anche l’aspetto cambia, la nuova R 1200 R è ora molto più grintosa: il faro è incassato nella forcella, la coda è snella (ma con massicci maniglioni per il passeggero) e il serbatoio ben sagomato. Il motore è il boxer di ultima generazione raffreddato a liquido, con 125 CV molto “vivaci” e una buona dose di elettronica di supporto. Di serie ci sono “solo” ABS, controllo di trazione ASC (la versione base del sistema messo a punto da BMW) e due mappature (Normal e Rain ) del riding mode che “accorda” le risposte dei sistemi di controllo. Poi ci sono gli optional “quasi obbligati”, in particolare le sospensioni elettroniche intelligenti (Dynamic ESA) che evitano l’affondamento della forcella in frenata e modificano la taratura in base allo stile di guida e al tipo di percorso affrontato (senza le quali la R 1200 R ha solo la regolazione del precarico molla ammortizzatore), due riding mode aggiuntivi (Dynamic e User personalizzabile), il controllo di trazione “dinamico” DTC (con rilevatori di inclinazione della moto), il cambio elettronico per salire e scalare di marcia senza toccare gas e frizione, la sella pilota a differenti altezze (76, 82, 84 cm) e una sella passeggero più imbottita. Tutto nuovo anche il cruscotto: ha il tachimetro a lancetta e un pannello digitale TFT per le altre info: si può scegliere quali evidenziare e la grafica, ma le cifre sono piccole e difficili da leggere, un’altra novità è l’avviamento Keyless che consente di mettere in moto tenendo comodamente la chiave in tasca. La versione base della R 1200 R costa 13.950 euro, l’allestimento Sport della moto in questo test costa 420 euro in più e si riconosce per il telaio rosso, il logo R sul serbatoio, puntale, “unghia” protettiva per il cruscotto e le pinze freno dorate.
Come va
Malgrado l’impostazione “sportiva”, in sella alla R 1200 R si sta molto bene: il manubrio alto e largo ha una sagoma corretta e le pedane alla giusta altezza consentono di viaggiare comodi e piegare forte. Il peso non è basso, ma in movimento si sente poco: la R è comunque svelta nell’impostare le curve, stabile anche in velocità e sempre precisa. Quanto alle sospensioni è d’obbligo il sistema Dynamic ESA (optional), perché limita l’affondamento in frenata della forcella (quello che faceva il Telelever) e “azzecca” sempre la corretta taratura in base al tipo di percorso e allo stile di guida del pilota. Il motore spinge bene dai 2.000 giri, con un lieve calo nella spinta tra i 4 e 5.000 giri, poi fino ai 9.000 si scatena. Le mappature non variano la potenza, cambiano solo l’erogazione: anche l’opzione più sportiva Dynamic non rende comunque il motore troppo aggressivo. Apprezzabile invece nella guida sportiva il cambio elettronico.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | bicilindrico 4T |
Cilindrata (cm3) | 1170 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 125 (92)/7750 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 79 |
Interasse (cm) | 151,5 |
Lunghezza (cm) | 217 |
Peso (kg) | 231 |
Pneumatico anteriore | 120/70-17" |
Pneumatico posteriore | 180/55-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 18 |
Riserva litri | 4 |
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