Benelli Leocino 800 Trail, è meglio con gli artigli
Con gomme tassellate, sospensioni a lunga escursione e alcune azzeccate modifiche, la Leoncino 800 è più bella e divertente da usare e se la cava sia su strada sia sugli sterrati delle strade bianche
Foto e immagini
Sin dagli anni 60 le versioni fuoristrada delle Benelli si chiamano Trail. La tradizione continua con la nuova Leoncino 800 Trail: una scrambler con una spiccata personalità, malgrado i numerosi elementi in comune con la versione stradale presentata qualche settimana fa.
Le differenze estetiche sono poche, ma efficaci. C’è un doppio scarico alto che corre sul fianco destro, protetto dalla tabella portanumero con funzione di paracalore. Interessante anche il cupolino più alto e “aggressivo” e il parafango anteriore meno avvolgente. Danno carattere a tutto l’insieme le ruote a raggi, con misure più adatte ai percorsi in fuoristrada e cioè 19” anteriore e 17” posteriore, dotate di pneumatici tassellati Pirelli Scorpion Rally STR. Anche la ciclistica è stata “ritoccata” per adeguarla alle nuove necessità. Il telaio è sempre a traliccio in tubi di acciaio, ma la forcella a steli rovesciati di 50 mm, firmata Benelli, ha una maggiore escursione (passa da 130 a 140 mm) come il mono posteriore. Sale di conseguenza l’altezza della sella, che passa dagli 805 mm della stradale agli 834 della Trail.
Stesso motore
Immutato il motore bicilindrico quattro tempi raffreddato a liquido di 754 cm³ con una potenza di 76,2 CV a 8.500 giri e 67 Nm di coppia a 6.500 giri.
Come va
La posizione di guida è raccolta, ma comoda per tutte le stature, grazie anche al manubrio a piega alta. Rispetto alla Leoncino 800, la sella è più alta (83,4 cm da terra) ma resta alla portata anche di chi non è uno spilungone e permette di gestire nelle manovre da fermo il peso di ben 234 kg in ordine di marcia. Nel misto stretto si guida come una naked, perché l’assetto sulle sospensioni è piuttosto rigido (forse anche troppo quello del mono), la ruota da 19” rende fluidi i cambi di direzione e i freni fanno il loro dovere, anche se l’anteriore va strizzato con forza. Anche il peso ben distribuito sembra sparire, in movimento. Il motore 800 piace parecchio per la fluidità e la rapidità con cui prende i giri: spinge bene ai medi regimi, senza diventare mai impegnativo ma l’allungo non è il suo forte: oltre i 7.000 giri meglio passare alla marcia superiore.
Carta d'identità
Motore | bicilindrico 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 754 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 76,2 (56)/8500 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Altezza sella (cm) | 83,4 |
Interasse (cm) | 148 |
Lunghezza (cm) | 220 |
Peso (kg) | 234 |
Pneumatico anteriore | 120/70-19" |
Pneumatico posteriore | 170/60-17" |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Riserva litri | 3 |