Ducati Scrambler Press, special "ufficiale"

Come è fatta
La Ducati Scrambler è senza dubbio una delle moto più amate dai preparatori di tutto il mondo, ma anche in Ducati questo modello è capace di scatenare parecchie fantasie. Guardate per esempio questa bella Scrambler Icon "fuoriserie" che abbiamo potuto provare in anteprima: non arriva da qualche officina di moda, ma è stata realizzata nell'officina del Reparto Comunicazione di Ducati Motor Holding (l'ufficio stampa, per intenderci), attingendo al catalogo di parti speciali "originali" di Ducati Performance e prendendo anche qualche pezzo da altre versioni della famiglia. Il risultato è una Scrambler bella e grintosa, rispettosa quindi dello spirito Ducati. E guidandola si nota il "tocco" di chi da anni ha l'onore e il piacere di mettere per primo le mani sulle moto di Borgo Panigale, quindi le conosce meglio di chiunque.
Siamo sinceri: questa è una della Scrambler più efficaci che abbiamo finora provato su strada. E tutto sommato la spesa per realizzarla non è eccessiva, sicuramente più contenuta di quella che quasiasi "customizer" sarebbe capace di chiedervi!



Ecco la “lista della spesa”
La base di partenza è una Icon gialla modificata con un set di cover serbatoio in alluminio nero (182 euro) e il kit di decal serbatoio (26 euro). A rendere ancora più vintage la Scrambler ci pensa la rete protezione faro (72 euro), il portatarga alto (279 euro), che snellisce il posteriore e il cupolino sport (121 euro). Dal punto di vista dinamico e ciclistico le modifiche prevedono un nuovo terminale Termignoni omologato (1097 euro, di serie sulla versione Full Throttle), una stupenda coppia di cerchi a raggi (1097 euro), che sostituiscono quelli in lega di serie, il set pedane in alluminio (182 euro) e il manubrio ribassato (145 euro, di serie sulla versione Full Throttle). La moto, così kittata acquista ancora più personalità e grazie ai cerchi a raggi va a ”stuzzicare” gli amanti dell'indimenticata prima Scrambler degli anni 60. Il costo complessivo della trasformazione è di  oltre 3.200 euro, a cui ovviamente vanno aggiunti gli 8.340 euro della Icon base.



Come va
Questa Scrambler speciale mantiene intatte le doti che hanno fatto apprezzare la versione "base" e le altre della famiglia (Classic, Full Throttle e Urban Enduro): leggerezza, facilità di guida e prestazioni. I ritocchi apportati però l’hanno resa più facile da gestire nella guida in città e allo stesso tempo più “cattiva” quando si tratta di divertirsi tra le curve. Il bicilindrico spinge sempre forte ai bassi regimi, accompagnato dal suono cupo e grintoso del terminale Termignoni che migliora decisamente la grinta (già buona) ai medi regimi. Non cambia invece in maniera sostanziale il rendimento agli alti regimi, con la spinta che perde un po’ del vigore nella zona alta del contagiri. Il manubrio stretto e a “piega bassa” (quello di serie sulla versione Full Throttle) invece si fa sentire perché migliora il controllo nella guida “veloce”, rendendo la Icon più reattiva e pronta nel rispondere ai comandi del pilota. La posizione di guida, un po’ più caricata in avanti di quella di serie, va bene in velocità ma non è forse la migliore per andare a passeggio: il minor ingombro del manubrio comunque si apprezza parecchio nel traffico delle ore di punta, perché quello di serie (piuttosto largo) limita le capacità di manovra quando ci si infila tra le auto in coda. Bella ma poco “incisiva” invece la piccola unghia sopra il faro anteriore, che non migliora la protezione dall’aria, punto debole delle Scrambler considerando le velocità di crociera che può tenere e le punte massime che è in grado di raggiungere.