Enduro da corsa maneggevole e poco impegnativa

Solo affinamenti

A differenza della gamma cross, completamente rivista (qui la news) e di cui vi daremo a breve le prime impressioni, le enduro 2T/4T della gamma EXC hanno ricevuto solo degli affinamenti. Oltre al solito aggiornamento delle grafiche, abbiamo qualche novità per la ciclistica: la forcella utilizza un differente tipo di olio che ne aumenta la scorrevolezza, mentre l’impianto frenante della Brembo usa nuove pompe freno che assicurano una risposta più pronta. Cambiano anche gli pneumatici di primo equipaggiamento (Maxxis) che garantiscono più trazione e durata. Differenti la piega del manubrio e le manopole (con logo della casa) che migliorano grip e feeling di guida. Praticamente immutato il monocilindrico di 349,7 cm^₃.

 

C’era anche Meo

Per testare le nuove enduro, abbiamo effettuato un percorso di 12 km nei dintorni del crossodromo di Città di Castello. A farci compagnia c'era Antoine Meo, vincitore del mondiale Enduro 2011 classe E2 e dominatore di questo inizio di stagione 2012 con KTM. Ma i suoi ritmi erano molto diversi dai nostri...

Motore sfruttabile...

La 350 EXC-F mette subito a proprio agio il pilota a cominciare dalla messa in moto: l’avviamento elettrico è sempre pronto anche dopo una banale scivolata. Quello che più ci è piaciuto della 350 EXC-F è il motore: non è impegnativo come il "quattroemezzo", ma ha quella manciata di coppia in più rispetto al 250 che serve per trarsi di impiccio nelle situazioni più difficili. Nelle mulattiere, per esempio, con la 250 bisogna sempre tenere il motore su di giri e inserire il rapporto corretto, altrimenti si rischia di fare "morire" il motore a metà salita; con la 350 anche se si sbaglia rapporto, basta ruotare il gas per per superare ostacoli di ogni tipo.

 

Ciclistica a punto

La maneggevolezza e la facilità di guida sono molto buone: in mulattiera e sulle pietraie l’agilità è notevole, mentre sui tratti veloci e sullo sconnesso si ha sempre l’impressione di viaggiare su un binario, merito di telaio e sospensioni ben accordate tra loro. La forcella digerisce davvero di tutto e l’avantreno, sempre sicuro, perdona molti errori. Azzeccata la scelta degli pneumatici, che assicurano sempre la giusta trazione sia sul “duro” che, soprattutto, sui fondi viscidi e fangosi.