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Kawasaki Z 900: sempre più cattiva!

Linee più grintose, una dotazione elettronica (finalmente) all'altezza delle prestazioni e alcuni azzeccati aggiornamenti alla ciclistica rendono ancora più efficace la naked giapponese, sia nella guida sportiva sia nell'utilizzo di tutti i giorni
Kawasaki per il 2020 aggiorna e migliora la sua naked di maggiore successo. Le linea sono più aggressive grazie ai fari full Led, al nuovo cupolino e ai convogliatori posti ai lati del serbatoio. Ma è sotto il vestito che troviamo le novità più importanti, in particolare la dotazione elettronica di sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida, che ora finalmente ci sono e che sulla precedente versione, presentata due anni fa, inspiegabilmente mancavano. Una scelta che ci aveva lasciati perplessi, considerate le prestazioni elevate di cui era (ed è) capace questa naked.

Elettronica: non manca nulla
La dotazione di serie della nuova Z 900 comprende il traction control KTRC su tre livelli (si parte da 1, poco invasivo, per arrivare a 3 estremamente invasivo), due mappature motore (Full Power a potenza piena e Low Power con il 55% della potenza) e quattro riding mode (Sport, Road, Rain e uno personalizzabile) che "accordano" tra loro tutti i sistemi elettronici. 
Nuovi i comandi a manubrio e il cruscotto TFT con display da 4,3".

Cruscotto a colori 
Nuovo anche il cruscotto con display TFT da 4,3 pollici che può connettersi al cellulare via Bluetooth tramite la app Rideology. Tra le varie informazioni visualizzabili sullo smartphone: la quantità di benzina residua, la distanza percorsa e gli avvisi sulle scadenze dei tagliandi; tramite cellulare è anche possibile settare tutti i controlli elettronici. Il display inoltre informa il guidatore in tempo reale se c'è una chiamata in arrivo o una mail in entrata. Dimenticatevi perciò la scusa “ero in moto, non ho visto la chiamata”, con la nuova Z 900 si è sempre connessi. Per questo arriva (optional) anche una presa USB sotto la sella, che permette di tenere il telefono in carica.

Ciclistica rivista
Gli ingneneri di Kawasaki hanno messo mano anche alla ciclistica, seppur in misura minore. Il telaio a traliccio in tubi d’acciaio mantiene la stessa struttura, ma è stato irrigidito nella zona di attacco del forcellone: di conseguenza le sospensioni sono state riviste nelle tarature. Modificata anche la posizione di guida: grazie alla seduta più alta (+ 2 cm rispetto alla precedente versione) e diversamente conformata, adesso si sta più a ridosso del (largo) manubrio, in posizione "d'attacco". Cambiano anche le gomme di primo equipaggiamento: la Z 900 my 2020 monta i Dunlop Sportmax Roadsport 2.
Il telaio è stato irrigidito nella zona di attacco del forcellone. Davanti troviamo due dischi a margherita da 300 mm di diametro

Motore immutato, scarico rivisto
Non cambia invece il motore  4 cilindri in linea da 948 cm3 , derivato da quello della Z 1000 e con una potenza di 125 CV a 9.500 giri, ma è stato completamente rivisto l'impianto di scarico per adeguarsi alla normativa Euro 5. 
Come la versione precedente, la Z 900 my 2020 è disponibile in due versioni: quella "full power" da 125 CV e quella da 95 CV depotenziabile a 48 CV per chi ha la patente A2. Quattro infine le livree: grigio grafite e nero lucido con telaio verde lime, nero lucido e verde lime, nero lucido e bianco perla con telaio verde lime e nero lucido con inserti rossi. Disponibile da metà dicembre, la Z 900 costa 9.290 euro in versione 95 CV e  9.590 euro in quella "full power". 
Il frontale ha i fari full led e un aspetto più aggressivo; immutato il motore, adesso predisposto per la Euro 5.

Come va
Sin dai primi metri si capisce che la Z 900 è cambiata parecchio, rispetto alla "vecchia": la posizione di guida è "d'attacco", si sente meglio quello che succede sotto la ruota anteriore e dà più confidenza nella guida sportiva. Ancora una volta, però, è il motore a colpire al cuore gli appassionati: grazie alle modifiche per la Euro 5 e alle diverse mappature, il quattro cilindri ha un'erogazione migliorata, meno brusca e quasi "elettrica" per la rapidità e la fluidità con cui sale di giri. Basta una minima rotazione del gas per scaricare a terra coppia e CV in abbondanza, grazie anche alla rapportatura del cambio piuttosto corta. Il 4 cilindri si dimostra vivace già da 2.000 giri, spinge con esuberanza fino a 7.000 giri e poi, superato questo limite, si scatena con un urlo rabbioso fino alla soglia di intervento del limitatore, posta poco sopra i 10.000 giri. Bene anche cambio e frizione, preciso il primo e morbidissima da azionare la seconda, nonostante sia priva di comando idraulico.



Finalmente l'elettronica....
La novità più importante rimane comumque la nuova dotazione l'elettronica, assente sulla prima versione e protagonista indiscussa nella nuova Z 900. I sistemi elettronici controllano perfettamente i 125 CV del quattro cilindri giapponese: basta selezionare uno dei quattro riding mode per sfruttare al meglio il Traction Control e le due mappature del motore (Full power e Low Power). Il tutto ben "accordato" agli pneumatici di primo equipaggiamento che, nonostante non fossero proprio i più indicati per la giornata fredda e piovosa del nostro test, si sono comunque comportati egregiamente.



Ciclistica equilibrata
Il violento nubifragio che ci ha accompagnati durante la prova ci ha permesso di valutare a fondo le doti della ciclistica. La sensazione di controllo è sempre notevole, mai un tentennamento o un'esitazione: nei percorsi guidati la Z 900 si è dimostrata leggera, rapida a entrare in curva e capace di cambi di direzione fulminei, grazie anche a sospensioni che assecondano perfettamente la guida sportiva. Attenzione però, per sfruttarla a fondo ci vogliono piloti esperti, nonostante l'arrivo dell'elettronica e la migliore confidenza che trasmette questa versione rispetto alla precedente. 

OK la frenata, anche senza pinze radiali
Nonostante l’assenza delle pinze ad attacco radiale (ormai presenti su molte concorrenti), la frenata è potente e non mette mai in difficoltà il pilota: l’impianto si dosa molto bene e l'ABS risponde perfettamente quando è chiamato in causa. 



L’evoluzione della specie
Nelle intenzioni di Kawasaki, la nuova Z 900 punta a diventare il riferimento della categoria, dal punto di vista delle prestazioni e soprattutto dell’efficacia della ciclistica. E alla fine della prova possiamo aggiungere che questa moto rappresenta una rivale fastidiosa persino per le maxinaked di 1000/1200 cm3. Oltretutto la qualità complessiva è molto buona (solo qualche dettaglio è sottotono, come il manubrio dall'aspetto "povero" e lo scarso riparo offerto dal parafango posteriore) a fronte di un prezzo che dovrebbe attestarsi sotto i 9.000 euro (così ci hanno detto in Kawasaki), grazie a una promozione "in partenza" a breve presso tutte le concessionarie ufficiali. 

 

Carta d'identità

Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore 4 cilindri, 4 tempi
Cilindrata (cm3) 948
Raffreddamento a liquido
Alimentazione a iniezione
Cambio a 6 marce
Potenza CV (kW)/giri 125 (92,2)/9.500
Freno anteriore a doppio disco
Freno posteriore a disco
Velocità massima (km/h) nd
Dimensioni
Altezza sella (cm) 82
Interasse (cm) 145,5
Lunghezza (cm) 207
Peso (kg) - in odm 212
Pneumatico anteriore 120/70-17"
Pneumatico posteriore 180/55-17"
Capacità serbatoio (litri) 17
Riserva litri nd

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Kawasaki Z900 2020

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