Divertente, ma con tanto stile
Passano gli anni e le mode, cambiano i colori ma la Triumph Scrambler rimane una delle moto più eleganti in commercio. Facile per chiunque (ma la sella è un po’ alta), ha un motore “tranquillo” perfetto per l’uso di tutti i giorni. Il prezzo però è un po’ alto
Image
€ 10.290
Pregi
Guida
Facile, rilassata, perfetta per le gite in coppia
Linea
Classica, semplice forse ma con un gran fascino
Cambio
Si è mostrato sempre all’altezza, morbido e preciso
Facile, rilassata, perfetta per le gite in coppia
Linea
Classica, semplice forse ma con un gran fascino
Cambio
Si è mostrato sempre all’altezza, morbido e preciso
Difetti
Prestazioni
Un po’ di brio in più agli alti non guasterebbe
Freni
Fanno il loro dovere, ma vanno azionati con decisione
Prezzo
Altino per una moto “basica” come la Scrambler
Un po’ di brio in più agli alti non guasterebbe
Freni
Fanno il loro dovere, ma vanno azionati con decisione
Prezzo
Altino per una moto “basica” come la Scrambler
Foto e immagini
In sintesi
Nata nel 2006 sull’onda del “revival” degli anni 70, la Scrambler ha re-inaugurato la moda delle moto buone per andare a spasso sull’asfalto e sulle “strade bianche” di campagna, ma tuttora sfoggia un’eleganza e un fascino ai quali molti appassionati non sanno resistere. Rispetto alle altre Triumph Classic (Bonneville, Thruxton e T100) la Scrambler ha i canali dei cerchi a raggi, mozzi, manubrio, coperchio della pompa del freno posteriore e condotti del radiatore dell’olio in nero. Invariati gli elementi caratteristici come il doppio scarico alto, il manubrio largo e la piastra a protezione del motore che assieme alla sella rialzata distinguono la Scrambler dalla Bonneville “normale”.
Il telaio a doppia culla in acciaio è ultra-tradizionale, così come il motore bicilindrico di 865 cm3 raffreddato ad aria e alimentato da un’iniezione elettronica con i corpi farfallati “camuffati” da carburatori. Classico anche l’impianto frenante con due dischi e pinze a due pistoncini. Un po’ alti ma corretti, vista la qualità, i prezzi: da 10.090 euro per la versione nera opaca a 10.290 per la bicolore del nostro test.
Il telaio a doppia culla in acciaio è ultra-tradizionale, così come il motore bicilindrico di 865 cm3 raffreddato ad aria e alimentato da un’iniezione elettronica con i corpi farfallati “camuffati” da carburatori. Classico anche l’impianto frenante con due dischi e pinze a due pistoncini. Un po’ alti ma corretti, vista la qualità, i prezzi: da 10.090 euro per la versione nera opaca a 10.290 per la bicolore del nostro test.
Come va
Su strada
La posizione di guida è pressoché perfetta: la sella ampia, ben imbottita e le pedane basse sono comodissime, solo il manubrio largo è un po’ troppo avanzato e obbliga a tenere le braccia tese. In marcia la Scrambler è leggera e ben bilanciata, mentre il bicilindrico è pronto a prendere i giri senza mai impensierire il pilota: più che per la scarsa “cavalleria” è merito del cambio con rapporti ravvicinati. Tra le curve è piacevole, precisa se la si “accompagna” in traiettoria senza forzare inutilmente il ritmo, mettendo in crisi la ciclistica inadatta per la guida sportiva. I freni vanno azionati con decisione.
In autostrada
La mancanza di un qualsiasi riparo dall’aria limita l’utilizzo autostradale della Scrambler; agli alti regimi si sentono anche un po’ di vibrazioni su manubrio e pedane, ma non disturbano. Più fastidioso invece il calore sprigionato dagli scarichi alti che, nonostante siano isolati da eleganti paratie in metallo, alla lunga obbligano il pilota ad allargare la gamba destra per trovare sollievo. I consumi sono discreti, siamo sui 17 km/l. Meglio comunque usare la Scrambler per gitarelle su strade statali, magari in coppia, visto che il passeggero viaggia davvero comodo.
In città
Nel traffico la Scrambler si muove bene, stretta e ben bilanciata passa dappertutto: l’unico limite nei passaggi più stretti è il manubrio largo. La forcella filtra bene buche e pavé, mentre gli ammortizzatori (regolabili nel precarico) hanno una risposta più “secca”. Il motore dall’erogazione piena spinge forte già ai bassi regimi: da 3.500 giri offre un discreto spunto nelle partenze, assistito da un cambio preciso e dalla frizione poco faticosa. Buona la visuale offerta dagli specchietti. Ok i freni ben modulabili, peccato che non ci sia l’ABS.
La posizione di guida è pressoché perfetta: la sella ampia, ben imbottita e le pedane basse sono comodissime, solo il manubrio largo è un po’ troppo avanzato e obbliga a tenere le braccia tese. In marcia la Scrambler è leggera e ben bilanciata, mentre il bicilindrico è pronto a prendere i giri senza mai impensierire il pilota: più che per la scarsa “cavalleria” è merito del cambio con rapporti ravvicinati. Tra le curve è piacevole, precisa se la si “accompagna” in traiettoria senza forzare inutilmente il ritmo, mettendo in crisi la ciclistica inadatta per la guida sportiva. I freni vanno azionati con decisione.
In autostrada
La mancanza di un qualsiasi riparo dall’aria limita l’utilizzo autostradale della Scrambler; agli alti regimi si sentono anche un po’ di vibrazioni su manubrio e pedane, ma non disturbano. Più fastidioso invece il calore sprigionato dagli scarichi alti che, nonostante siano isolati da eleganti paratie in metallo, alla lunga obbligano il pilota ad allargare la gamba destra per trovare sollievo. I consumi sono discreti, siamo sui 17 km/l. Meglio comunque usare la Scrambler per gitarelle su strade statali, magari in coppia, visto che il passeggero viaggia davvero comodo.
In città
Nel traffico la Scrambler si muove bene, stretta e ben bilanciata passa dappertutto: l’unico limite nei passaggi più stretti è il manubrio largo. La forcella filtra bene buche e pavé, mentre gli ammortizzatori (regolabili nel precarico) hanno una risposta più “secca”. Il motore dall’erogazione piena spinge forte già ai bassi regimi: da 3.500 giri offre un discreto spunto nelle partenze, assistito da un cambio preciso e dalla frizione poco faticosa. Buona la visuale offerta dagli specchietti. Ok i freni ben modulabili, peccato che non ci sia l’ABS.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 163,1 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 14,6 |
0-1000 metri | 28,7 |
0-100 km/h | 5,9 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 15,6 |
1000 metri | 31,1 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 50,6/37,7 |
Giri al minuto | 6446 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 56,2 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 17,8 |
Extraurbano | 22,4 |
A 90 km/h | 21,4 |
A 120 km/h | 18,4 |
Al massimo | 12,2 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 275,3 |
Al massimo | 183,1 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 865 |
Cambio | a 5 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 59(43,4)/6500 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 100/90 - 19" |
Pneumatico posteriore | 130/80 - 17" |
Altezza sella (cm) | 82,5 |
Peso (kg) | 214 |
Capacità serbatoio (litri) | 16 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
150.00
|
Lunghezza |
221.00
|
Altezza sella |
83.00
|
Triumph Scrambler 865 2013
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