Vespa Sprint, sportiva e confortevole
L'aspetto è grintoso, con dettagli sportivi e cerchi da dodici pollici come quelli della "sorellona" GTS 300, su strada è agile e maneggevole, ma anche comoda: la posizone di guida è azzeccata, lo spazio per le gambe abbondante e le sospensioni assorbono bene le buche. Il motore beve poco e ha prestazioni più che sufficienti per cavarsela in città, il freno posteriore a tamburo è deboluccio, le finiture sono curate
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€ 3.900
Foto e immagini
Come è fatta
La Vespa Sprint è la versione "sportiva" (almeno nell'aspetto) della Primavera, sfoggia dettagli grintosi come la molla dell'ammortizzatore rossa, la sella con bordino bianco e doppie cuciture, maniglione passeggero meno sporgente (rispetto alla Primavera) e il faro trapezioidale, un dettaglio che ricorda le forme di quello della prima Vespa Sprint, prodotta nel 1965. Nuovi anche i cerchi a dodici razze in alluminio che hanno il diametro di 12 pollici, come quelli del "vespone" GTS, è la prima volta che una Vespa "piccola" ha ruote di questo diametro, una soluzione che contribuisce a rendere l'aspetto della Sprint più compatto e grintoso. La carrozzeria è, come vuole la tradizione, completamente in acciaio, la linea (opera del centro stile di Piaggio, guidato da Marco Lambri) riprende quello della 946 in tanti dettagli, ha una pedana sagomata per permettere a tutti dimettere i piedi a terra con sicurezza e, secondo Piaggio, è molto più rigida della precedente LX, migliorando così la tenuta di strada e il comfort (diminuiscono notevolmente le vibrazioni). I fari sfoggiano luci a led, che, in quello posteriore formano una "romantica" V, molto curate le finiture, ogni dettaglio dà un'impressione di qualità e "sostanza". Le sospensioni sono identiche a quelle della Primavera, hanno articolazioni studiate per migliorarne l'efficienza e la capacità di assorbire le buche. Non male la capacità di carico: la pedana è spaziosa, attraversata da un tunnel poco ingombrante, mentre il sottosella è regolare, ha una capacità di 16,6 litri e può caricare un casco jet con visiera (discreto ma la migliore concorrenza carica anche un integrale). Da record i consumi: Piaggio dichiara 64 km/l a 50 km/l, mentre le motorizzazioni sono tre, 50 a due e quattro tempi e 125 quattro tempi, non è prevista la cilindrata 150 (disponibile solo per la Primavera) perché richiesta solo dal mercato italiano. La Sprint 50 2T costa 2.890 euro, la 50 4t 2.950 euro mentre la 125 con motore 3V 3.900 euro.
Come va
In sella si trova subito la posizione di guida più comoda: lo spazio per le gambe è abbondante, mentre la pedana è sufficientemente ampia, così la posizione dei piedi non è "obbligata" come su altri scooter di dimensioni simili. Il motore è regolare nell'erogazione della potenza e con un discreto spunto, garantisce prestazioni più che sufficienti per cavarsela senza affanni in città e anche per affrontare anche qualche percorso fuori città. In movimento la Sprint convince per il comfort: rispetto alle vecchie Vespa LX assorbe meglio buche e pavé, le sospensioni fanno un buon lavoro in ogni condizione e le ruote grandi (per una Vespa, s'intende) aiutano a digerire le piccole imperfezioni della strada. In movimento si apprezza l'agilità, la Sprint fa inversione in un fazzoletto e permette di manovrare in poco spazio, merito anche della sella basa e della facilità con cui si mettono i piedi a terra. La frenata è più che sufficiente, il disco davanti fa il suo dovere, il tamburo dietro invece non è il massimo.
La Vespa Sprint è la versione "sportiva" (almeno nell'aspetto) della Primavera, sfoggia dettagli grintosi come la molla dell'ammortizzatore rossa, la sella con bordino bianco e doppie cuciture, maniglione passeggero meno sporgente (rispetto alla Primavera) e il faro trapezioidale, un dettaglio che ricorda le forme di quello della prima Vespa Sprint, prodotta nel 1965. Nuovi anche i cerchi a dodici razze in alluminio che hanno il diametro di 12 pollici, come quelli del "vespone" GTS, è la prima volta che una Vespa "piccola" ha ruote di questo diametro, una soluzione che contribuisce a rendere l'aspetto della Sprint più compatto e grintoso. La carrozzeria è, come vuole la tradizione, completamente in acciaio, la linea (opera del centro stile di Piaggio, guidato da Marco Lambri) riprende quello della 946 in tanti dettagli, ha una pedana sagomata per permettere a tutti dimettere i piedi a terra con sicurezza e, secondo Piaggio, è molto più rigida della precedente LX, migliorando così la tenuta di strada e il comfort (diminuiscono notevolmente le vibrazioni). I fari sfoggiano luci a led, che, in quello posteriore formano una "romantica" V, molto curate le finiture, ogni dettaglio dà un'impressione di qualità e "sostanza". Le sospensioni sono identiche a quelle della Primavera, hanno articolazioni studiate per migliorarne l'efficienza e la capacità di assorbire le buche. Non male la capacità di carico: la pedana è spaziosa, attraversata da un tunnel poco ingombrante, mentre il sottosella è regolare, ha una capacità di 16,6 litri e può caricare un casco jet con visiera (discreto ma la migliore concorrenza carica anche un integrale). Da record i consumi: Piaggio dichiara 64 km/l a 50 km/l, mentre le motorizzazioni sono tre, 50 a due e quattro tempi e 125 quattro tempi, non è prevista la cilindrata 150 (disponibile solo per la Primavera) perché richiesta solo dal mercato italiano. La Sprint 50 2T costa 2.890 euro, la 50 4t 2.950 euro mentre la 125 con motore 3V 3.900 euro.
Come va
In sella si trova subito la posizione di guida più comoda: lo spazio per le gambe è abbondante, mentre la pedana è sufficientemente ampia, così la posizione dei piedi non è "obbligata" come su altri scooter di dimensioni simili. Il motore è regolare nell'erogazione della potenza e con un discreto spunto, garantisce prestazioni più che sufficienti per cavarsela senza affanni in città e anche per affrontare anche qualche percorso fuori città. In movimento la Sprint convince per il comfort: rispetto alle vecchie Vespa LX assorbe meglio buche e pavé, le sospensioni fanno un buon lavoro in ogni condizione e le ruote grandi (per una Vespa, s'intende) aiutano a digerire le piccole imperfezioni della strada. In movimento si apprezza l'agilità, la Sprint fa inversione in un fazzoletto e permette di manovrare in poco spazio, merito anche della sella basa e della facilità con cui si mettono i piedi a terra. La frenata è più che sufficiente, il disco davanti fa il suo dovere, il tamburo dietro invece non è il massimo.
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | monocilindrico 4 tempo |
Cilindrata (cm3) | 125 |
Raffreddamento | ad aria |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | automatico |
Potenza CV (kW)/giri | nd |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a tamburo |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 79 |
Interasse (cm) | 134 |
Lunghezza (cm) | 186 |
Peso (kg) | nd |
Pneumatico anteriore | 110/70 - 12" |
Pneumatico posteriore | 120/70 - 12" |
Capacità serbatoio (litri) | 8 |
Riserva litri | nd |
Vespa Sprint 125 3V 2014
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I voti degli utenti
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Bella , bellissima, cara ,carissima, ma credo che ci farò un pensierino
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Ho avuto l opportunità di provare la versione 50 2t e dopo averci fatto un bel po' di strada la sconsiglio per il motore lento e impacciato nella ripresa è con un allungo a dir poco penoso ( al semaforo non riesci stare dietro ad altri ciclomotori ),l impianto frenante che perde potenza dopo poco e diventa impreciso e soprattutto per i consumi molto alti soprattutto in fase di rodaggio (10-15 km con un litro)
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