Triumph Daytona 660, la sportiva per tutti i giorni
Leggera, agile e abbastanza comoda, ha un motore a tre cilindri da 95 CV che spinge bene a tutti i regimi, una ciclistica bilanciata e una buona dotazione di serie
Foto e immagini
Daytona è un nome importante nella storia di Triumph: un richiamo alle vittorie nelle prime gare per moto derivate di serie (disputate a Daytona, appunto)nei primi anni 70. Si sono chiamate Daytona tutte le sportive stradali di Triumph a partire dal 1993 e si chiama così anche la nuova erede di questa tradizione: la Daytona 660.
Sportiva sì, ma non estrema
Ha un cuore generoso
La nuova carenata riprende molti elementi dalla naked Trident, ma riveduti e corretti. Il motore a tre cilindri è stato modificato nell’alimentazione, nell’aspirazione, nello scarico e nei componenti interni: il risultato è un aumento di potenza di ben 14 CV (da 81 a 95 CV) e una coppia di oltre 60 Nm da 3.000 a 9.000 giri, che riduce l’uso del cambio nel misto e in città. Il telaio perimetrale in acciaio è lo stesso della Trident, ma le sospensioni Showa sono più raffinate: la forcella ha steli rovesciati da 41 mm e il monoammortizzatore Showa è regolabile nel precarico. I freni sfoggiano pinze radiali a 4 pistoncini con doppio disco da 310 mm. Oltre all’ABS, la dotazione elettronica include tre riding mode (Sport, Road e Rain) che gestiscono la risposta dell’acceleratore e le impostazioni del controllo di trazione in base alle condizioni di guida e di aderenza.
Il cruscotto è davvero ben organizzato con tachimetro analogico, contagiri ad arco superiore, piccolo display secondario e spie intorno. Tutto è sotto controllo e si legge bene anche in pieno sole
Come va
La posizione di guida caricata in avanti, ma senza esagerazioni, è tutto sommato comoda: si sta in sella a lungo su strada (e anche in città) senza stancarsi. Il motore è una goduria da usare, ha le doti tipiche dei tre cilindri Triumph: bello vigoroso ai bassi e ai medi regimi, quasi come un bicilindrico, agli alti (con mappa Sport) allunga con la forza di un quattro cilindri e un urlo impressionante. A proposito di riding mode, Rain è da pioggia e Road va benissimo in città e per “passeggiare”, ma per gustarsi la Daytona bisogna scegliere lo Sport. Il cambio è rapportato un po’ corto, ma non disturba neanche in autostrada; ottima la frizione antisaltellamento, ben tarata e resistente. La ciclistica è perfettamente a punto: la moto è agile e leggera da guidare, si può andare molto “allegri” senza fatica anche nel misto stretto. La forcella non è regolabile, ma la taratura di serie ad andature “legali” va bene, mentre il mono posteriore si può regolare nel precarico. I freni sono al di sopra di ogni critica, potenti e modulabili.
Carta d'identità
Motore | tre cilindri 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 660 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 95(70)/11250 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Altezza sella (cm) | 81 |
Interasse (cm) | 142,6 |
Lunghezza (cm) | 204,4 |
Peso (kg) | 201 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Riserva litri | ns |
Triumph Daytona 660 2024
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