Suzuki GSX-S 750, bella naked "tuttofare"
La nuova GSX-S 750 ha un motore gustoso e pieno di brio, una dotazione elettronica di serie completa e una ciclistica collaudata. Maneggevole nel misto, offre buone prestazioni unite a un’ottima guidabilità anche nelle situazioni più difficili. Il prezzo è decisamente interessante
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€ 8.890
Foto e immagini
Come è fatta
A distanza di quasi 6 anni dal debutto della GSR 750, Suzuki ha dato una rinfrescata alla sua naked trasformandola nella sorella minore della GSX-S 1000, della quale riprende le linee e anche la sigla. La nuova moto di Hamamatsu arriva al momento giusto, perché mai come quest'anno il segmento delle naked "medie" è in fermento, con tante novità da poco arrivate e altre in arrivo a breve.
Affinamenti mirati
La GSX-S 750 giustamente conserva ciò che di buono aveva la GSR. Ritroviamo così il collaudato telaio doppio trave in acciaio e il motore quattro cilindri in linea di derivazione GSX-R 750 del 2005, che rispetto a quello della GSX-R 750 attuale aveva cilindri più verticali (che consentono di avere un interasse contenuto). Tutto però è stato ovviamente aggiornato. Il motore è omologato Euro 4 ed è stato rivisto nell’erogazione: ora ha 114 CV, ben 8 CV in più rispetto alla "vecchia" GSR. Inoltre il basamento ha più fori di ventilazione, utili a ridurre le perdite di potenza, mentre arrivano anche nuovi iniettori a dieci fori, invece dei precedenti con otto uscite. Rivisto anche l'airbox, che ora "respira" attraverso tre condotti studiati non solo per far entrare più aria, ma anche per garantire un “sound” simile a quello delle superbike di casa Suzuki. Per garantire un’accelerazione più vivace è stato inoltre accorciato il rapporto finale del cambio, mentre il terminale di scarico è un 4-2-1 con lo stesso catalizzatore della GSX-S 1000. Nonostante l’aumento di potenza, i consumi dichiarati sono parecchio interessanti: oltre 20 km/l secondo il ciclo WMTC (il più "realistico" tra quelli in circolazoione).
A distanza di quasi 6 anni dal debutto della GSR 750, Suzuki ha dato una rinfrescata alla sua naked trasformandola nella sorella minore della GSX-S 1000, della quale riprende le linee e anche la sigla. La nuova moto di Hamamatsu arriva al momento giusto, perché mai come quest'anno il segmento delle naked "medie" è in fermento, con tante novità da poco arrivate e altre in arrivo a breve.
Affinamenti mirati
La GSX-S 750 giustamente conserva ciò che di buono aveva la GSR. Ritroviamo così il collaudato telaio doppio trave in acciaio e il motore quattro cilindri in linea di derivazione GSX-R 750 del 2005, che rispetto a quello della GSX-R 750 attuale aveva cilindri più verticali (che consentono di avere un interasse contenuto). Tutto però è stato ovviamente aggiornato. Il motore è omologato Euro 4 ed è stato rivisto nell’erogazione: ora ha 114 CV, ben 8 CV in più rispetto alla "vecchia" GSR. Inoltre il basamento ha più fori di ventilazione, utili a ridurre le perdite di potenza, mentre arrivano anche nuovi iniettori a dieci fori, invece dei precedenti con otto uscite. Rivisto anche l'airbox, che ora "respira" attraverso tre condotti studiati non solo per far entrare più aria, ma anche per garantire un “sound” simile a quello delle superbike di casa Suzuki. Per garantire un’accelerazione più vivace è stato inoltre accorciato il rapporto finale del cambio, mentre il terminale di scarico è un 4-2-1 con lo stesso catalizzatore della GSX-S 1000. Nonostante l’aumento di potenza, i consumi dichiarati sono parecchio interessanti: oltre 20 km/l secondo il ciclo WMTC (il più "realistico" tra quelli in circolazoione).
Sulla manopola di sinistra il comando per gestire l'elettronica di bordo. Il cruscotto è uguale a quello della GSX-S 1000
Elettronica completa
La GSX-S 750 guadagna anche una dotazione elettronica completa: di serie c'è l'ABS (ormai obbligatorio) ma anche il controllo di trazione disinseribile e regolabile su tre livelli, il sistema Low RPM Assist che aiuta nelle partenze e nella gestione del motore a bassa velocità, nonché il sistema di avviamento Easy Start che consente di accendere la moto senza tirare la frizione e con una leggerissima pressione sul bottoncino di accensione. A livello di sospensioni troviamo una forcella KYB da 41 mm regolabile nel precarico e un monoammortizzatore anch’esso regolabile nel precarico tramite chiave a ghiera, mentre l'impianto frenante sfoggia due pinze ad attacco radiale Nissin che agiscono su dischi con profilo a margherita da 310 mm. Nuove anche le ruote in alluminio a 10 razze e persino le gomme: le Bridgestone Battlax Hypersport S21 utilizzate hanno carcassa e mescola sviluppate in collaborazione con i tecnici Suzuki. Qualche finitura appare un po' economica: la leva della frizione per esempio, non regolabile e "leggerina" di costruzione, oppure le pedane che sono belle da vedere, ma flettono un po' se caricate. Tutto perdonato però considerando il prezzo decisamente interessante: per portarsi a casa la GSX-S 750 bastano 8.890 euro, che salgono a 8.980 euro per la colorazione Matt Black (nero opaco). La moto sarà disponibile dai concessionari per marzo 2017.
Come va
Durante la prova il meteo non è stato clemente: il test si è svolto sotto un’acqua battente che in alcuni punti ha portato sulla strada addirittura terra e fango. In queste condizioni critiche la GSX-S 750 non ci ha mai messi in difficoltà, mostrato di essere un prodotto ben a punto. La posizione di guida permette di avere sempre tutto sotto controllo ed è un ottimo compromesso per piloti di tutte le taglie: la sella imbottita il giusto e la corretta distanza tra manubrio e pedane garantiscono una seduta rilassata (ma comunque d’attacco, la GSX-S è una naked sportiva), mentre il manubrio a sezione variabile è largo il giusto, con i comandi posizionati in maniera intuitiva.
Sin dai primi metri si apprezza il motore che spinge bene sin dai regimi più bassi e allunga regolare fino a circa i 10.000 giri: in questo modo garantisce la giusta “grinta” quando serve, senza mai mettere in difficoltà i piloti meno esperti. La GSX-S 750 ci ha colpiti anche per la maneggevolezza nel misto stretto, nonché per la precisione di inserimento in curva, persino su asfalto completamente allagato: il merito va alle sospensioni che copiano sempre bene l’asfalto, garantendo sempre un buon feeling, soprattutto all’anteriore.
Elettronica a punto... e ottime gomme
Nel nostro test molto "bagnato" abbiamo apprezzato in particolar modo le qualità delle gomme Bridgestone S21, realizzate con mescola e carcassa specifiche per la Suzuki GSX-S 750. L’aderenza anche su fondi difficili è sempre elevata: viaggiando normalmente non abbiamo mai avvertito l'intervento del controllo di trazione, soltanto “esagerando” sui dossi e in uscita dalle rotonde cittadine (zone con asfalto mediamente più sporco) abbiamo visto accendersi la spia che ne segnala l'entrata in azione, ma senza mai avvertire un taglio della potenza fastidioso. Ottima anche la frenata, le pinze Nissin radiali garantiscono decelerazioni potenti e sempre ben modulabili. E grazie all'elevato grip delle gomme, non abbiamo sentito entrare in funzione neppure l'ABS, salvo situazioni "limite".
Carta d'identità
Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 cilindri 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 749 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 114(84)/10500 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 82 |
Interasse (cm) | 145,5 |
Lunghezza (cm) | 212,5 |
Peso (kg) | 213 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 16 |
Riserva litri | nd |
Suzuki GSX-S 750 2017
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