Suzuki GSX-S 1000 F: sportiva, ma confortevole

Suzuki ha scelto le strade dell'Isola di Man, nel mare d'Irlanda, per presentare la nuovissima GSX-S 1000 F: il percorso stradale sul quale si svolge ogni anno dal 1907 il Tourist Trophy, la più celebre gara di "road racing". Il leggendario circuito di ben 60,7 km (ottenuto chiudendo al traffico le strade che nel resto dell'anno sono aperte al traffico normale) è un ottimo posto per testare il carattere sportivo della nuova moto di Hamamatsu: una moto difficile da inquadrare, "cugina" della GSX-R 1000 ma molto più comoda e adatta all'uso stradale di quest'ultima, grazie al suo largo manubrio rialzato e alla carena.

Una "nuda" rivestita Motore a corsa lunga
Basta dare uno sguardo alla scheda tecnica per capire che anche il motore e la ciclistica sono identici alla versione “nuda”. Ecco quindi il quattro cilindri bialbero Suzuki da 999 cm^₃  con una potenza di 145, 6 CV a 10.000 giri, derivato da quello montato sulla GSX-R 1000 in produzione dal 2005 al 2008 e caratterizzato da cilindri “a corsa lunga”, soluzione tecnica che permette di avere più spinta ai bassi e medi regimi.

Traction Control su tre livelli
La GSX-F non permette di scegliere tra varie mappature per il motore, ma di serie monta il controllo di trazione (disinseribile) con tre livelli di intervento: la modalità 1 è la meno invasiva, più adatta alla guida sportiva; la modalità 2 è perfetta per la guida di tutti i giorni, anche in città, infine la modalità 3 è la più "attenta" ed è stata sviluppata per guidare in sicurezza anche su fondi umidi e scivolosi.
Anche l'ABS è di serie
Le sospensioni sono Kayaba: la forcella a steli rovesciati è completamente regolabile nell’idraulica e nel precarico, così come il monoammortizzatore. La taratura è più rigida rispetto a quella della sorella naked, per adeguarsi al carattere sportivo della GSX-S 1000 F. Per l’impianto frenante i tecnici giapponesi non sono scesi a compromessi, montando quello utilizzato sulla GSX-R 1000 my 2014: davanti troviamo due pinze monoblocco Brembo a 4 pistoncini con attacco radiale, abbinate a dischi da 310 mm di diametro. L'ABS è di serie: il sistema prodotto da Bosch è compattissimo e pesa appena 640 grammi.

Solo tre colori, ma belli
La moto, in arrivo dai concessionari in questi giorni, sarà offerta fino a fine settembre a un prezzo di lancio di 12.590 euro. Successivamente passerà a 12.890 euro. Tre le colorazioni disponibili: il classico blu elettrico della moto nelle foto, un elegante rosso/nero e un grigio opaco molto "cattivo".



Come va
Amate le sportive ma siete stufi dei semimanubri bassi e "lontani", che vi fanno terminare le gite con i polsi piegati e la schiena a pezzi? La GSX-S 1000 F è la moto che fa per voi, con una posizione di guida rialzata grazie al largo manubrio, preso in prestito dalla naked GSX-S 1000 e alla protezione offerta dallla carena.



Motore potente
Il motore è un concentrato di coppia e potenza a tutti i regimi: in sesta marcia, a 50 km/h, riprende senza battere ciglio da poco meno di 2.000 giri, con una spinta piena e corposa fino ai 7.500 giri; poi arriva un netto cambio di carattere, con un allungo da vera sportiva fino a 12.000 giri, quando interviene bruscamente il limitatore (ben oltre la zona rossa del contagiri). Il tutto accompagnato da un rumore di scarico da vera SBK. Da segnalare solo un leggero effetto on-off del comando dell'acceleratore ai bassi regimi. Ci è piaciuto il controllo di trazione: sulle insidiose (e umide) strade dell'isola di Man, è entrato discretamente in funzione un paio di volte evitando "fastidiose" perdite di trazione, sempre in agguato vista la sostanziosa coppia trasmessa dal motore.



Svelta e reattiva
Ben a punto la ciclistica: grazie anche al peso di appena 214 kg (dichiarato in ordine di marcia), la GSX-S 1000 F si guida come una 600 per la rapidità con cui scende in piega e affronta i cambi di direzione. Nei tratti veloci invece emergono invece le differenze rispetto alla versione "nuda": le sospensioni dalla taratura più "sostenuta" e l'aerodinamica dell'ampia carena la tengono incollata all'asfalto persino quando si esagera "pesantemente" col gas... e qui sull'isola di Man gli unici limiti di velocità in vigore sono quelli nei centri abitati, come ci ha spiegato il nostro apripista Richard "Milky" Quayle, nativo dell'isola di Man e vincitore di quattro gare negli anni 90 in varie categorie al Tourist Trophy. Unico appunto al piccolo parabrezza, che ripara discretamente fino a velocità Codice, oltre è poco efficace anche perché non è regolabile in altezza. Bene invece l'impianto frenante, potente e ben dosabile, con un ABS efficace.