Kove 800X Pro: la crossover per l’enduro vero

Dopo aver presentato la 450 Rally destinata agli appassionati delle maratone africane, Kove allarga i suoi orizzonti all’adventouring con una crossover esteticamente accattivante, leggera e potente, siglata 800X. Una novità che ha destato parecchio interesse durante l’ultima edizione del salone milanese EICMA e offerta in ben tre allestimenti: ADV, PRO e RALLY. Una moto destinata agli amanti dei viaggi avventura e del fuoristrada, spinta da un bicilindrico frontemarcia di 799 cm³ accreditato di 94,5 CV a 9.000 giri (e 79 Nm di coppia massima), inserito in un robusto telaio in acciaio. Le tre versioni si distinguono per l’escursione e la tipologia delle sospensioni, per i cerchi e per alcuni dettagli della dotazione. La 800X ADV offre sospensioni con escursione di 210 mm e una luce a terra (l’altezza del paracoppa inferiore dal terreno) di 245 mm. All’opposto troviamo la Rally che si riconosce per molti dettagli ricavati dal pieno, per la forcella da 49 mm e 270 mm di escursione, per il mono che offre una corsa utile della ruota di 250 mm e per i cerchi e pneumatici da enduro specialistico.

Tra le due si colloca la 800X PRO oggetto di questo test, offerta a un prezzo aggressivo di 9.790 euro. Una quotazione davvero concorrenziale rispetto alle dirette rivali di simile cilindrata.

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Tre le versioni della Kove 800X: la PRO nell'immagine, la più stradale ADV e la Rally pensata per l'off-road più impegnativo

Leggera e potente

Da un punto di vista tecnico, il dato che meglio rappresenta la 800X PRO è quello relativo al peso, solo 190 kg in ordine di marcia: un valore che comprende le barre laterali, il paracoppa da 3 mm di spessore e il portapacchi, tutti elementi realizzati in alluminio. Passando alle sospensioni, all’avantreno troviamo una forcella da 48 mm, dietro un ammortizzatore regolabile nel precarico tramite un comodo pomello, entrambi firmati KYB. L’escursione delle ruote è di 240 mm, valore in linea con le proposte più specialistiche destinate all’off-road più impegnativo. La distanza minima dal suolo del motore è di 275 mm, quota che le permette di affrontare serenamente qualsiasi ostacolo in fuoristrada; l’altezza della sella di 875 mm è invece alla portata anche dei piloti meno dotati quanto a statura. Specialistica la misura dei cerchi da 18 e 21 pollici caratterizzati dai raggi di tipo tangenziale che permettono l’utilizzo di pneumatici tubeless, più semplici da gestire in caso di foratura. Da sportiva i freni: la coppia di dischi anteriore è da 320 mm, da 240 mm il posteriore, gestiti da un ABS a due canali che può essere escluso sulla ruota posteriore oppure completamente.

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La sella è a 875 mm da terra, va bene anche per i meno alti

Ha due mappature

Sempre in tema di elettronica, ci sono due mappe motore (ECO e SPORT), due livelli di controllo di trazione (più la possibilità di escluderlo completamente). Le info sono visualizzabili su un TFT da 7 pollici che tra le altre permette la connessione del cellulare e la navigazione.

Da segnalare, infine, alcuni dettagli in perfetto stile “rally”: il manubrio è regolabile su una escursione di 20 mm, il filtro dell’aria è posizionato dietro al cannotto di sterzo per limitare l’aspirazione di polvere e detriti, nella dotazione è presente l’ammortizzatore di sterzo e le pedane sono dentellate per la massima presa con gli stivali da enduro.

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La lunga escursione delle sospensioni e la loro taratura rigida permettono di affrontare anche i salti e l'enduro impegnativo 

Efficace in off-road ma anche su strada

Passando alla guida, va subito detto che l’esemplare provato è un preserie (così vengono chiamati i primi modelli assemblati sulla linea di montaggio) con alcuni inevitabili difetti di gioventù, circoscritti però alla sola parte elettronica. Limiti che negli esemplari definitivi in arrivo a breve nelle concessionarie dovrebbero essere risolti.

Sorvolando temporaneamente su questo aspetto, nella guida emerge il carattere del bicilindrico che spinge con decisione a tutti i regimi, allungando in modo davvero convincente fin quasi a 9.000 giri. La leggerezza ciclistica è davvero notevole, così come la maneggevolezza e la facilità di guida. I cambi di direzione avvengono in modo rapido e naturale, merito di un bilanciamento complessivo ottimo e di sospensioni molto sostenute che su asfalto limitano i trasferimenti di carico anche guidando sportivamente.

Sospensioni ok in fuoristrada

In fuoristrada, nonostante una posizione di guida in piedi che non agevola i più alti, la 800X PRO sfoggia una buona precisione anche su fondi molto accidentati mantenendo un’ottima direzionalità. Le sospensioni non temono buche, avvallamenti e nemmeno i salti, assorbendo i colpi senza scomporsi troppo e non arrivando mai al fondocorsa. Nel fuoristrada emerge anche la grande modulabilità del freno posteriore che si contrappone alla notevole potenza della coppia di dischi anteriori. Preciso il cambio, resistente la frizione.

Un discorso a parte merita l’elettronica che, come accennato, nel modello oggetto di questa prova risulta ancora piuttosto grezza, soprattutto a livello di risposta del gas e nella taratura delle mappe motore e del traction control. Ci riserviamo di ritornare sull’argomento appena possibile per verificare le reali potenzialità della moto. 

Nel frattempo, se volete farvi un'idea di cosa si può fare con questa moto, date un'occhiata a questo video che spiega cos'è l'Adventouring.