Honda CTX 1300, la viaggiatrice sembra una cruiser

Dotazione ricca
La nuova Honda CTX 1300 è una "granturismo all’americana", progettata per viaggiare comodi e rilassati. È costruita con la cura che ha reso famosa Honda, con materiali di qualità e finiture curate anche nei particolari più nascosti. Il motore è il quattro cilindri a V già montato in precedenza su un’altra turistica di Honda, la Pan European. Sulla CTX però ha subito un bel taglio di CV: la potenza massima in questo caso è di soli 84 CV (contro i 126 CV della Pan European), una scelta che ha permesso di ottenere tanta coppia (106 Nm) a 4.500 giri e una forte spinta ai medi regimi. Molto interessanti i consumi, considerando dimensioni e cilindrata del motore: Honda dichiara 17,2 km/l nel ciclo medio WMTC. Ricca la dotazione di serie: frenata combinata con ABS, controllo di trazione, impianto hifi-radio stereo con bluetooth in grado di connettersi a lettori Mp3 e smartphone, nonché delle valide manopole riscaldate regolabili su cinque posizioni. Classica la ciclistica con telaio in acciaio a doppia culla e sospensioni "tradizionali" con forcella a steli rovesciati da 43 mm e due ammortizzatori regolabili nel precario.

Il motore spinge forte 
Una volta in sella alla CTX 1300, si apprezza la posizione di guida molto "rilassata", mentre stupisce il miniscolo cupolino che protegge più di quanto si potrebbe pensare. Le pedane sono avanzate e non intralciano quando si mettono i piedi a terra al semaforo, mentre la sella è ben imbottita per garantire il giusto comfort anche sulle lunghe distanze. Le dimensioni abbondanti si fanno sentire quando ci si muove in città, ma la sella bassa e il peso ben distribuito aiutano nelle manovre a bassa velocità. Stabile in rettilineo e nei curvoni veloci, la nuova granturismo Honda ha un avantreno sempre preciso che ispira fiducia sin dai primi metri. La maneggevolezza non è granché, in compenso entra in curva in maniera “dolce” e sempre prevedibile. Il propulsore è un po' pigro sotto i 3.000 giri, ma una volta superata quella soglia il V4 regala una spinta costante e senza strappi fino all'intervento del limitatore. Poche le vibrazioni, concentrate nell'ultima parte del contagiri, quella che nell'uso normale di questa moto si sfrutta poco. Anche in coppia e a pieno carico la spinta ai medi regimi è molto buona e nel misto ci si abitua presto a usare poco il cambio, comunque preciso e morbido. Solo la frizione è un po’ dura, e nell'uso intenso in città stanca la mano. Bene l'elettronica di bordo, con un impianto stereo (finalmente!) intuitivo e facile da usare, la frenata combinata C-ABS efficace e un controllo di trazione (disinseribile) con taratura "prudente" e pronto a intervenire sui fondi non perfetti, per garantire la massima sicurezza.