La Tesi si discute in coppia

Come è fatta
La versione Naked biposto della Tesi (che adesso si chiama 3D-E) ha la stessa esclusiva sospensione anteriore della “sorella”: un forcellone in tubi di acciaio e mono ammortizzatore, azionato da cinematismi che permettono la sterzata. Il telaio è in pratica costituito da due grosse piastre in alluminio che racchiudono il motore (che ha funzione portante) a cui è fissato sia il forcellone anteriore, sia quello posteriore in tubi d’acciaio con il mono regolabile in ogni funzione. Il motore resta lo stesso bicilindrico Ducati raffreddato ad aria da 98 CV alla ruota, con sistema di alimentazione progettato da Bimota. Le novità della Naked sono le sovrastrutture: manubrio alto, pedane e sella per il passeggero rendono la moto più comoda e biposto. Cambia anche il sistema di scarico (in titanio), ora con un terminale “basso” sulla destra che migliora il comfort del passeggero. Invariato anche il prezzo: 28.490 euro come la 3D-E.    

Come va
La Tesi 3D Naked accoglie bene il pilota: la sua porzione di sella è spaziosa, la seduta bassa e il manubrio è piuttosto alto, quindi il peso non grava sui polsi. Sta peggio il passeggero: questa è una biposto solo per brevi gite. Il bicilindrico Ducati ha una bella spinta ai bassi ma i suoi “soli” 98 CV non impensieriscono mai il pilota, soprattutto in pista dove si apprezza invece a fondo l’efficacia della ciclistica. In inserimento di curva è rapidissima, rigorosa nel mantenere la traiettoria e nonostante la mancanza di “aiuti” elettronici, in uscita si può aprire il gas senza remore: la Tesi 3D resta sempre stabile, con minime reazioni del posteriore. Bene anche la frenata: il peso “piuma” della naked emiliana e un impianto frenante potente ma sempre modulabile non fanno sentire la mancanza dell’ABS. Morbido ma non sempre preciso il cambio.