Benelli BN600R, “world bike” per tutti
Benelli BN600R - Prodotta interamente a Pesaro, questa bella naked sarà venduta in tutto il mondo. È la prima Benelli nata interamente con la proprietà cinese Qiang Jiang ed è ben costruita. Molto comoda, adatta a piloti alle prime armi come agli esperti, ha prestazioni discrete ma poca spinta ai bassi. Ottimi i freni, prezzo interessante
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€ 6.490
Foto e immagini
Una moto tutta nuova
Progettata e andata in produzione grazie al lavoro comune dei tecnici di Pesaro e dei loro colleghi cinesi, la BN600R rappresenta per vari aspetti la proposta più innovativa e allo stesso tempo più legata alla tradizione della casa di Pesaro da molti anni a questa parte. Ma soprattutto incarna la nuova Benelli: una casa che produce moto belle, concrete e affidabili (molto più delle precedenti), vendute dal gruppo Qiang Jiang in tutto il mondo.
La BN600R è infatti una “world bike” prodotta interamente a Pesaro e destinata ai mercati europei, sudamericani e asiatici. La scelta del motore quattro cilindri in linea e le sue caratteristiche costruttive derivano proprio dalle necessità dei mercati di alcuni mercati extraeuropei che richiedono moto estremamente affidabili, viste le condizioni delle loro strade e le limitate reti di assistenza. Ma il motore a quattro cilindri in linea è anche un motore “classico” per le Benelli: già utilizzato per le moto da corsa degli anni 60-70 portate in gara da Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, è stato successivamente montato da una gamma di moto stradali da 250 a 650 cm3 rimaste in produzione fino agli anni 90. Quello della BN600 è ovviamente un quattro cilindri tutto nuovo: la cilindrata è di 600 cm3, il raffreddamento a liquido, la distribuzione bialbero in testa con quattro valvole per cilindro. L’alimentazione è a iniezione elettronica con quattro corpi farfallati da 38 millimetri, la lubrificazione è “a carter umido”, mentre il cambio a 6 velocità ha rapporti piuttosto corti (per sfruttare al meglio le caratteristiche di erogazione del motore) e frizione in bagno d’olio. Le prestazioni sono più che dignitose, con una potenza massima è di 82 CV (60 kW) a 11.500 giri/min e una coppia massima di 52 Nm a 10.500 giri.
Componentistica di qualità
La nuova Benelli è una naked piuttosto tradizionale (come del resto le dirette concorrenti Suzuki Bandit 650 e Honda CBF 600) ma non scontata. Le linee sono piacevoli, ispirate a quelle della sorella TNT ma meno aggressive. La ciclistica propone scelte collaudate e componenti di qualità. Il telaio a vista è composto da una sezione principale a traliccio in tubi di acciaio, completata da robuste piastre in alluminio nella zona di fulcro del forcellone, garanzia di affidabilità in ogni condizione. A livello di sospensioni troviamo davanti una forcella Marzocchi upside-down con steli da 50 millimetri ed escursione di 120 mm, dietro un forcellone con capriata in lega di alluminio e monoammortizzatore Sachs regolabile in estensione e precario molla con escursione di 123 mm. L’impianto frenante tutto Brembo offre all’anteriore un doppio disco flottante da 320 millimetri di diametro, con le nuove pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini contrapposti, mentre dietro c’è un disco di 260 millimetri di diametro. L’ABS non è ancora disponibile: arriverà nel corso del 2014. Tre i colori disponibili: bianco, nero e rosso. Il prezzo di listino è 6.490 Euro (franco concessionario), una cifra corretta tenuto conto delle doti della moto e della qualità generale. Le consegne inizieranno in gennaio 2014: per quella data saranno disponibili anche numerosi accessori ufficiali (scarichi, cupolini, elementi estetici). Bella anche la linea di capi tecnici (giubbotti) e casual con il marchio “Benelli Officine 1911”, già disponibili presso i concessionari ufficiali.
Comoda sempre, cattiva quando serve
Montare in sella alla BN non è difficile, la sella a 80 cm da terra è ben profilata e permette anche ai piloti di media statura di appoggiare saldamente i piedi a terra. La posizione di guida è azzeccata, il busto è leggermente piegato in avanti e le pedane un po’ alte e arretrate: confortevole in città ma anche su strada aperta e persino in autostrada (ad andature “legali”). La sella è ampia e comoda: accogliente anche il sellino posteriore, dotato di due bei maniglioni (che possono cedere il posto agli attacchi del portapacchi optional). Da notare che i terminali di scarico “alti” sono appena sotto i maniglioni, ma le mani non corrono rischi perché i terminali sono a doppia camera e arrivano al massimo a intiepidirsi.
La strumentazione è piccola ma chiara e ben leggibile; anche i comandi al manubrio sono ben fatti e trasmettono una piacevole sensazione di solidità. Il motore parte istantaneamente, stabilizzandosi subito al classico minimo “sornione” dei quattro in linea. L’erogazione è quasi elettrica, fluida e regolare a tutti i regimi, ma la spinta ai bassi non è vigorosa: per partire e per avere un po’ di spinta in ripresa è necessario tenere il motore un po’ su di giri. Su strada aperta, dai 3000 agli 8000 giri la BN è godibilissima, si viaggia in scioltezza, accompagnati dalla voce piena e gradevole dello scarico. L’assetto è da stradale, non da naked sportiva, e assorbe qualsiasi asperità senza problemi: nella guida molto allegra la forcella va un po’ in crisi, ma è un piccolo prezzo da pagare in cambio di un comfort più che buono in ogni altra situazione. Bene invece l’ammortizzatore (regolabile) e ottimi i freni, potenti e modulabili, perfettamente adeguati alle prestazioni. Peccato che non ci sia ancora l’ABS, in una moto da uso quotidiano come questa è ormai d’obbligo. A proposito di elettronica, insieme all’ABS i tecnici di Benelli stanno sviluppando il controllo di trazione (finora purtroppo indisponibile sulle moto pesaresi, dalle TNT alle TreK). Arriverà anch’esso più avanti, su questa moto e su altri modelli della gamma “grossa” insieme alle mappature selezionabili che non sarebbero necessarie sulla BN600, viste le prestazioni del quattro cilindri poco vigoroso ai bassi, per evitare problemi in partenza anche ai neofiti oppure su fondi a scarsa aderenza. Ma è una scelta di progetto: non dimentichiamo che questa moto nasce per i mercati sudamericani (in particolare Brasile) e per quelli del Sud-est asiatico, dove la clientela è appassionata ma molto meno esperta di quella europea. Da questo deriva la scelta di un motore con erogazione dignitosa, ma mai violenta o rabbiosa e con una potenza discreta. Per i soliti “smanettoni” può essere un difetto, ma dovranno abituarsi: visto ciò che stanno proponendo anche altre case e quello che vedremo all’EICMA, la scelta di proporre moto “umane” come la BN600R sembra sia condivisa da parecchi.
Progettata e andata in produzione grazie al lavoro comune dei tecnici di Pesaro e dei loro colleghi cinesi, la BN600R rappresenta per vari aspetti la proposta più innovativa e allo stesso tempo più legata alla tradizione della casa di Pesaro da molti anni a questa parte. Ma soprattutto incarna la nuova Benelli: una casa che produce moto belle, concrete e affidabili (molto più delle precedenti), vendute dal gruppo Qiang Jiang in tutto il mondo.
La BN600R è infatti una “world bike” prodotta interamente a Pesaro e destinata ai mercati europei, sudamericani e asiatici. La scelta del motore quattro cilindri in linea e le sue caratteristiche costruttive derivano proprio dalle necessità dei mercati di alcuni mercati extraeuropei che richiedono moto estremamente affidabili, viste le condizioni delle loro strade e le limitate reti di assistenza. Ma il motore a quattro cilindri in linea è anche un motore “classico” per le Benelli: già utilizzato per le moto da corsa degli anni 60-70 portate in gara da Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, è stato successivamente montato da una gamma di moto stradali da 250 a 650 cm3 rimaste in produzione fino agli anni 90. Quello della BN600 è ovviamente un quattro cilindri tutto nuovo: la cilindrata è di 600 cm3, il raffreddamento a liquido, la distribuzione bialbero in testa con quattro valvole per cilindro. L’alimentazione è a iniezione elettronica con quattro corpi farfallati da 38 millimetri, la lubrificazione è “a carter umido”, mentre il cambio a 6 velocità ha rapporti piuttosto corti (per sfruttare al meglio le caratteristiche di erogazione del motore) e frizione in bagno d’olio. Le prestazioni sono più che dignitose, con una potenza massima è di 82 CV (60 kW) a 11.500 giri/min e una coppia massima di 52 Nm a 10.500 giri.
Componentistica di qualità
La nuova Benelli è una naked piuttosto tradizionale (come del resto le dirette concorrenti Suzuki Bandit 650 e Honda CBF 600) ma non scontata. Le linee sono piacevoli, ispirate a quelle della sorella TNT ma meno aggressive. La ciclistica propone scelte collaudate e componenti di qualità. Il telaio a vista è composto da una sezione principale a traliccio in tubi di acciaio, completata da robuste piastre in alluminio nella zona di fulcro del forcellone, garanzia di affidabilità in ogni condizione. A livello di sospensioni troviamo davanti una forcella Marzocchi upside-down con steli da 50 millimetri ed escursione di 120 mm, dietro un forcellone con capriata in lega di alluminio e monoammortizzatore Sachs regolabile in estensione e precario molla con escursione di 123 mm. L’impianto frenante tutto Brembo offre all’anteriore un doppio disco flottante da 320 millimetri di diametro, con le nuove pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini contrapposti, mentre dietro c’è un disco di 260 millimetri di diametro. L’ABS non è ancora disponibile: arriverà nel corso del 2014. Tre i colori disponibili: bianco, nero e rosso. Il prezzo di listino è 6.490 Euro (franco concessionario), una cifra corretta tenuto conto delle doti della moto e della qualità generale. Le consegne inizieranno in gennaio 2014: per quella data saranno disponibili anche numerosi accessori ufficiali (scarichi, cupolini, elementi estetici). Bella anche la linea di capi tecnici (giubbotti) e casual con il marchio “Benelli Officine 1911”, già disponibili presso i concessionari ufficiali.
Comoda sempre, cattiva quando serve
Montare in sella alla BN non è difficile, la sella a 80 cm da terra è ben profilata e permette anche ai piloti di media statura di appoggiare saldamente i piedi a terra. La posizione di guida è azzeccata, il busto è leggermente piegato in avanti e le pedane un po’ alte e arretrate: confortevole in città ma anche su strada aperta e persino in autostrada (ad andature “legali”). La sella è ampia e comoda: accogliente anche il sellino posteriore, dotato di due bei maniglioni (che possono cedere il posto agli attacchi del portapacchi optional). Da notare che i terminali di scarico “alti” sono appena sotto i maniglioni, ma le mani non corrono rischi perché i terminali sono a doppia camera e arrivano al massimo a intiepidirsi.
La strumentazione è piccola ma chiara e ben leggibile; anche i comandi al manubrio sono ben fatti e trasmettono una piacevole sensazione di solidità. Il motore parte istantaneamente, stabilizzandosi subito al classico minimo “sornione” dei quattro in linea. L’erogazione è quasi elettrica, fluida e regolare a tutti i regimi, ma la spinta ai bassi non è vigorosa: per partire e per avere un po’ di spinta in ripresa è necessario tenere il motore un po’ su di giri. Su strada aperta, dai 3000 agli 8000 giri la BN è godibilissima, si viaggia in scioltezza, accompagnati dalla voce piena e gradevole dello scarico. L’assetto è da stradale, non da naked sportiva, e assorbe qualsiasi asperità senza problemi: nella guida molto allegra la forcella va un po’ in crisi, ma è un piccolo prezzo da pagare in cambio di un comfort più che buono in ogni altra situazione. Bene invece l’ammortizzatore (regolabile) e ottimi i freni, potenti e modulabili, perfettamente adeguati alle prestazioni. Peccato che non ci sia ancora l’ABS, in una moto da uso quotidiano come questa è ormai d’obbligo. A proposito di elettronica, insieme all’ABS i tecnici di Benelli stanno sviluppando il controllo di trazione (finora purtroppo indisponibile sulle moto pesaresi, dalle TNT alle TreK). Arriverà anch’esso più avanti, su questa moto e su altri modelli della gamma “grossa” insieme alle mappature selezionabili che non sarebbero necessarie sulla BN600, viste le prestazioni del quattro cilindri poco vigoroso ai bassi, per evitare problemi in partenza anche ai neofiti oppure su fondi a scarsa aderenza. Ma è una scelta di progetto: non dimentichiamo che questa moto nasce per i mercati sudamericani (in particolare Brasile) e per quelli del Sud-est asiatico, dove la clientela è appassionata ma molto meno esperta di quella europea. Da questo deriva la scelta di un motore con erogazione dignitosa, ma mai violenta o rabbiosa e con una potenza discreta. Per i soliti “smanettoni” può essere un difetto, ma dovranno abituarsi: visto ciò che stanno proponendo anche altre case e quello che vedremo all’EICMA, la scelta di proporre moto “umane” come la BN600R sembra sia condivisa da parecchi.
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Dati tecnici (dichiarati dalla casa)
Motore | 4 cilindri 4 tempi |
Cilindrata (cm3) | 600 |
Raffreddamento | a liquido |
Alimentazione | a iniezione |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV (kW)/giri | 82 (60)/11500 |
Freno anteriore | a doppio disco |
Freno posteriore | a disco |
Velocità massima (km/h) | nd |
Dimensioni
Altezza sella (cm) | 80 |
Interasse (cm) | 148 |
Lunghezza (cm) | 216 |
Peso (kg) | 208 |
Pneumatico anteriore | 120/70 - 17" |
Pneumatico posteriore | 180/55 - 17" |
Capacità serbatoio (litri) | 15 |
Riserva litri | 3 |
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gran bella moto,adatta a giovani e ..meno..bel rapporto qualita'/prezzo..peccato per l'ABS ma senza dubbio fruibile
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L'estetica, almeno in fotografia, non sembra particolarmente attraente nè innovativa.
Paragonerei la moto alla XJ 6 Yamaha, che peraltro può essere dotata di ABS, è collaudata, costa meno (salvo sconti).
Comunque fa piacere constatare il ritorno del Marchio pesarese nel settore di mercato "popolare".
Renato Bossi
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