Yamaha Tracer 9 GT: animo sportivo e tanta voglia di viaggiare
Un po’ naked, un po’ granturismo, questa crossover ha ruote da 17” un motore potente e con grinta da vendere. La dotazione di serie è ricca e completa e lo spazio buono anche viaggiando in coppia. Siete pronti a partire?
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€ 13.699
Pregi
Il motore grintoso e pronto, la frenata aggressiva, il cambio veloce, le selle comode e spaziose, l’agilità tra le curve
Difetti
Sblocco della sella pilota difficoltoso, leggero effetto on-off nella mappatura A, blocchetti al manubrio affollati, leggibilità cruscotto in pieno sole scarsa
Foto e immagini
In sintesi
Il design aggressivo del cupolino dalle linee taglienti, i fari full led e il parabrezza regolabile in altezza anche in movimento, tramite il comando posto dietro la strumentazione, danno subito un'immagine d'insieme moderna alla Tracer 9 GT. Le dimensioni sono importanti anche a una prima occhiata, ma il peso è nella media.
Il cruscotto sfrutta due display da 3,5”: a sinistra ci sono i dati sulle prestazioni, a destra quelli del viaggio. Le informazioni sono chiare, ma in pieno sole non si vedono bene. I blocchetti elettrici sono pieni di tasti: ci vuole un po’ di pratica per muoversi tra i settaggi e gestirli, insieme ai quattro riding mode e al cruise control. Scomodo da usare il tasto per l’abbagliante.
Il motore tre cilindri da 890 cm3 in questa versione Euro 5 eroga 109,2 CV e 88,4 Nm (rilevati alla ruota). Di serie il cambio quickshift e le sospensioni elettroniche. L’ammortizzatore è regolabile tramite un pratico pomello. Il telaio reggisella e le pedane sono smontabili: una soluzione da moto sportiva, utile in caso di caduta. La piattaforma IMU a sei assi gestisce tutti i sistemi di sicurezza e di aiuto alla guida. L’impianto frenante sfoggia pinze ad attacco radiale controllate da un ABS di tipo cornering. La forcella KYB a steli rovesciati, come accennato sopra, è gestita elettronicamente. I pneumatici sono Bridgestone Battlax Sport Touring T31.
Le valigie di serie sporgono poco dalla sagoma della moto, ma hanno una buona capienza e possono accogliere un casco integrale.
Il cruscotto sfrutta due display da 3,5”: a sinistra ci sono i dati sulle prestazioni, a destra quelli del viaggio. Le informazioni sono chiare, ma in pieno sole non si vedono bene. I blocchetti elettrici sono pieni di tasti: ci vuole un po’ di pratica per muoversi tra i settaggi e gestirli, insieme ai quattro riding mode e al cruise control. Scomodo da usare il tasto per l’abbagliante.
Il motore tre cilindri da 890 cm3 in questa versione Euro 5 eroga 109,2 CV e 88,4 Nm (rilevati alla ruota). Di serie il cambio quickshift e le sospensioni elettroniche. L’ammortizzatore è regolabile tramite un pratico pomello. Il telaio reggisella e le pedane sono smontabili: una soluzione da moto sportiva, utile in caso di caduta. La piattaforma IMU a sei assi gestisce tutti i sistemi di sicurezza e di aiuto alla guida. L’impianto frenante sfoggia pinze ad attacco radiale controllate da un ABS di tipo cornering. La forcella KYB a steli rovesciati, come accennato sopra, è gestita elettronicamente. I pneumatici sono Bridgestone Battlax Sport Touring T31.
Le valigie di serie sporgono poco dalla sagoma della moto, ma hanno una buona capienza e possono accogliere un casco integrale.
Come va
La posizione di guida è raccolta per una guida sportiva e allo stesso tempo “distesa” e comoda, soprattutto per le gambe. In due si sta comodi, la sella è ampia e lo spazio abbondante. Corretta la posizione delle pedane e dei maniglioni laterali. In generale il comfort è buono: la sella è spaziosa e il parabrezza protegge dall’aria, lasciando scoperte in parte le spalle.
Il tre cilindri è grinta allo stato puro, aggressivo nella risposta al gas e nella voce “adrenalinica” dello scarico. C’è solo un poco di effetto “on-off” con la mappatura A, la più aggressiva, mentre il cambio elettronico è veloce e preciso ma un po’ ruvido negli innesti. Ma la Tracer 9 non è solo motore: tutta la moto invita a guidare “allegri”. L’avantreno infonde fiducia e la moto è veloce nello scendere in piega e agile nei rapidi cambi di direzione. Il telaio è reattivo e le sospensioni elettroniche funzionano davvero bene, abbastanza sostenute per non avere ondeggiamenti eccessivi in frenata e accelerazione, ma anche capaci di copiare le imperfezioni della strada per un giusto mix di agilità, stabilità e precisione di guida. Aggressivo è pure l’impianto frenante, specie nell’attacco: tra le tre, è quella in cui l’ABS entra in funzione più spesso.
In autostrada la Tracer si difende bene: il cupolino protegge abbastanza, la seduta è buona, non ci sono vibrazioni fastidiose. I consumi sono nella media, ma le valigie non sono tra le più capienti. In città, nonostante il motore sportivo, ci si riesce a destreggiare bene, grazie a una spiccata maneggevolezza. Le visite dal benzinaio sono nella norma anche nell'uso quotidiano, e considerando il carattere del motore non ci si può lamentare.
Il tre cilindri è grinta allo stato puro, aggressivo nella risposta al gas e nella voce “adrenalinica” dello scarico. C’è solo un poco di effetto “on-off” con la mappatura A, la più aggressiva, mentre il cambio elettronico è veloce e preciso ma un po’ ruvido negli innesti. Ma la Tracer 9 non è solo motore: tutta la moto invita a guidare “allegri”. L’avantreno infonde fiducia e la moto è veloce nello scendere in piega e agile nei rapidi cambi di direzione. Il telaio è reattivo e le sospensioni elettroniche funzionano davvero bene, abbastanza sostenute per non avere ondeggiamenti eccessivi in frenata e accelerazione, ma anche capaci di copiare le imperfezioni della strada per un giusto mix di agilità, stabilità e precisione di guida. Aggressivo è pure l’impianto frenante, specie nell’attacco: tra le tre, è quella in cui l’ABS entra in funzione più spesso.
In autostrada la Tracer si difende bene: il cupolino protegge abbastanza, la seduta è buona, non ci sono vibrazioni fastidiose. I consumi sono nella media, ma le valigie non sono tra le più capienti. In città, nonostante il motore sportivo, ci si riesce a destreggiare bene, grazie a una spiccata maneggevolezza. Le visite dal benzinaio sono nella norma anche nell'uso quotidiano, e considerando il carattere del motore non ci si può lamentare.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 11,1 |
0-1000 metri | 21,5 |
0-100 km/h | 3,1 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 12,0 |
1000 metri | 22,7 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 109,2/81,4 |
Giri al minuto | 10.000 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 39,3 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 17,8 |
Extraurbano | 29,0 |
A 90 km/h | 25,6 |
A 120 km/h | 21,5 |
Al massimo | 8,4 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 386,5 |
Al massimo | 150,5 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi tre cilndri in linea |
Cilindrata (cm3) | 890 |
Cambio | a sei marce |
Potenza CV(kW)/giri | 119 (87,5)/10.000 |
Freno anteriore | a doppio disco da 298 mm |
Freno posteriore | a disco da 245 mm |
Pneumatico anteriore | 120/70-17” |
Pneumatico posteriore | 180/55-17” |
Altezza sella (cm) | 81-83 |
Peso (kg) | 220 |
Capacità serbatoio (litri) | 18+3 |
Autonomia (km) | 386,5 |
Velocità massima (km/h) | 214,1 |
Tempo di consegna | - |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
151.50
|
Lunghezza |
211.50
|
Altezza sella |
81.00
|
Yamaha Tracer 9 2022
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