Moto Guzzi V7 II: bella, facile e sicura
Divertente da guidare e costruita con cura, la “classica” di Mandello costa il giusto e offre ABS e controllo di trazione di serie
Image
€ 8.670
Pregi
La facilità d’uso, il design azzeccato, il propulsore docile, l’ABS e il controllo di trazione di serie, la tenuta di strada sicura
Difetti
difetti: Gli ammortizzatori rigidi, la mancanza di un appiglio per il passeggero, i cavi “disordinati” attorno al motore. Le prestazioni non sono elevate, ma vanno bene così
Foto e immagini
In sintesi
Presentata nell’ormai lontano 2007 al salone di Milano, la V7 è diventata nel corso degli anni una delle Guzzi più apprezzate, conquistando nuovi guzzisti per la facilità di guida, i costi contenuti di acquisto e, non ultimo, le linee retrò discrete ed eleganti. L’attuale V7 II (di cui abbiamo provato la “versione base” Stone) mantiene tutte le doti del primo modello con qualche novità che la rende ancora più sicura e pratica.
La ciclistica è la stessa della prima versione con telaio a doppia culla tubolare in acciaio, forcella da 40 mm non regolabile e forcellone in lega leggera con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla. Quanto al motore, le maggiori novità riguardano la potenza massima dichiarata (che è ora di 48 CV, esattamente la massima ammessa per i neopatentati con la A2) e il suo montaggio all’interno del telaio. Il bicilindrico trasversale raffreddato ad aria è stato infatti ruotato in avanti e abbassato di 10 mm, e anche le pedane sono più basse di 25 mm: queste due modifiche hanno permesso di avere più spazio per le gambe del pilota che non rischia di toccare con le ginocchia i cilindri. La trasmissione finale è sempre a cardano (zero manutenzione quindi) mentre il cambio a 6 marce è tutto nuovo: finalmente è rapido e preciso negli innesti ed è accoppiato a una frizione ancora più morbida. Novità interessanti per l’elettronica, visto che la V7 di serie ha ABS e controllo di trazione: nessun’altra concorrente diretta può vantare una dotazione simile.
La ciclistica è la stessa della prima versione con telaio a doppia culla tubolare in acciaio, forcella da 40 mm non regolabile e forcellone in lega leggera con doppio ammortizzatore regolabile nel precarico molla. Quanto al motore, le maggiori novità riguardano la potenza massima dichiarata (che è ora di 48 CV, esattamente la massima ammessa per i neopatentati con la A2) e il suo montaggio all’interno del telaio. Il bicilindrico trasversale raffreddato ad aria è stato infatti ruotato in avanti e abbassato di 10 mm, e anche le pedane sono più basse di 25 mm: queste due modifiche hanno permesso di avere più spazio per le gambe del pilota che non rischia di toccare con le ginocchia i cilindri. La trasmissione finale è sempre a cardano (zero manutenzione quindi) mentre il cambio a 6 marce è tutto nuovo: finalmente è rapido e preciso negli innesti ed è accoppiato a una frizione ancora più morbida. Novità interessanti per l’elettronica, visto che la V7 di serie ha ABS e controllo di trazione: nessun’altra concorrente diretta può vantare una dotazione simile.
Come va
Su strada
Nonostante dimensioni e peso contenuti, la piccola di Mandello non è rapidissima nello scendere in piega e nel misto stretto si fatica un po’. Va meglio sui percorsi con curve larghe da pennellare: su queste strade la V7 è un piacere da guidare, precisa e stabile, mai “nervosa” nelle reazioni. Nonostante la cavalleria limitata, la spinta del bicilindrico è gradevole e ben sfruttabile, grazie anche al nuovo cambio: il “sei marce” è un bel passo avanti, morbido negli innesti e preciso, anche se in scalata la folle non è sempre facile da trovare. L’ABS è ben tarato e fa coppia con un impianto frenante potente il giusto, anche se i comandi vanno azionati con decisione. Il controllo di trazione lavora bene senza farsi notare.
Autostrada
La V7 va bene per le tangenziali e le gite domenicali, non per i viaggi lunghi: anche con la nuova sesta “lunga”, il motore ad andature autostradali gira un po’ alto e trasmette un po’ di vibrazione ai piedi. La protezione dall’aria è scarsa.
In città
Piccola e compatta, la V7 è una valida alternativa agli scooter: con un paio di borse (quelle in cuoio Moto Guzzi costano 229 euro l’una) si risolve il problema del carico. Nel traffico si apprezzano i primi due rapporti del cambio corti che garantiscono scatti brillanti al semaforo e il raggio di sterzo ridotto che permette di manovrare senza problemi. Bene la frizione, morbida e poco affaticante. Gli ammortizzatori rigidi trasmettono buche e asperità alla schiena.
Nonostante dimensioni e peso contenuti, la piccola di Mandello non è rapidissima nello scendere in piega e nel misto stretto si fatica un po’. Va meglio sui percorsi con curve larghe da pennellare: su queste strade la V7 è un piacere da guidare, precisa e stabile, mai “nervosa” nelle reazioni. Nonostante la cavalleria limitata, la spinta del bicilindrico è gradevole e ben sfruttabile, grazie anche al nuovo cambio: il “sei marce” è un bel passo avanti, morbido negli innesti e preciso, anche se in scalata la folle non è sempre facile da trovare. L’ABS è ben tarato e fa coppia con un impianto frenante potente il giusto, anche se i comandi vanno azionati con decisione. Il controllo di trazione lavora bene senza farsi notare.
Autostrada
La V7 va bene per le tangenziali e le gite domenicali, non per i viaggi lunghi: anche con la nuova sesta “lunga”, il motore ad andature autostradali gira un po’ alto e trasmette un po’ di vibrazione ai piedi. La protezione dall’aria è scarsa.
In città
Piccola e compatta, la V7 è una valida alternativa agli scooter: con un paio di borse (quelle in cuoio Moto Guzzi costano 229 euro l’una) si risolve il problema del carico. Nel traffico si apprezzano i primi due rapporti del cambio corti che garantiscono scatti brillanti al semaforo e il raggio di sterzo ridotto che permette di manovrare senza problemi. Bene la frizione, morbida e poco affaticante. Gli ammortizzatori rigidi trasmettono buche e asperità alla schiena.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 173,1 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 14,4 |
0-1000 metri | 28,2 |
0-100 km/h | 5,8 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 14,3 |
1000 metri | 28,1 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 43,69/32,58 |
Giri al minuto | 6277 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 39,2 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 19,3 |
Extraurbano | 21,6 |
A 90 km/h | 22,3 |
A 120 km/h | 20,1 |
Al massimo | 12,0 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 441,3 |
Al massimo | 263,7 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 744 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 48(35)/6250 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 100/90 - 18" |
Pneumatico posteriore | 130/80 - 17" |
Altezza sella (cm) | 79 |
Peso (kg) | 189 |
Capacità serbatoio (litri) | 21 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
145.40
|
Lunghezza |
223.00
|
Altezza sella |
79.00
|
Moto Guzzi V7 II Stone 2015
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I voti degli utenti
Voto medio
4,0
4
voti
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Commenti
insieme alla scrambler ducati e la bonneville è una delle mie moto preferite.
non l'ho comprata solo perchè essendo all'inizio della mia carriera motociclistica non volevo spendere così tanto.
dal vivo poi è molto più bella che in foto
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Ha una linea eccezionale e uno charme notevole rispetto alle concorrenti Triumph, Kawasaki o Ducati.
Cambio eccezionale, frizione abbastanza "morbida" (ma non come quella della Triumph street twin), sella comoda, motore brillante ai bassi regimi e con il caratteristico "rumore" Guzzi pieno di storia.
Sospensioni un po' dure e qualche difficoltà di accensione a freddo i principali difetti.
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l'ho presa due mesi fa anche fidandomi della recensione letta qui. vogliamo parlare dei consumi??? vi siete fumati qualcosa quando avete dichiarato 20 al litro? lo sto usando prevalentemente in città e con 10 euro di benzina quindi 6.60 litri ci faccio 70 km esagerando. secondo me vi hanno pagato per dichiarare tutte quelle frottole. gli ammortizzatori sono durissimi (per il passeggero dietro ho dovuto far fare un cuscino altrimenti rischiavo di essere citata per danni per rottura delal colonna vertebrale). il resto sono cretinate è una moto pesssima buona forse solo per una passeggiata in autostrada la domenica mattina
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Non concordo con il commento precedente, dove si dice che i consumi sono diversi da quelli dichiarati.
Guido una V7 II Stone da oltre due anni (50% urbano e 50% extra urbano), consumo medio 17 km/litro.
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