Triumph Trident 660: divertirsi con eleganza
Modern vintage senza esagerare, la moto inglese ha un bel carattere, una ciclistica agile e un'impostazione di guida sportiveggiante. Il tre cilindri è piuttosto potente ma ben gestibile grazie all'elettronica. Prezzo in linea con la concorrenza
Pregi
Le prestazioni del motore tre cilindri, la ricca dotazione elettronica, l’agilità nella guida sportiva
Difetti
Il monoammortizzatore un po’ troppo “sostenuto” per l’uso di tutti i giorni, la sella del passeggero sacrificata
Foto e immagini
In sintesi
La Triumph Trident è la modern classic per eccellenza, ma le linee intramontabili della tre cilindri inglese sono state riviste fino a trovare davvero un buon equilibrio tra tradizione e innovazione. Il proiettore a LED è speci- ficamente disegnato per la Trident e sfoggia orgoglioso il marchio Triumph al centro della parabola. Il cruscotto usa uno schermo TFT che grazie al sistema My Triumph Connectivity (249 euro) “parla” via BT con lo smartphone. Sul blocchetto sinistro troviamo quattro pulsanti che permettono di “navigare” tra i vari menù della strumentazione. Gli specchietti retrovisori fissati alle estremità del manubrio fanno tanto “café racer” ma sono un optional costoso: ben 224 euro. In generale questa Triumph è costruita e rifinita con cura, puntando su componenti di alto livello.
Nella vista posteriore si può vedere bene il robusto telaio di tipo perimetrale, realizzato in acciaio come il forcellone, uno dei punti di forza della Trident. Il motore deriva dal tre cilindri 660 della naked Street Triple S, con parecchie modifiche per adattarsi alla diversa personalità della Trident, ma sempre molto “vivace”: abbiamo rilevato infatti 74CV alla ruota. Il terminale di scarico basso in acciaio inox ha la caratteristica “voce” rauca del tre cilindri inglese. La dotazione elettronica di serie comprende l’acceleratore ride by wire e due mappature, che agiscono sulla risposta del gas e sul controllo di trazione (disinseribile). Il quickshifter invece è un optional da 346 euro. Le sospensioni sono Showa: all’anteriore troviamo una bella forcella a steli rovesciati da 41 mm di diametro, non regolabile. Della giapponese Nissin il potente impianto frenante con doppio disco anteriore da 310 mm e pinze a doppio pistoncino.
Come va
La posizione di guida della Trident 660 è d’attacco, ma comoda, con il busto caricato sul manubrio largo il giusto e le pedane leggermente arretrate. La Trident è compatta, ma molto ospitale, anche per i piloti più alti. Il passeggero è un po’ sacrificato. Il codino rastremato è bello da vedere, ma poco accogliente. Comodi invece i due maniglioni ai quali tenersi, ma sono optional (costano 169 euro).
Il tre clindri della Triumph è il gioiello di questa moto: spinge con forza ai bassi e medi regimi, ma allunga vigoroso anche in alto, tanto che la potenza reale sembra superiore ai 74 CV che abbiamo rilevato alla ruota. Il cambio è preciso e rapido negli innesti, non c’è di che lamentarsi; anche la frizione è morbida nell’azionamento. Sulla Triumph si apprezzano in ogni situazione le dimensioni compatte, grazie al serbatoio da 14 litri, alle sovrastrutture snelle e al peso che, in ordine di marcia, si attesta sui 182 kg. Fra le curve è molto divertente: anche quando si alza il ritmo, la Trident si dimostra prevedibile e ben bilanciata, facile da guidare anche per i piloti che non hanno troppa esperienza. Le sospensioni lavorano bene: il mono posteriore, in particolare, ha una taratura rigida perfetta per la guida sportiva, un po’ meno nell’uso di tutti i giorni, specie sulle buche o sul pavé. I freni non sono particolarmente aggressivi, ma sono complessivamente altrettanto potenti e modulabili di quelli di altre moto della stessa categoria.
La Trident non è una moto con cui affrontare lunghi viaggi autostradali: manca completamente la protezione dall'aria e il comfort non è il massimo, nonostante i consumi siano invece buoni, così come non si riscontrano particolari vibrazioni. Ineccepibile la tenuta di strada sui lunghi curvoni.
La Trident è una moto da sfoggiare al bar con gli amici e da godere nel commuting urbano dove se la cava benissimo, grazie alle dimensioni compatte, al peso contenuto e al motore scattante. Gli aiuti elettronici sono utili in caso di asfalto bagnato.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 202,5 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri |
12,1 |
0-1000 metri | 23,5 |
0-100 km/h | 3,6 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri |
12,6 |
1000 metri | 24,2 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW |
74,5/55,6 |
Giri al minuto | 10.300 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h |
40,6 |
Consumi | km/l |
Autostrada |
18,7 |
Extraurbano | 25,6 |
A 90 km/h | 24,9 |
A 120 km/h | 21,4 |
Al massimo | 11,2 |
Autonomia | km |
A 120 km/h |
299,7 |
Al massimo | 157,4 |
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi tre cilindri |
Cilindrata (cm3) |
660 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 81 (60)/10.250 |
Freno anteriore | a doppio disco da 310 mm |
Freno posteriore | a disco da 255 mm |
Pneumatico anteriore | 120/70-17” |
Pneumatico posteriore | 180/55-17” |
Altezza sella (cm) | 81 |
Peso (kg) | 189 |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Autonomia (km) | 299,7 |
Velocità massima (km/h) | 202,5 |
Tempo di consegna | - |
Dimensioni rilevate da inSella
Passo |
140.10
|
Lunghezza |
209.00
|
Altezza sella |
81.00
|
Triumph Trident 660 2022
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