Triumph Trident 660: piccola, bella e facile
Questa bella inglese propone il tradizionale tre cilindri da 660 cm3 di cilindrata: le prestazioni sono di tutto rispetto, l'elettronica è al passo con i tempi e la qualità è di categoria superiore
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€ 8.295
Pregi
Il motore tre cilindri vigoroso e con buon allungo, la dotazione elettronica completa, la qualità costruttiva di categoria superiore
Difetti
La taratura rigida del mono posteriore, il passeggero ha poco spazio e il codone è senza appigli, il vano sottosella è inesistente
Foto e immagini
In sintesi
Il motore della Trident deriva da quello della Street Triple S, ma il tre cilindri da 660 cm3 è stato modificato in tutti i principali organi per avere più spinta ai regimi medio-bassi. Il telaio perimetrale e il forcellone sono in acciaio, con forcella a steli rovesciati da 41 mm (non regolabile) e monoammortizzatore -regolabile nel precarico- entrambi Showa. La linea della classica inglese in realtà è frutto della matita italianissima di Rodolfo Frascoli: il risultato è una moto dalle linee eleganti e moderne, senza “nostalgie” retrò.
Curati e di buona qualità i blocchetti dei comandi al manubrio: su quello di sinistra ci sono quattro tasti che permettono di navigare nei menu del display TFT. Quest'ultimo è a colori è compatibile con il sistema My Triumph Connectivity System che permette di connetterlo via Bluetooth allo smartphone. La tre cilindri inglese è l’unica tra le nude medie a sfoggiare due mappe motore e il controllo di trazione disinseribile, una varietà di scelta da categoria superiore, così come le finiture.
L’impianto frenante (tutto Nissin) può contare su un doppio disco anteriore da 310 mm, con pinze a doppio pistoncino e un disco posteriore da 255 mm. L’ingombrante terminale di scarico si trova sotto al motore, una soluzione ormai adottata da molte moto stradali per abbassare il baricentro. Lo spazio sottosella della Trident 660 invece è interamente occupato dalla batteria e dai cablaggi elettronici: non ci stanno nemmeno i documenti. ln compenso il portatarga e il piccolo parafango montati a filo di ruota mantengono pulita la moto e il passeggero non si inzacchera in caso di pioggia. A proposito del passeggero: il secondo viaggia un po’ sacrificato: la sua porzione di sella è piccola e non ci sono maniglie alle quali ancorarsi. Le pedane invece sono in posizione quasi perfetta.
Curati e di buona qualità i blocchetti dei comandi al manubrio: su quello di sinistra ci sono quattro tasti che permettono di navigare nei menu del display TFT. Quest'ultimo è a colori è compatibile con il sistema My Triumph Connectivity System che permette di connetterlo via Bluetooth allo smartphone. La tre cilindri inglese è l’unica tra le nude medie a sfoggiare due mappe motore e il controllo di trazione disinseribile, una varietà di scelta da categoria superiore, così come le finiture.
L’impianto frenante (tutto Nissin) può contare su un doppio disco anteriore da 310 mm, con pinze a doppio pistoncino e un disco posteriore da 255 mm. L’ingombrante terminale di scarico si trova sotto al motore, una soluzione ormai adottata da molte moto stradali per abbassare il baricentro. Lo spazio sottosella della Trident 660 invece è interamente occupato dalla batteria e dai cablaggi elettronici: non ci stanno nemmeno i documenti. ln compenso il portatarga e il piccolo parafango montati a filo di ruota mantengono pulita la moto e il passeggero non si inzacchera in caso di pioggia. A proposito del passeggero: il secondo viaggia un po’ sacrificato: la sua porzione di sella è piccola e non ci sono maniglie alle quali ancorarsi. Le pedane invece sono in posizione quasi perfetta.
Come va
Sulla Triumph si sta rilassati (e comodi), la posizione di guida è meno aggressiva rispetto ad alcune sue "colleghe", anche se altrettanto efficace quando si guida allegri. Non si ha mai la sensazione di stare rannicchiati, anche per chi supera il metro e ottanta. Una volta in movimento, sulla Trident si apprezzano le dimensioni compatte, le sovrastrutture snelle e il peso, che in ordine di marcia non supera i 190 kg. In tempi di moto che pagano spesso molto alla bilancia, è una piacevole sorpresa.
Il tre cilindri Triumph spinge con forza ai bassi e medi regimi, ma allunga vigoroso anche in alto: la potenza reale sembra superiore ai 74 CV che abbiamo rilevato alla ruota. Fra le curve in effetti è molto divertente: anche quando si alza il ritmo la Trident si dimostra prevedibile e ben bilanciata, facile da guidare in ogni situazione anche per chi non ha troppa esperienza. Le sospensioni lavorano bene: il mono posteriore in particolare ha una taratura rigida perfetta per la guida sportiva, meno nell’uso di tutti i giorni, specie sulle buche. Il cambio è preciso e rapido negli innesti, non c’è di che lamentarsi; anche la frizione è morbida nell’azionamento. I freni non sono particolarmente aggressivi, ma complessivamente altrettanto potenti e modulabili quanto altre moto della stessa categoria.
Per quanto riguarda i consumi, con una media di circa 20 km/l non ci si può certo lamentare, considerate le prestazioni del tre cilindri. La Trident non è certo nata per l'autostrada, il polota non ha protezione. In città invece la Triumph sorprende: è stata la stessa casa a definirla “urban roadster”, cioè una stradale da città, agile e comoda. Effettivamente maneggevolezza e agilità sono eccellenti. Apprezzabile anche la sella a soli 81 cm da terra, che permette di mettere facilmente i piedi a terra ai semafori e in manovra. L’inglese ha qualità che la avvantaggiano nell’utilizzo di tutti i giorni rispetto a moto di altre marche: la ricca dotazione di serie comprende infatti anche la mappatura Rain (che addolcisce l’erogazione del motore, facilitando la guida in caso di pioggia) e il Traction Control che evita i pericoli su strisce e pavé bagnato. Soprattutto quest’ultimo è un sistema di assistenza alla guida ormai irrinunciabile, secondo noi, anche nel caso di moto di potenza non elevata e con un’erogazione fluida e regolare come la Trident.
Il tre cilindri Triumph spinge con forza ai bassi e medi regimi, ma allunga vigoroso anche in alto: la potenza reale sembra superiore ai 74 CV che abbiamo rilevato alla ruota. Fra le curve in effetti è molto divertente: anche quando si alza il ritmo la Trident si dimostra prevedibile e ben bilanciata, facile da guidare in ogni situazione anche per chi non ha troppa esperienza. Le sospensioni lavorano bene: il mono posteriore in particolare ha una taratura rigida perfetta per la guida sportiva, meno nell’uso di tutti i giorni, specie sulle buche. Il cambio è preciso e rapido negli innesti, non c’è di che lamentarsi; anche la frizione è morbida nell’azionamento. I freni non sono particolarmente aggressivi, ma complessivamente altrettanto potenti e modulabili quanto altre moto della stessa categoria.
Per quanto riguarda i consumi, con una media di circa 20 km/l non ci si può certo lamentare, considerate le prestazioni del tre cilindri. La Trident non è certo nata per l'autostrada, il polota non ha protezione. In città invece la Triumph sorprende: è stata la stessa casa a definirla “urban roadster”, cioè una stradale da città, agile e comoda. Effettivamente maneggevolezza e agilità sono eccellenti. Apprezzabile anche la sella a soli 81 cm da terra, che permette di mettere facilmente i piedi a terra ai semafori e in manovra. L’inglese ha qualità che la avvantaggiano nell’utilizzo di tutti i giorni rispetto a moto di altre marche: la ricca dotazione di serie comprende infatti anche la mappatura Rain (che addolcisce l’erogazione del motore, facilitando la guida in caso di pioggia) e il Traction Control che evita i pericoli su strisce e pavé bagnato. Soprattutto quest’ultimo è un sistema di assistenza alla guida ormai irrinunciabile, secondo noi, anche nel caso di moto di potenza non elevata e con un’erogazione fluida e regolare come la Trident.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 202,5 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 12,1 |
0-1000 metri | 23,5 |
0-100 km/h | 3,6 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 12,6 |
1000 metri | 24,2 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 74,5/55,6 |
Giri al minuto | 10.300 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 40,6 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 18,7 |
Extraurbano | 25,6 |
A 90 km/h | 24,9 |
A 120 km/h | 21,4 |
Al massimo | 11,2 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 299,7 |
Al massimo | 157,4 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi tre cilindri |
Cilindrata (cm3) | 660 |
Cambio | a 6 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 81 (60)/10.250 |
Freno anteriore | a doppio disco da 310 mm |
Freno posteriore | a disco da 255 mm |
Pneumatico anteriore | 120/70-17” |
Pneumatico posteriore | 180/55-17” |
Altezza sella (cm) | 81 |
Peso (kg) | 189 |
Capacità serbatoio (litri) | 14 |
Autonomia (km) | 299,7 |
Velocità massima (km/h) | 202,5 |
Tempo di consegna | - |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
140.10
|
Lunghezza |
209.00
|
Altezza sella |
81.00
|
Triumph Trident 660 2021
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