Triumph Scrambler 900: divertente ed elegante
È un'ottima tuttofare, piacevole da usare ogni giorno ma facile anche per i neofiti. Ha un buon motore e finiture curate, ma quando si è in due lo scarico scalda troppo
Pregi
Il motore che spinge bene ai bassi e medi regimi, le finiture molto curate, la versatilità di utilizzo
Difetti
L’ingombro degli scarichi alti disturba nella guida, il calore dei collettori, la sella poco spaziosa per il passeggero, il peso un po’ elevato nelle manovre
Foto e immagini
In sintesi
Forse non sono più di moda come qualche anno fa, ma le scrambler sono ancora molto desiderate. Piacciono in particolare agli appassionati che per muoversi in città vogliono una moto poco impegnativa nel traffico, bella da sfoggiare sotto all’ufficio o davanti al bar dell’aperitivo, ma anche agile e scattante per divertirsi tra le curve. Insomma, esattamente le doti che offre la Triumph Scrambler.
La Triumph è molto “vintage” sin dal primo sguardo con il suo faro tondo (a LED), i soffietti sugli steli forcella e gli indicatori di direzione ovali. A LED anche il faro posteriore, che sfoggia comunque un design ispirato alle scrambler del passato. I blocchetti al manubrio sono comodi e di buona qualità. Con il tasto “mode”, su quello sinistro, si possono selezionare le mappature del motore.
Il tachimetro analogico è bello grande, le altre informazioni di viaggio sono ben visibili nel display, le spie di servizio però sono piccole
Il classico bicilindrico Triumph da 900 cm³ e 59,2 CV (rilevati alla ruota) sfoggia l’acceleratore elettronico e tre modalità di guida (Road, Rain e Off-Road). L’ABS e il controllo di trazione (di serie) sono entrambi disinseribili. Da notare i due ammortizzatori regolabili nel precarico. Malgrado l’alettatura dei cilindri, il bicilindrico inglese ha il raffreddamento a liquido: il radiatore è incastonato tra i tubi anteriori del telaio a doppia culla, dall’aspetto classico come quello del motore.
I due scarichi rialzati e sovrapposti sono belli e ben protetti per limitare la trasmissione del
calore: il pilota sta bene, ma il passeggero soffre. L’impianto frenante con pinza assiale e un disco singolo da 310 mm è adeguato alle prestazioni e sempre ben modulabile. In generale le finiture sono ottime e adeguate al prezzo: la Triumph è ben costruita e verniciata, solida e curata nei dettagli.
Il bicilindrico 900 cm³ ha 59,2 CV (rilevati alla ruota), l’acceleratore elettronico e tre modalità di guida
Come va
La posizione di guida è ottima per la guida in città, ma anche per i lunghi trasferimenti, si sta “inseriti” e si controlla bene la moto. Non vibra, la sella è ben disegnata e imbottita, lo spazio non manca. Il passeggero invece ha una porzione di sella ridotta e mancano gli appigli per le mani. Bene le pedane, meno lo scarico bollente vicino alla gamba.
Il motore ha un’erogazione fluida e pronta ai bassi e si apprezza molto tra le curve e nel traffico. La Triumph utilizza pneumatici stretti e un cerchio a raggi in acciaio da 19”all’avantreno: per questo ha un comportamento tra le curve piuttosto “rotondo”. Le sospensioni sono tarate sul rigido, si apprezzano tra le curve e in velocità, meno sulle buche cittadine, specialmente in due. Per quanto riguarda il cambio, la leva ha la corsa corta e le marce entrano precise, senza sforzo. Anche la frizione è morbida da azionare. I freni sono potenti e modulabili, riescono a gestire bene il peso della moto, grazie anche alla forcella che affonda poco.
Nonostante un certo peso, i consumi sono buoni, vicini al riferimento della categoria. Le scrambler non sono nate per viaggiare in autostrada e la Triumph lo conferma: nessun riparo all'aria, posizione eretta, sella scomoda. Il motore però gira fluido e permette di godersi qualche breve tratto su strade ad alto scorrimento, le vibrazioni sono più che accettabili.
Nel traffico la Scrambler 900 se la cava invece benissimo. Stretta e facile da manovrare, sguscia agile tra le auto in coda ma digerisce le buche solo decentemente, a causa della taratura piuttosto rigida delle sospensioni. Sale e scende dai marciapiedi in modo naturale e scatta veloce al semaforo, grazie all’erogazione pronta ai bassi regimi. Nelle manovre a bassa velocità e in parcheggio, la Triumph risulta un poco impacciata a causa del peso, ma si gestisce comunque bene.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 178,5 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 13,3 |
0-1000 metri | 25,8 |
0-100 km/h | 4,7 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 14,6 |
1000 metri | 27,7 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 59,2/44,2 |
Giri al minuto | 6099 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 36,8 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 21,0 |
Extraurbano | 29,8 |
A 90 km/h | 28,8 |
A 120 km/h | 22,1 |
Al massimo | 12,1 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 253,9 |
Al massimo | 139,4 |
Banco prova Dynojet’s 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 900 |
Cambio | a 5 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 65 (47,8)/7.250 |
Freno anteriore | a disco da 310 mm |
Freno posteriore | a disco da 255 mm |
Pneumatico anteriore | 100/70-19” |
Pneumatico posteriore | 150/70-17” |
Altezza sella (cm) | 79 |
Peso (kg) | 223 |
Capacità serbatoio (litri) | 11,5 |
Autonomia (km) | 253,9 |
Velocità massima (km/h) | 178,5 |
Tempo di consegna | - |
Dimensioni rilevate da inSella
Passo |
143,5
|
Lunghezza |
215
|
Altezza sella |
79
|
Triumph Scrambler 900 2023
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