Triumph Bonneville T100 Black, l'altra faccia dell'eleganza
Costruita con cura, sfoggia una linea ispirata alla prima Bonneville del 1959, ma tecnica e dotazioni sono di ultima generazione. Comoda, facile e divertente, va bene per esperti e neofiti. Prezzo OK
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€ 10.600
Pregi
La linea elegante e le finiture curate. La posizione di guida comoda e la facilità di guida
Difetti
Gli ammortizzatori “economici” che non digeriscono le asperità, soprattutto quelle in rapida sequenza, il peso che rende faticose la manovre da fermo
Foto e immagini
In sintesi
Le Triumph “classiche” come la T100 della nostra prova hanno una dote difficile da trovare nelle concorrenti: uniscono il gusto “british” e l’eleganza delle antenate con la tecnica e le dotazioni moderne. La posizione di guida rialzata, comoda anche per chi è sul metro e 80, la sella lunga con cuciture a vista e le ruote a raggi sono alcuni tra i tanti dettagli che richiamano la prima, leggendaria Bonneville del 1959. Il motore è invece il moderno bicilindrico 900 raffreddato a liquido, sviluppato per dare il meglio ai regimi medio bassi ed essere facile da gestire anche per i meno esperti. Esiste anche la versione depotenziata a 48 CV per i neopatentati A2.
il vintage è hi-tech
La dotazione si completa poi con la giusta dose di elettronica: controllo di trazione disinseribile e acceleratore elettronico ride by wire sono di serie, come la frizione assistita (morbidissima da azionare) e la presa USB sotto la sella, indispensabile per ricaricare il cellulare. Utile anche lo scarico a doppia parete che evita la “cottura” della sua verniciatura... e riduce anche il rischio di scottature.
il vintage è hi-tech
La dotazione si completa poi con la giusta dose di elettronica: controllo di trazione disinseribile e acceleratore elettronico ride by wire sono di serie, come la frizione assistita (morbidissima da azionare) e la presa USB sotto la sella, indispensabile per ricaricare il cellulare. Utile anche lo scarico a doppia parete che evita la “cottura” della sua verniciatura... e riduce anche il rischio di scottature.
Come va
su strada
La T100 conquista sin dai primi metri per la sua facilità: la posizione di guida naturale con il busto eretto, le pedane centrali e il manubrio largo danno la sensazione di avere tutto sempre sotto controllo. Il motore ha i CV che servono per divertirsi, ma la sua dote migliore è l’elasticità: riesce a riprendere senza strappi a tutti i regimi e con qualsiasi marcia inserita. Una dote che si apprezza sui percorsi con tante curve: si inserisce la terza o la quarta e poi ci si può concentrare solo sulla guida, dimenticandosi del resto. Sui percorsi più tortuosi la Bonneville mette in mostra la capacità di curvare con precisione e di muoversi con agilità tra i tornanti. Le sospensioni nel complesso sono soddisfacenti: la forcella si adatta a tutte le situazioni, mentre gli ammortizzatori vanno un po’ in crisi sulle buche, soprattutto quando sono in sequenza rapida. La presenza del controllo di trazione è una sicurezza in più: il sistema entra in funzione solo nelle situazioni più critiche, con tagli decisi dell’erogazione. Bene anche la frenata, sempre facile da gestire: l’anteriore in particolare risulta potente e ben dosabile.
in autostrada
La T100 non è la moto per le “sparate” da casello a casello: non tanto per le prestazioni che sono più che sufficienti, quanto per la mancanza di protezione dall’aria. A 120/130 all’ora si viaggia “aggrappati” al manubrio, mentre le vibrazioni cominciano a farsi sentire sopra la soglia dei 5.000 giri, anche se non sono particolarmente fastidiose. Bisogna però aggiungere che basta montare un piccolo parabrezza (originale o aftermarket) per migliorare decisamente la situazione. Quanto ai consumi, restano sempre su livelli più che accettabili: le percorrenze difficilmente scendono sotto i 18 km/litro.
in città
La sella bassa, i fianchi stretti e il manubrio largo permettono di muoversi agili e veloci nel traffico. Solo il peso non è dei più contenuti (222 kg rilevati a secco) e si fa sentire nelle manovre da fermo e a bassa velocità. Appena in movimento invece il peso sparisce e resta solo la ottima maneggevolezza e manovrabilità negli spazi stretti, grazie anche all’ottimo sterzo. Un buon aiuto arriva anche dal motore che, grazie alla spinta ai bassi regimi permette di usare poco il cambio. Nel traffico la seconda e terza marcia bastano per cavarsela in ogni condizione, mentre la frizione assistita è morbidissima da azionare. Insomma, montando una borsa morbida laterale la Bonnie diventa una reale alternativa ai maxiscooter. Qualche problema emerge sul pavé: gli ammortizzatori rigidi trasmettono tutti gli scossoni alla schiena del pilota, penalizzando il comfort. Sempre sotto controllo i consumi: basta un minimo di attenzione per fare più di 20 km/litro. Bene anche la frenata, assistita da un ABS a punto che viene in aiuto solo nelle situazioni difficili.
La T100 conquista sin dai primi metri per la sua facilità: la posizione di guida naturale con il busto eretto, le pedane centrali e il manubrio largo danno la sensazione di avere tutto sempre sotto controllo. Il motore ha i CV che servono per divertirsi, ma la sua dote migliore è l’elasticità: riesce a riprendere senza strappi a tutti i regimi e con qualsiasi marcia inserita. Una dote che si apprezza sui percorsi con tante curve: si inserisce la terza o la quarta e poi ci si può concentrare solo sulla guida, dimenticandosi del resto. Sui percorsi più tortuosi la Bonneville mette in mostra la capacità di curvare con precisione e di muoversi con agilità tra i tornanti. Le sospensioni nel complesso sono soddisfacenti: la forcella si adatta a tutte le situazioni, mentre gli ammortizzatori vanno un po’ in crisi sulle buche, soprattutto quando sono in sequenza rapida. La presenza del controllo di trazione è una sicurezza in più: il sistema entra in funzione solo nelle situazioni più critiche, con tagli decisi dell’erogazione. Bene anche la frenata, sempre facile da gestire: l’anteriore in particolare risulta potente e ben dosabile.
in autostrada
La T100 non è la moto per le “sparate” da casello a casello: non tanto per le prestazioni che sono più che sufficienti, quanto per la mancanza di protezione dall’aria. A 120/130 all’ora si viaggia “aggrappati” al manubrio, mentre le vibrazioni cominciano a farsi sentire sopra la soglia dei 5.000 giri, anche se non sono particolarmente fastidiose. Bisogna però aggiungere che basta montare un piccolo parabrezza (originale o aftermarket) per migliorare decisamente la situazione. Quanto ai consumi, restano sempre su livelli più che accettabili: le percorrenze difficilmente scendono sotto i 18 km/litro.
in città
La sella bassa, i fianchi stretti e il manubrio largo permettono di muoversi agili e veloci nel traffico. Solo il peso non è dei più contenuti (222 kg rilevati a secco) e si fa sentire nelle manovre da fermo e a bassa velocità. Appena in movimento invece il peso sparisce e resta solo la ottima maneggevolezza e manovrabilità negli spazi stretti, grazie anche all’ottimo sterzo. Un buon aiuto arriva anche dal motore che, grazie alla spinta ai bassi regimi permette di usare poco il cambio. Nel traffico la seconda e terza marcia bastano per cavarsela in ogni condizione, mentre la frizione assistita è morbidissima da azionare. Insomma, montando una borsa morbida laterale la Bonnie diventa una reale alternativa ai maxiscooter. Qualche problema emerge sul pavé: gli ammortizzatori rigidi trasmettono tutti gli scossoni alla schiena del pilota, penalizzando il comfort. Sempre sotto controllo i consumi: basta un minimo di attenzione per fare più di 20 km/litro. Bene anche la frenata, assistita da un ABS a punto che viene in aiuto solo nelle situazioni difficili.
Rilevamenti
Velocità massima (km/h) | 167,2 |
Accelerazione | secondi |
0-400 metri | 14,4 |
0-1000 metri | 28,2 |
0-100 km/h | 5,6 |
Ripresa (da 50 km/h) | secondi |
400 metri | 15,2 |
1000 metri | 19,8 |
Potenza massima alla ruota | |
CV/kW | 53/39,5 |
Giri al minuto | 6000 |
Frenata | metri |
Da 100 km/h | 37,9 |
Consumi | km/l |
Autostrada | 18,3 |
Extraurbano | 28,5 |
A 90 km/h | 32,0 |
A 120 km/h | 21,2 |
Al massimo | 14,1 |
Autonomia | km |
A 120 km/h | 305 |
Al massimo | 200 |
Acquisizione dati con CORRYS-DATRON DAS1A.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Banco prova Dynojet's 150 Dynamometer.
Bilancia Computer Scales Longacre 7263.
Dati tecnici
Dati tecnici dichiarati dalla casa
Motore | 4 tempi bicilindrico |
Cilindrata (cm3) | 900 |
Cambio | a 5 marce |
Potenza CV(kW)/giri | 55(40,5)/5900 |
Freno anteriore | a disco |
Freno posteriore | a disco |
Pneumatico anteriore | 100/90-18" |
Pneumatico posteriore | 150/70-17" |
Altezza sella (cm) | 79 |
Peso (kg) | 213 |
Capacità serbatoio (litri) | 14,5 |
Autonomia (km) | nd |
Velocità massima (km/h) | nd |
Tempo di consegna | immediato |
Dimensioni rilevate da inSella
Image
Passo |
145.70
|
Lunghezza |
218.20
|
Altezza sella |
79.00
|
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